domenica 1 giugno 2003

Internet libera fa paura?

Internet è un mezzo grandioso, libero, democratico, gratuito, con il quale chiunque può diffondere opinioni e notizie, fare quindi del giornalismo, anche se di mestiere fa tutt'altra cosa e senza alcun condizionamento derivante dai rapporti tra editoria e potere economico. Proprio per questo è reale il rischio che intervengano restrizioni, perché i poteri, politici ed economici, anche quelli che si definiscono difensori della libertà e della democrazia, temono la vera libertà.

Certo è anche un mezzo con il quale si diffonde tanto superfluo, da cui, peraltro, non sono immuni nemmeno la carta stampata e gli altri “media".

Dall’ottimo e piacevole articolo di Riccardo Orioles che potete leggere per intero su “The Gnueconomy" , nella rubrica "Tanto per abbaiare":


"L'internet è libero, e fa paura. Scrivere su un sito costa appena un po' di più che scrivere sui muri ma è infinitamente più efficace. I padroni del mondo, quando è stata inventata la scrittura, debbono aver provato un panico molto simile a quello dei padroni di ora, di fronte a un mezzo alla portata di tutti, di tutti i cervelli e di tutte le verità. Chissà quanti hacker saranno finiti nelle miniere di sale, a quel tempo, per uso abusivo dell'alfabeto."

"In Italia tutta l'informazione è ormai concentrata nelle mani di una mezza dozzina di proprietari, non di più. Molte notizie escono assai sbiadite, o non escono affatto. E non è solo Berlusconi a censurare ma anche CaraccioloRomitiCaltagirone,CiancioAgnelli. Periodicamente, campagne "d'opinione" mirate vengono lanciate a freddo per conseguire questo o quell'obbiettivo politico o industriale: "domani piove"può significare semplicemente che la proprietà del giornale produce d'ombrelli."

"Dieci anni fa, questa rubrica non sarebbe potuta uscire: non avrei avuto i soldi, semplicemente, per fare un giornale da solo. Sarei stato non solo personalmente emarginato (il che riguarda me) ma proprio costretto al silenzio: il che riguarda voi, perché una notizia o un'opinione in meno impoveriscono tutti. Con l'internet invece posso parlare..…tecnicamente posso far viaggiare opinioni e notizie in un ambito sufficientemente esteso da essere utilizzabili dai lettori. Posso fare giornalismo, insomma."

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domenica 1 giugno 2003

Internet libera fa paura?

Internet è un mezzo grandioso, libero, democratico, gratuito, con il quale chiunque può diffondere opinioni e notizie, fare quindi del giornalismo, anche se di mestiere fa tutt'altra cosa e senza alcun condizionamento derivante dai rapporti tra editoria e potere economico. Proprio per questo è reale il rischio che intervengano restrizioni, perché i poteri, politici ed economici, anche quelli che si definiscono difensori della libertà e della democrazia, temono la vera libertà.

Certo è anche un mezzo con il quale si diffonde tanto superfluo, da cui, peraltro, non sono immuni nemmeno la carta stampata e gli altri “media".

Dall’ottimo e piacevole articolo di Riccardo Orioles che potete leggere per intero su “The Gnueconomy" , nella rubrica "Tanto per abbaiare":


"L'internet è libero, e fa paura. Scrivere su un sito costa appena un po' di più che scrivere sui muri ma è infinitamente più efficace. I padroni del mondo, quando è stata inventata la scrittura, debbono aver provato un panico molto simile a quello dei padroni di ora, di fronte a un mezzo alla portata di tutti, di tutti i cervelli e di tutte le verità. Chissà quanti hacker saranno finiti nelle miniere di sale, a quel tempo, per uso abusivo dell'alfabeto."

"In Italia tutta l'informazione è ormai concentrata nelle mani di una mezza dozzina di proprietari, non di più. Molte notizie escono assai sbiadite, o non escono affatto. E non è solo Berlusconi a censurare ma anche CaraccioloRomitiCaltagirone,CiancioAgnelli. Periodicamente, campagne "d'opinione" mirate vengono lanciate a freddo per conseguire questo o quell'obbiettivo politico o industriale: "domani piove"può significare semplicemente che la proprietà del giornale produce d'ombrelli."

"Dieci anni fa, questa rubrica non sarebbe potuta uscire: non avrei avuto i soldi, semplicemente, per fare un giornale da solo. Sarei stato non solo personalmente emarginato (il che riguarda me) ma proprio costretto al silenzio: il che riguarda voi, perché una notizia o un'opinione in meno impoveriscono tutti. Con l'internet invece posso parlare..…tecnicamente posso far viaggiare opinioni e notizie in un ambito sufficientemente esteso da essere utilizzabili dai lettori. Posso fare giornalismo, insomma."

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