mercoledì 27 febbraio 2013

Grillo chiude a Bersani, ma la base non è d'accordo.

Grillo chiude a Bersani. Nella base del M5S si è acceso il dibattito. Molti non concordano con il capo o portavoce che sia, basti vedere i commenti sul suo blog.

Credo anch'io che sia un grosso errore non trattare. 


Grillo dovrebbe considerare, in primo luogo, che non è possibile neanche tecnicamente tornare subito a votare (il Presidente della Repubblica è in scadenza e non può sciogliere le Camere), che sarebbe comunque un errore che non porterebbe a niente senza aver prima cambiato la legge elettorale, che c'è il rischio che lo spread vada alle stelle e soprattutto che i gravi problemi in cui si trova il paese richiedono soluzioni immediate. 

In secondo luogo dovrebbe anche tener di conto che il successo del M5S, anche al di là delle aspettative, non deriva tanto dalla credibilità del suo programma quanto dalla disaffezione di molti elettori nei confronti degli altri partiti a causa sia della deriva etica sia dell'incapacità di rispondere alle istanze reali della società. 

Ora è venuto il momento di rispondere a quelle esigenze, a quelle aspettative, dimostrando senso di responsabilità.

Sono inoltre convinta che la condizione in cui si viene a trovare oggi il PD, quella per cui è costretto a chiedere l'aiuto del M5S, farà esplodere le contraddizioni interne ed è probabile che alcuni tirannosauri spariranno. Non sarà così se il M5S rifiuterà qualsiasi trattativa. Il risultato sarà che faranno il governissimo PD-PDL-Monti (auspicato da D'Alema che ha avuto sempre un certo feeling con Berlusconi!) e non ce li leveremo più di torno. Inoltre la colpa sarà attribuita al M5S che voglio vedere come farà la prossima volta a prendere tutti quei voti.

venerdì 22 febbraio 2013

Ancora su Grillo e il M5S - La chiusura della campagna elettorale


Oggi ho sentito in diretta streaming una parte della chiusura della campagna elettorale del M5S da Piazza San Giovanni a Roma. 

In attesa di Grillo, che ha cominciato a parlare alle 21.00, ho sentito alcuni candidati del M5S, e devo dire che alcuni mi sono piaciuti. Si tratta di liberi professionisti, imprenditori, impiegati, operai, disoccupati, studenti, esponenti della c.d. società civile, che solo in pochi casi hanno esperienze politiche precedenti. Tra parentesi ieri ho anche verificato che dei candidati del M5S si trovano i curricula, mentre non sono riuscita a trovare quelli dei candidati degli altri partiti.

Quello che ritengo interessante nel fenomeno M5S non è tanto quello che dice Grillo, che per me resta un uomo di spettacolo, né il suo programma che riconosco un po' vago e sotto certi aspetti criticabile, pur condividendone alcune proposte, quanto il fatto che torna nelle piazze un certo entusiasmo e la voglia di fare politica nel senso nobile del termine.

La piazza San Giovanni di oggi, che i presenti fossero 100.000 o molte di più, mi ha ricordato certe piazze di quando ero giovane e ancora c'erano delle speranze, magari mal riposte, ma c'erano.

Ritengo anche che probabilmente senza il M5S molti non sarebbero andati a votare, perché delusi sia della destra che della sinistra.

Ora tutti gli altri partiti sono preoccupati del risultato del Movimento e cercano di screditarlo in tutti i modi, perché certo porterà via voti a tutti, a destra come a sinistra, ma se la sono voluta.

Ne riparleremo lunedì.

giovedì 21 febbraio 2013

Uno spettro si aggira per l'Italia: lo spettro di Grillo!


Sta montando una tale paura di Grillo che se c'è qualcosa che accomuna tutti gli altri è il tentativo di screditarlo. Infatti porterà via voti a tutti, i politologi si arrovelleranno poi su quale percentuale per ciascuno.

Berlusconi lo addita come un pericoloso comunista, gli altri gli danno del fascista, ma non è né l'uno né l'altro.

A mio parere si può dire di tutto del programma del M5S, in particolare che è vago e confuso, ma non vedo quali proposte si rifarebbero al fascismo. Chi accusa dovrebbe portare le prove.

