venerdì 6 giugno 2003

Matrix e divagazioni sul tema


Non so ancora cosa pensare di Matrix. Sta diventando una forma di culto, come Star Trek, come Star Wars, come XFiles. Personalmente, nel genere fantascienza & simili, amo "StarGate" (il film, ma anche la trasmissione che purtroppo sta cambiando i connotati dopo la dipartita di Giacobbo), "Spazio 1999", anche se è preistoria, “Odissea nello Spazio”, “Solaris” (il primo, quello di Tarkovskij, il secondo non l’ho visto, ma provvederò in estate, in qualche cinema all’aperto, perché Clooney non si può perdere, anche se, per quanto ho sentito, il film non regge il confronto con il primo) e più di tutti “Contact”. 
Matrix (soprattutto il primo, perché era una novità) lo ritengo eccezionale per le scene e gli effetti speciali. Al contenuto ci devo ancora pensare. Non è un po’ ridicola la scena in cui Neo esce dall'ascensore e si trova di fronte la moltitudine con i doni, come se fosse veramente il Messia? Quella di Morpheus che parla al popolo è trascinante, ma non fa anche presagire il futuro dittatore? E l'architetto (il supercomputer che ha creato Matrix e anche Zion, l’Oracolo e tutto quanto), non ci aveva già pensato Borges, o forse si trattava di Dio che sogna il mondo?


E mi viene in mente anche il Regista, il Creatore, nel film, uscito qualche anno fa sulla realtà virtuale: un individuo crede di vivere una vita reale e invece è l’unico interprete inconsapevole di una specie di “grande fratello”, tutti gli altri sono attori, finché non ha qualche sospetto, o qualcuno lo mette sull’avviso, e infine capisce e riesce ad arrivare al Regista, al Creatore. In questo momento non riesco a ricordare il titolo, e nemmeno come finisce il film: qualcuno me lo dica, altrimenti ci penserò per giorni (nel tempo libero ovviamente, che non è molto). Non so nemmeno con quali termini cercarlo su Internet. Magari domani mi viene in mente, ma ora ho proprio il vuoto assoluto, eppure a suo tempo il film fu molto commentato, come adesso Matrix.

Ho letto di recente il libro di un fisico teorico, Michio Kaku, dal titolo “Iperspazio” ove si contemplano universi paralleli, cunicoli spazio-temporali, distorsioni del tempo, decima dimensione (il tutto vagamente comprensibile, ma non troppo) e infine si richiama un racconto di Asimov “The last Question” costruito intorno ad una macchina, l’A.C. (computer analogico) e alla domanda: anche l’universo deve finire?



Nel racconto la storia comincia nel 2061 anno in cui un colossale computer (AC) ha risolto ogni problema energetico sulla terra ed è così grande ed avanzato che i suoi tecnici hanno solo una vaga idea del modo in cui opera. Due tecnici ubriachi, per scommessa, chiedono al computer se la morte definitiva del Sole possa essere evitata e se, tra l’altro, anche l’universo sia destinato a morte certa ed il computer risponde: “dati insufficienti: non posso fornire una risposta significativa”. La stessa risposta il computer la fornisce secoli dopo quando gli essere umani hanno già colonizzato diversi sistemi solari e l’AC è talmente grande che occupa centinaia di chilometri quadrati su ogni pianeta, ed è talmente complesso che si mantiene in funzione da solo. E ancora la stessa risposta migliaia di anni dopo, quando la galassia è stata completamente colonizzata e l’A.C. ha risolto il problema della mortalità ed è talmente complesso che gli uomini hanno rinunciato a capire come funzioni, e milioni di anni dopo, quando l’umanità ha raggiunto e colonizzato innumerevoli galassie in tutto l’universo e l’A.C. ha risolto il problema di liberare la mente dal corpo, ma si sente ancora domandare se è possibile invertire il corso dell’entropia. E così ancora miliardi di anni dopo, quando l’umanità è rappresentata da miliardi di miliardi di miliardi di esseri immortali e la mente collettiva dell’umanità, che è libera di vagare ovunque voglia, si fonde in un'unica mente che a sua volta si fonde nella mente dell’A.C. Infine dopo un altro enorme lasso di tempo, quando l’universo si trova davvero in punto di morte, l’A.C. trova una soluzione, ma ormai non c’è più nessuno ad ascoltarlo. A questo punto formula un nuovo programma e poi comincia il processo di inversione del caos assoluto. Raccoglie il freddo interstellare, unisce le stelle morte fino a produrre una gigantesca sfera e poi, una volta compiuta l’opera, dall’iperspazio l’A.C. tuona: “E sia la luce”. E la luce fu!”

