IMMAGINI DELL'ITALIA
Ieri, in un articolo di Paolo Rumiz su "La Repubbblica", dal titolo "Noi italiani di ritorno" sul rientro in Italia di molti ex emigrati che fuggono dalla miseria argentina, mi ha impressionato la visione dell'Italia nelle parole di una di loro: "Vedo qui molti dei segnali anticipatori della crisi argentina. La gente ha perso la ricchezza del linguaggio, segno che il pensiero si inaridisce. I giovani specialmente . La TV è inguardabile. La gente legge meno che da noi, la coscienza civica diminuisce, chi è onesto resta solo. Il condono è un segnale terribile, premia chi non paga le tasse. Esattamente come in Argentina. Il collasso sociale e culturale è venuto molto prima di quello economico."
giovedì 30 gennaio 2003
venerdì 17 gennaio 2003
Blog
Ormai è una mania. La nuova moda di Internet è il blog, contrazione di web log, ovvero diario di bordo.
Ne parlano riviste e giornali. Il numero de "L'espresso" di questa settimana dedica al nuovo fenomeno quattro pagine dal titolo Dieci cento mille blog, "La Repubblica" di oggi un articolo dal titolo Aiuto la rete ha fatto "Blog".
Io ho scoperto il fenomeno da poco più di un mese, ma sembra che i siti in Italia siano già più di tremila e che negli Stati Uniti il boom sia scoppiato due anni fa .
Tutti lo vogliono, dal giornalista, al politico, alla "velina", allo scrittore incompreso,a tutti noi.
Dai siti professionali, dai quasi giornali, ai piccoli siti personali dedicati alla famiglia, al gatto, forse anche al criceto e al furetto, alle disavventure amorose o di viaggio, a quelli delle comunità locali o della squadra di paese. Sembra si parli di tutto, con il rischio di un'inflazione di pensieri inutili, come si paventa nell'articolo pubblicato oggi da "La Repubblica" .
Il bisogno di esserci, di dire la propria su qualsiasi cosa, anche sapendo che al massimo ci leggeranno i soliti amici, sembra proprio irresistibile.
domenica 12 gennaio 2003
Le idee non sono chiare ma apro questo blog
Questo riepilogo non è disponibile.
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giovedì 30 gennaio 2003
IMMAGINI DELL'ITALIA
Ieri, in un articolo di Paolo Rumiz su "La Repubbblica", dal titolo "Noi italiani di ritorno" sul rientro in Italia di molti ex emigrati che fuggono dalla miseria argentina, mi ha impressionato la visione dell'Italia nelle parole di una di loro: "Vedo qui molti dei segnali anticipatori della crisi argentina. La gente ha perso la ricchezza del linguaggio, segno che il pensiero si inaridisce. I giovani specialmente . La TV è inguardabile. La gente legge meno che da noi, la coscienza civica diminuisce, chi è onesto resta solo. Il condono è un segnale terribile, premia chi non paga le tasse. Esattamente come in Argentina. Il collasso sociale e culturale è venuto molto prima di quello economico."
Ieri, in un articolo di Paolo Rumiz su "La Repubbblica", dal titolo "Noi italiani di ritorno" sul rientro in Italia di molti ex emigrati che fuggono dalla miseria argentina, mi ha impressionato la visione dell'Italia nelle parole di una di loro: "Vedo qui molti dei segnali anticipatori della crisi argentina. La gente ha perso la ricchezza del linguaggio, segno che il pensiero si inaridisce. I giovani specialmente . La TV è inguardabile. La gente legge meno che da noi, la coscienza civica diminuisce, chi è onesto resta solo. Il condono è un segnale terribile, premia chi non paga le tasse. Esattamente come in Argentina. Il collasso sociale e culturale è venuto molto prima di quello economico."
venerdì 17 gennaio 2003
Blog
Ormai è una mania. La nuova moda di Internet è il blog, contrazione di web log, ovvero diario di bordo.
Ne parlano riviste e giornali. Il numero de "L'espresso" di questa settimana dedica al nuovo fenomeno quattro pagine dal titolo Dieci cento mille blog, "La Repubblica" di oggi un articolo dal titolo Aiuto la rete ha fatto "Blog".
Io ho scoperto il fenomeno da poco più di un mese, ma sembra che i siti in Italia siano già più di tremila e che negli Stati Uniti il boom sia scoppiato due anni fa .
Tutti lo vogliono, dal giornalista, al politico, alla "velina", allo scrittore incompreso,a tutti noi.
Dai siti professionali, dai quasi giornali, ai piccoli siti personali dedicati alla famiglia, al gatto, forse anche al criceto e al furetto, alle disavventure amorose o di viaggio, a quelli delle comunità locali o della squadra di paese. Sembra si parli di tutto, con il rischio di un'inflazione di pensieri inutili, come si paventa nell'articolo pubblicato oggi da "La Repubblica" .
Il bisogno di esserci, di dire la propria su qualsiasi cosa, anche sapendo che al massimo ci leggeranno i soliti amici, sembra proprio irresistibile.
domenica 12 gennaio 2003
Le idee non sono chiare ma apro questo blog
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