Più che un programma è una lista di cose, alcune condivisibili, altre un po' velleitarie, altre sicuramente criticabili, altre già realizzate almeno a livello legislativo e in ordine alle quali si tratterebbe solo di controllare che vengano applicate, perché talvolta si fanno anche buone leggi che però vengono presto dimenticate, così che poi bisogna farne altre per dire di applicare le prime.  Ad esempio il "politometro", che non c'è nel programma, ma di cui Grillo parla ultimamente, esiste già; sarà importante invece controllare, almeno a livello locale, che gli enti lo applichino (vedere nella sezione trasparenza dei siti dei Comuni dove devono apparire le dichiarazioni reddituali e patrimoniali delle cariche elettive e di governo, all'inizio e alla fine del mandato e ogni anno per tutta la durata del mandato - art. 41-bis Dlgs 267/2000). E comunque mi sembra che anche i programmi degli altri non siano meno vaghi, e poi una cosa sono i programmi, altra l'applicazione pratica.

Il M5S raccoglie la protesta di tanti cittadini che provengono sia dalla destra che dalla sinistra, protesta che altri non hanno saputo incanalare quando c'era ancora il tempo. Si tratta di un movimento non ideologico, ma del resto dove sono oggi le ideologie, quando non ci sono neanche le idee?

Non è escluso che un movimento di protesta che non ha dei riferimenti precisi possa degenerare, ma, per il momento, come sostiene lo stesso Grillo, è stato un contenitore per la rabbia di tanti che avrebbe potuto anche esprimersi in maniera violenta, cosa che non è detto non accada in futuro se la situazione non dovesse migliorare o, peggio, se si aggravasse.

Eventualmente il rischio è che arrivino in Parlamento persone non preparate, ma del resto quanti ne hanno mandate a scaldare i banchi gli altri partiti? Abbiamo sentito interventi di parlamentari che non sapevano parlare nemmeno l'italiano. E anche quelli preparati hanno dimostrato di esserlo più che altro a mettere le mani in tasca nostra, in un modo o nell'altro. Si spera che i "pentastellati" siano almeno onesti e animati da spirito di servizio e soprattutto che lo rimangano.

Certo di dubbi ne ho tanti e condivido le perplessità di molti, ma mi pare comunque ridicola la demonizzazione del  M5S. Mi sembra infatti che tra i sostenitori ci siano più che altro persone che credono in un modo pulito di fare politica, che vogliono ridare dignità alla politica che è servizio e non un mestiere per fare i propri interessi. Vedo pertanto nel M5S non l'antipolitica, come qualcuno sostiene, ma la politica nel senso più nobile del termine.

Con questo non mi sono dimenticata di certe dichiarazioni estemporanee Grillo (il punto G della Salsi, l'iran, ecc.), ma d'altra parte non vedo alternative, se non l'astensione. Berlusconi e Monti non li prendo neanche in considerazione, Giannino, troppo liberista, e comunque si è un po' screditato, quanto al PD deve prendersi un po' di paura. Se avesse chiesto le elezioni l'anno scorso quando è caduto il governo Berlusconi o se avesse mandato avanti Renzi, le cose sarebbero state diverse, ma non l'ha fatto.

Credo che molti, come me, voteranno il M5S più che altro per dare un segnale, quindi un voto dato con il cervello e non con la pancia, un voto necessario per dare una scossa a un sistema che non conosce più l'etica.

Quanto a Grillo, che peraltro non è candidato, non ha smesso la sua natura di comico e credo si diverta ad assumere certi atteggiamenti o a dire cose come "Arrendetevi, siete circondati". E' evidente che sta facendo dell'ironia, anche se qualcuno non lo capisce o non lo vuol capire.

Grillo, salvatore della Patria?
Spero vivamente di no, perché ne abbiamo avuti altri in precedenza e la Patria semmai l'hanno affossata.
Grillo ha semplicemente saputo canalizzare la protesta che montava mentre altri non hanno saputo o potuto farlo. Ha creato intorno a sé e al movimento un certo entusiasmo che non è un disvalore.

All'interno del movimento non c'è democrazia? Forse, ma pensate che ci sia negli altri partiti?