Stasera ho divagato davvero dai temi abituali di questo blog e temo che non mi commenterà nessuno. Già non lo ha fatto quasi nessuno quando ho parlato di Pubblica Amministrazione e nemmeno quando ho parlato di Internet e del fenomeno “Blog”. Per la P.A. c’è forse una causa precisa (politica), secondo un commentatore.

Ad ogni modo domani, o quando potrò, ritornerò a parlare di Europa dopo il recente G8, che credo meriti un “post”.


Per gli argomenti trattati stasera del resto ho già  un sito,“Avalon e dintorni”, ma potrei realizzare anche un apposito “blog”. Ho visto che i più famosi “blogger” ne stanno aprendo diversi, su Virgilio, su Clarence, e su tutti gli altri siti che forniscono il servizio. Anch’io ne ho uno su Clarence, però mi trovo meglio su Splinder, e quindi, se ne aprirò un altro, lo farò ancora su Splinder (o sarà meglio provare con Virgilio?). Ma guarda un po’ che problemi uno si deve creare, non bastassero quelli reali!


A quando un’ associazione, a almeno un gruppo di “self help” , tipo “Bloggisti anonimi”?

E quanto ai blog, fenomeno effimero o rivoluzione, come l’invenzione dell’alfabeto, della stampa, del cinema, della radio e della televisione? E che ci aspetta nel futuro?

Io comunque vorrei sapere che fine ha fatto l’”e-book”. E non intendo la possibilità di leggere libri “on line”, troppo scomoda per avere un futuro, quanto a stamparli, non ha senso, si spende meno a comprarli, ma appunto un minicomputer con il quale si possa accedere a tutto lo scibile stando comodamente sdraiati sul divano.

2 commenti:

  1. io, la sai su queste cose (interessanti ed "intriganti", per carità) non ti seguo,
    sono troppo ancorato alla realtà e quando scoppierà il sole sono certo che non ci sarò...
    COG

    RispondiElimina
  2. Nemmeno io, salvo validità ipotesi reincarnazionista, considerato che ciò avverrà tra 5 miliardi di anni. Tuttavia il pensiero che l'umanità possa sopravvivere e arrivare a comprendere il tutto mi affascina.

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venerdì 6 giugno 2003

Matrix e divagazioni sul tema


Non so ancora cosa pensare di Matrix. Sta diventando una forma di culto, come Star Trek, come Star Wars, come XFiles. Personalmente, nel genere fantascienza & simili, amo "StarGate" (il film, ma anche la trasmissione che purtroppo sta cambiando i connotati dopo la dipartita di Giacobbo), "Spazio 1999", anche se è preistoria, “Odissea nello Spazio”, “Solaris” (il primo, quello di Tarkovskij, il secondo non l’ho visto, ma provvederò in estate, in qualche cinema all’aperto, perché Clooney non si può perdere, anche se, per quanto ho sentito, il film non regge il confronto con il primo) e più di tutti “Contact”. 
Matrix (soprattutto il primo, perché era una novità) lo ritengo eccezionale per le scene e gli effetti speciali. Al contenuto ci devo ancora pensare. Non è un po’ ridicola la scena in cui Neo esce dall'ascensore e si trova di fronte la moltitudine con i doni, come se fosse veramente il Messia? Quella di Morpheus che parla al popolo è trascinante, ma non fa anche presagire il futuro dittatore? E l'architetto (il supercomputer che ha creato Matrix e anche Zion, l’Oracolo e tutto quanto), non ci aveva già pensato Borges, o forse si trattava di Dio che sogna il mondo?


E mi viene in mente anche il Regista, il Creatore, nel film, uscito qualche anno fa sulla realtà virtuale: un individuo crede di vivere una vita reale e invece è l’unico interprete inconsapevole di una specie di “grande fratello”, tutti gli altri sono attori, finché non ha qualche sospetto, o qualcuno lo mette sull’avviso, e infine capisce e riesce ad arrivare al Regista, al Creatore. In questo momento non riesco a ricordare il titolo, e nemmeno come finisce il film: qualcuno me lo dica, altrimenti ci penserò per giorni (nel tempo libero ovviamente, che non è molto). Non so nemmeno con quali termini cercarlo su Internet. Magari domani mi viene in mente, ma ora ho proprio il vuoto assoluto, eppure a suo tempo il film fu molto commentato, come adesso Matrix.