Non sappiamo chi eventualmente sarebbe il Presidente del Consiglio, considerato che Grillo non si è candidato? Ma, a prescindere dal fatto che il M5S non sarà certo il primo partito, bene che vada sarà il secondo, ma potrebbe anche essere il terzo o il quarto, la nostra Costituzione prevede ancora, anche se molti non lo ricordano, che il Presidente del Consiglio sia scelto dal Presidente della Repubblica ovviamente nel partito che ha ottenuto il maggior numero di consensi. Certo, nel caso, ve l'immaginate le facce se lunedì si venisse a sapere che il Presidente del Consiglio è persona non nota, un cittadino qualsiasi?

Ritengo comunque positivo l'ingresso in Parlamento di un nutrito gruppo di esponenti del M5S che spero sappiano fare opera di controllo che poi è una delle funzioni principali dell'opposizione.

Spero anche che lo spauracchio Grillo risulti salutare e che magari all'interno dei partiti qualcuno cominci a riflettere e a rendersi conto che è necessario un profondo rinnovamento.


martedì 19 febbraio 2013

Le vanità di Giannino e lo scontro con Zingales


E oggi si scopre che Oscar Giannino si è attribuito titoli accademici che non possiede e per questo l'economista  LuigiZingales  ha dato le dimissioni dal movimento "Fare per fermare il declino".

Il caso ha dato la stura a diverse polemiche sui giornali cartacei e on line e sui social network. Basti vedere la pagina di Facebook di Zingales.  

Ed ecco le giustificazioni di Giannino sul sito di "Fare  "  e  in un'intervista di stasera alla Repubblica. 

Così ora anche i curricula girano in rete senza che il titolare ne sappia niente!
E come la mette Giannino con l'intervista del 5 febbraio alla Repubblica in cui afferma di aver preso un master nell'Università di Chicago dove insegna Zingales. Se l'è dimenticata? Eventualmente ci sarebbe da domandarsi come mai Zingales lo scopra solo ora.

Dispiace comunque che il promotore di un movimento che mette al centro meritocrazia, trasparenza ed onestà, abbia commesso un errore del genere, anche se, si sa, la vanità è umana.

Con questo "Fare per fermare il declino" resta uno dei due movimenti, l'altro è il M5S, che non ha alcuna responsabilità con i passati governi (e opposizioni) e che si pone l'obiettivo di un vero rinnovamento con proposte che possono essere condivisibili o meno, ma che certamente hanno il merito di rompere con la vecchia politica.

domenica 17 febbraio 2013

Auguri a tutti i gatti per la loro festa


E dal 1990, anche il gatto ha la sua festa, che ricorre il 17 febbraio. 

Perché questa data?
Il mese di febbraio è posto sotto il segno zodiacale dell’Acquario a cui appartengono gli spiriti liberi, intuitivi ed anticonformisti, caratteristiche che si addicono perfettamente al nostro amico gatto.

La scelta del giorno 17  è invece bivalente. Nel bacino del Mediterraneo, soprattutto presso i popoli di origine Latina (Spagna, Francia e Italia), questo numero è considerato sfortunato perché in numeri romani il 17 si scrive “XVII” che anagrammato diviene “VIXI” cioè “sono vissuto, sono morto”, ma il gatto con le sue sette vite può dire di aver vissuto, ma di non essere morto e d’avere esorcizzato così la morte. E forse si è anche voluto sottolineare la superiorità felina davanti alle comuni credenze popolari. Nel Nord Europa, invece, questo numero ha un valore positivo che significa, tra l’altro, “vivere una vita per sette volte”. E pertanto è il numero perfetto per il gatto.

lunedì 4 febbraio 2013

Le inchieste di Presa Diretta


La domenica sera su RAI3, prima con Report ora con Presa Diretta, si viene a sapere qualcosa di più di quello che ci dicono i telegiornali e i vari talk show.

La puntata di stasera di Presa Diretta ha presentato un'inchiesta sugli F-35, ha trattato quindi la più generale questione delle ingenti spese militari che l'Italia si è impegnata a sostenere nei prossimi dieci anni per un totale di 230 mld di euro, e successivamente ha dedicato un servizio all'inquinamento ambientale di alcuni territori della Sardegna che si trovano a ridosso di zone militari, in particolare Perdas De Fogu dove si fanno sperimentazioni belliche e la popolazione presenta sindromi simili  a quelle di molti militari impiegati nella guerra del Golfo e in quella dei Balcani.

In chiusura c'è stato un breve servizio sul Costa Rica, paese che nel 1949 ha abolito costituzionalmente l'esercito e ha impiegato le proprie risorse in educazione, sanità, realizzazione di parchi naturali. A questo proposito immagino le obiezioni, e cioè che l'Italia non è il Costarica, che la collocazione strategica dell'Italia è ben diversa, ecc.ecc. Ora anche ammesso ciò, e comunque la realtà odierna non è più quella della "guerra fredda", anche se non si possono escludere rischi futuri provenienti dal Nord-Africa, peraltro determinati in larga parte dalle scellerate azioni dei paesi occidentali in questi ultimi anni,  si potrebbe almeno cercare di  rispettare l'art.11 della nostra Costituzione, per il quale l'Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle contese internazionali, invece di andare a fare guerre e chiamarle missioni di pace, ciò particolarmente poi in un momento in cui la crisi imporrebbe di tagliare le spese. Ma come abbiamo visto per i nostri governanti e per i nostri rappresentanti in Parlamento (lo stanziamento di 230 mld è stato approvato con il consenso di tutti i partiti eccetto i radicali, l'IDV e qualche parlamentare a titolo personale, sicuramente con nocumento per la propria carriera) è meglio tagliare la sanità, la ricerca e l'istruzione che le spese militari. Ora poi in campagna elettorale Bersani almeno sugli F-35 dice che bisogna ridimensionare il progetto, Berlusconi dice che lui personalmente non avrebbe comprato gli F-35 perché preferirebbe la costituzione di un esercito europeo con armamenti europei, ma che, insomma, non si poteva fare diversamente, Monti dice che i patti vanno rispettati e del resto la decisione sarebbe stata presa già dal governo D'Alema.

Ritornando al programma di RAI3 in chiusura è stato annunciato che, per motivi tecnici dovuti alle numerose tribune elettorali previste,  le prossime due domeniche Presa Diretta dovrà cedere il posto a Ballarò e che tornerà il 24, quando insomma avranno votato quasi tutti! 

Ora non è che un programma possa provocare chissà quale risentimento popolare, sicuramente un po' di mal di pancia, una certa indignazione da divano, ma l'indomani nel confronto con i propri problemi personali ci se ne dimentica. Però tra tre settimane si vota e non sia mai che qualche inchiesta possa far decidere a qualcuno di non votare per  i soliti noti, ma di esprimere un voto di protesta!

mercoledì 27 febbraio 2013

Grillo chiude a Bersani, ma la base non è d'accordo.

Grillo chiude a Bersani. Nella base del M5S si è acceso il dibattito. Molti non concordano con il capo o portavoce che sia, basti vedere i commenti sul suo blog.

Credo anch'io che sia un grosso errore non trattare. 


Grillo dovrebbe considerare, in primo luogo, che non è possibile neanche tecnicamente tornare subito a votare (il Presidente della Repubblica è in scadenza e non può sciogliere le Camere), che sarebbe comunque un errore che non porterebbe a niente senza aver prima cambiato la legge elettorale, che c'è il rischio che lo spread vada alle stelle e soprattutto che i gravi problemi in cui si trova il paese richiedono soluzioni immediate. 

In secondo luogo dovrebbe anche tener di conto che il successo del M5S, anche al di là delle aspettative, non deriva tanto dalla credibilità del suo programma quanto dalla disaffezione di molti elettori nei confronti degli altri partiti a causa sia della deriva etica sia dell'incapacità di rispondere alle istanze reali della società. 

Ora è venuto il momento di rispondere a quelle esigenze, a quelle aspettative, dimostrando senso di responsabilità.