Ho letto di recente il libro di un fisico teorico, Michio Kaku, dal titolo “Iperspazio” ove si contemplano universi paralleli, cunicoli spazio-temporali, distorsioni del tempo, decima dimensione (il tutto vagamente comprensibile, ma non troppo) e infine si richiama un racconto di Asimov “The last Question” costruito intorno ad una macchina, l’A.C. (computer analogico) e alla domanda: anche l’universo deve finire?



Nel racconto la storia comincia nel 2061 anno in cui un colossale computer (AC) ha risolto ogni problema energetico sulla terra ed è così grande ed avanzato che i suoi tecnici hanno solo una vaga idea del modo in cui opera. Due tecnici ubriachi, per scommessa, chiedono al computer se la morte definitiva del Sole possa essere evitata e se, tra l’altro, anche l’universo sia destinato a morte certa ed il computer risponde: “dati insufficienti: non posso fornire una risposta significativa”. La stessa risposta il computer la fornisce secoli dopo quando gli essere umani hanno già colonizzato diversi sistemi solari e l’AC è talmente grande che occupa centinaia di chilometri quadrati su ogni pianeta, ed è talmente complesso che si mantiene in funzione da solo. E ancora la stessa risposta migliaia di anni dopo, quando la galassia è stata completamente colonizzata e l’A.C. ha risolto il problema della mortalità ed è talmente complesso che gli uomini hanno rinunciato a capire come funzioni, e milioni di anni dopo, quando l’umanità ha raggiunto e colonizzato innumerevoli galassie in tutto l’universo e l’A.C. ha risolto il problema di liberare la mente dal corpo, ma si sente ancora domandare se è possibile invertire il corso dell’entropia. E così ancora miliardi di anni dopo, quando l’umanità è rappresentata da miliardi di miliardi di miliardi di esseri immortali e la mente collettiva dell’umanità, che è libera di vagare ovunque voglia, si fonde in un'unica mente che a sua volta si fonde nella mente dell’A.C. Infine dopo un altro enorme lasso di tempo, quando l’universo si trova davvero in punto di morte, l’A.C. trova una soluzione, ma ormai non c’è più nessuno ad ascoltarlo. A questo punto formula un nuovo programma e poi comincia il processo di inversione del caos assoluto. Raccoglie il freddo interstellare, unisce le stelle morte fino a produrre una gigantesca sfera e poi, una volta compiuta l’opera, dall’iperspazio l’A.C. tuona: “E sia la luce”. E la luce fu!”

Stasera ho divagato davvero dai temi abituali di questo blog e temo che non mi commenterà nessuno. Già non lo ha fatto quasi nessuno quando ho parlato di Pubblica Amministrazione e nemmeno quando ho parlato di Internet e del fenomeno “Blog”. Per la P.A. c’è forse una causa precisa (politica), secondo un commentatore.

Ad ogni modo domani, o quando potrò, ritornerò a parlare di Europa dopo il recente G8, che credo meriti un “post”.


Per gli argomenti trattati stasera del resto ho già  un sito,“Avalon e dintorni”, ma potrei realizzare anche un apposito “blog”. Ho visto che i più famosi “blogger” ne stanno aprendo diversi, su Virgilio, su Clarence, e su tutti gli altri siti che forniscono il servizio. Anch’io ne ho uno su Clarence, però mi trovo meglio su Splinder, e quindi, se ne aprirò un altro, lo farò ancora su Splinder (o sarà meglio provare con Virgilio?). Ma guarda un po’ che problemi uno si deve creare, non bastassero quelli reali!


A quando un’ associazione, a almeno un gruppo di “self help” , tipo “Bloggisti anonimi”?

E quanto ai blog, fenomeno effimero o rivoluzione, come l’invenzione dell’alfabeto, della stampa, del cinema, della radio e della televisione? E che ci aspetta nel futuro?

Io comunque vorrei sapere che fine ha fatto l’”e-book”. E non intendo la possibilità di leggere libri “on line”, troppo scomoda per avere un futuro, quanto a stamparli, non ha senso, si spende meno a comprarli, ma appunto un minicomputer con il quale si possa accedere a tutto lo scibile stando comodamente sdraiati sul divano.

2 commenti:

  1. io, la sai su queste cose (interessanti ed "intriganti", per carità) non ti seguo,
    sono troppo ancorato alla realtà e quando scoppierà il sole sono certo che non ci sarò...
    COG

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  2. Nemmeno io, salvo validità ipotesi reincarnazionista, considerato che ciò avverrà tra 5 miliardi di anni. Tuttavia il pensiero che l'umanità possa sopravvivere e arrivare a comprendere il tutto mi affascina.

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