Sono inoltre convinta che la condizione in cui si viene a trovare oggi il PD, quella per cui è costretto a chiedere l'aiuto del M5S, farà esplodere le contraddizioni interne ed è probabile che alcuni tirannosauri spariranno. Non sarà così se il M5S rifiuterà qualsiasi trattativa. Il risultato sarà che faranno il governissimo PD-PDL-Monti (auspicato da D'Alema che ha avuto sempre un certo feeling con Berlusconi!) e non ce li leveremo più di torno. Inoltre la colpa sarà attribuita al M5S che voglio vedere come farà la prossima volta a prendere tutti quei voti.

venerdì 22 febbraio 2013

Ancora su Grillo e il M5S - La chiusura della campagna elettorale


Oggi ho sentito in diretta streaming una parte della chiusura della campagna elettorale del M5S da Piazza San Giovanni a Roma. 

In attesa di Grillo, che ha cominciato a parlare alle 21.00, ho sentito alcuni candidati del M5S, e devo dire che alcuni mi sono piaciuti. Si tratta di liberi professionisti, imprenditori, impiegati, operai, disoccupati, studenti, esponenti della c.d. società civile, che solo in pochi casi hanno esperienze politiche precedenti. Tra parentesi ieri ho anche verificato che dei candidati del M5S si trovano i curricula, mentre non sono riuscita a trovare quelli dei candidati degli altri partiti.

Quello che ritengo interessante nel fenomeno M5S non è tanto quello che dice Grillo, che per me resta un uomo di spettacolo, né il suo programma che riconosco un po' vago e sotto certi aspetti criticabile, pur condividendone alcune proposte, quanto il fatto che torna nelle piazze un certo entusiasmo e la voglia di fare politica nel senso nobile del termine.

La piazza San Giovanni di oggi, che i presenti fossero 100.000 o molte di più, mi ha ricordato certe piazze di quando ero giovane e ancora c'erano delle speranze, magari mal riposte, ma c'erano.

Ritengo anche che probabilmente senza il M5S molti non sarebbero andati a votare, perché delusi sia della destra che della sinistra.

Ora tutti gli altri partiti sono preoccupati del risultato del Movimento e cercano di screditarlo in tutti i modi, perché certo porterà via voti a tutti, a destra come a sinistra, ma se la sono voluta.

Ne riparleremo lunedì.

giovedì 21 febbraio 2013

Uno spettro si aggira per l'Italia: lo spettro di Grillo!


Sta montando una tale paura di Grillo che se c'è qualcosa che accomuna tutti gli altri è il tentativo di screditarlo. Infatti porterà via voti a tutti, i politologi si arrovelleranno poi su quale percentuale per ciascuno.

Berlusconi lo addita come un pericoloso comunista, gli altri gli danno del fascista, ma non è né l'uno né l'altro.

A mio parere si può dire di tutto del programma del M5S, in particolare che è vago e confuso, ma non vedo quali proposte si rifarebbero al fascismo. Chi accusa dovrebbe portare le prove.

Più che un programma è una lista di cose, alcune condivisibili, altre un po' velleitarie, altre sicuramente criticabili, altre già realizzate almeno a livello legislativo e in ordine alle quali si tratterebbe solo di controllare che vengano applicate, perché talvolta si fanno anche buone leggi che però vengono presto dimenticate, così che poi bisogna farne altre per dire di applicare le prime.  Ad esempio il "politometro", che non c'è nel programma, ma di cui Grillo parla ultimamente, esiste già; sarà importante invece controllare, almeno a livello locale, che gli enti lo applichino (vedere nella sezione trasparenza dei siti dei Comuni dove devono apparire le dichiarazioni reddituali e patrimoniali delle cariche elettive e di governo, all'inizio e alla fine del mandato e ogni anno per tutta la durata del mandato - art. 41-bis Dlgs 267/2000). E comunque mi sembra che anche i programmi degli altri non siano meno vaghi, e poi una cosa sono i programmi, altra l'applicazione pratica.

Il M5S raccoglie la protesta di tanti cittadini che provengono sia dalla destra che dalla sinistra, protesta che altri non hanno saputo incanalare quando c'era ancora il tempo. Si tratta di un movimento non ideologico, ma del resto dove sono oggi le ideologie, quando non ci sono neanche le idee?

Non è escluso che un movimento di protesta che non ha dei riferimenti precisi possa degenerare, ma, per il momento, come sostiene lo stesso Grillo, è stato un contenitore per la rabbia di tanti che avrebbe potuto anche esprimersi in maniera violenta, cosa che non è detto non accada in futuro se la situazione non dovesse migliorare o, peggio, se si aggravasse.

Eventualmente il rischio è che arrivino in Parlamento persone non preparate, ma del resto quanti ne hanno mandate a scaldare i banchi gli altri partiti? Abbiamo sentito interventi di parlamentari che non sapevano parlare nemmeno l'italiano. E anche quelli preparati hanno dimostrato di esserlo più che altro a mettere le mani in tasca nostra, in un modo o nell'altro. Si spera che i "pentastellati" siano almeno onesti e animati da spirito di servizio e soprattutto che lo rimangano.

Certo di dubbi ne ho tanti e condivido le perplessità di molti, ma mi pare comunque ridicola la demonizzazione del  M5S. Mi sembra infatti che tra i sostenitori ci siano più che altro persone che credono in un modo pulito di fare politica, che vogliono ridare dignità alla politica che è servizio e non un mestiere per fare i propri interessi. Vedo pertanto nel M5S non l'antipolitica, come qualcuno sostiene, ma la politica nel senso più nobile del termine.

Con questo non mi sono dimenticata di certe dichiarazioni estemporanee Grillo (il punto G della Salsi, l'iran, ecc.), ma d'altra parte non vedo alternative, se non l'astensione. Berlusconi e Monti non li prendo neanche in considerazione, Giannino, troppo liberista, e comunque si è un po' screditato, quanto al PD deve prendersi un po' di paura. Se avesse chiesto le elezioni l'anno scorso quando è caduto il governo Berlusconi o se avesse mandato avanti Renzi, le cose sarebbero state diverse, ma non l'ha fatto.

Credo che molti, come me, voteranno il M5S più che altro per dare un segnale, quindi un voto dato con il cervello e non con la pancia, un voto necessario per dare una scossa a un sistema che non conosce più l'etica.

Quanto a Grillo, che peraltro non è candidato, non ha smesso la sua natura di comico e credo si diverta ad assumere certi atteggiamenti o a dire cose come "Arrendetevi, siete circondati". E' evidente che sta facendo dell'ironia, anche se qualcuno non lo capisce o non lo vuol capire.

Grillo, salvatore della Patria?
Spero vivamente di no, perché ne abbiamo avuti altri in precedenza e la Patria semmai l'hanno affossata.
Grillo ha semplicemente saputo canalizzare la protesta che montava mentre altri non hanno saputo o potuto farlo. Ha creato intorno a sé e al movimento un certo entusiasmo che non è un disvalore.

All'interno del movimento non c'è democrazia? Forse, ma pensate che ci sia negli altri partiti?

Non sappiamo chi eventualmente sarebbe il Presidente del Consiglio, considerato che Grillo non si è candidato? Ma, a prescindere dal fatto che il M5S non sarà certo il primo partito, bene che vada sarà il secondo, ma potrebbe anche essere il terzo o il quarto, la nostra Costituzione prevede ancora, anche se molti non lo ricordano, che il Presidente del Consiglio sia scelto dal Presidente della Repubblica ovviamente nel partito che ha ottenuto il maggior numero di consensi. Certo, nel caso, ve l'immaginate le facce se lunedì si venisse a sapere che il Presidente del Consiglio è persona non nota, un cittadino qualsiasi?

Ritengo comunque positivo l'ingresso in Parlamento di un nutrito gruppo di esponenti del M5S che spero sappiano fare opera di controllo che poi è una delle funzioni principali dell'opposizione.

Spero anche che lo spauracchio Grillo risulti salutare e che magari all'interno dei partiti qualcuno cominci a riflettere e a rendersi conto che è necessario un profondo rinnovamento.


martedì 19 febbraio 2013

Le vanità di Giannino e lo scontro con Zingales


E oggi si scopre che Oscar Giannino si è attribuito titoli accademici che non possiede e per questo l'economista  LuigiZingales  ha dato le dimissioni dal movimento "Fare per fermare il declino".

Il caso ha dato la stura a diverse polemiche sui giornali cartacei e on line e sui social network. Basti vedere la pagina di Facebook di Zingales.  

Ed ecco le giustificazioni di Giannino sul sito di "Fare  "  e  in un'intervista di stasera alla Repubblica. 

Così ora anche i curricula girano in rete senza che il titolare ne sappia niente!
E come la mette Giannino con l'intervista del 5 febbraio alla Repubblica in cui afferma di aver preso un master nell'Università di Chicago dove insegna Zingales. Se l'è dimenticata? Eventualmente ci sarebbe da domandarsi come mai Zingales lo scopra solo ora.

Dispiace comunque che il promotore di un movimento che mette al centro meritocrazia, trasparenza ed onestà, abbia commesso un errore del genere, anche se, si sa, la vanità è umana.

Con questo "Fare per fermare il declino" resta uno dei due movimenti, l'altro è il M5S, che non ha alcuna responsabilità con i passati governi (e opposizioni) e che si pone l'obiettivo di un vero rinnovamento con proposte che possono essere condivisibili o meno, ma che certamente hanno il merito di rompere con la vecchia politica.

domenica 17 febbraio 2013

Auguri a tutti i gatti per la loro festa


E dal 1990, anche il gatto ha la sua festa, che ricorre il 17 febbraio. 

Perché questa data?
Il mese di febbraio è posto sotto il segno zodiacale dell’Acquario a cui appartengono gli spiriti liberi, intuitivi ed anticonformisti, caratteristiche che si addicono perfettamente al nostro amico gatto.

La scelta del giorno 17  è invece bivalente. Nel bacino del Mediterraneo, soprattutto presso i popoli di origine Latina (Spagna, Francia e Italia), questo numero è considerato sfortunato perché in numeri romani il 17 si scrive “XVII” che anagrammato diviene “VIXI” cioè “sono vissuto, sono morto”, ma il gatto con le sue sette vite può dire di aver vissuto, ma di non essere morto e d’avere esorcizzato così la morte. E forse si è anche voluto sottolineare la superiorità felina davanti alle comuni credenze popolari. Nel Nord Europa, invece, questo numero ha un valore positivo che significa, tra l’altro, “vivere una vita per sette volte”. E pertanto è il numero perfetto per il gatto.

lunedì 4 febbraio 2013

Le inchieste di Presa Diretta


La domenica sera su RAI3, prima con Report ora con Presa Diretta, si viene a sapere qualcosa di più di quello che ci dicono i telegiornali e i vari talk show.

La puntata di stasera di Presa Diretta ha presentato un'inchiesta sugli F-35, ha trattato quindi la più generale questione delle ingenti spese militari che l'Italia si è impegnata a sostenere nei prossimi dieci anni per un totale di 230 mld di euro, e successivamente ha dedicato un servizio all'inquinamento ambientale di alcuni territori della Sardegna che si trovano a ridosso di zone militari, in particolare Perdas De Fogu dove si fanno sperimentazioni belliche e la popolazione presenta sindromi simili  a quelle di molti militari impiegati nella guerra del Golfo e in quella dei Balcani.

In chiusura c'è stato un breve servizio sul Costa Rica, paese che nel 1949 ha abolito costituzionalmente l'esercito e ha impiegato le proprie risorse in educazione, sanità, realizzazione di parchi naturali. A questo proposito immagino le obiezioni, e cioè che l'Italia non è il Costarica, che la collocazione strategica dell'Italia è ben diversa, ecc.ecc. Ora anche ammesso ciò, e comunque la realtà odierna non è più quella della "guerra fredda", anche se non si possono escludere rischi futuri provenienti dal Nord-Africa, peraltro determinati in larga parte dalle scellerate azioni dei paesi occidentali in questi ultimi anni,  si potrebbe almeno cercare di  rispettare l'art.11 della nostra Costituzione, per il quale l'Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle contese internazionali, invece di andare a fare guerre e chiamarle missioni di pace, ciò particolarmente poi in un momento in cui la crisi imporrebbe di tagliare le spese. Ma come abbiamo visto per i nostri governanti e per i nostri rappresentanti in Parlamento (lo stanziamento di 230 mld è stato approvato con il consenso di tutti i partiti eccetto i radicali, l'IDV e qualche parlamentare a titolo personale, sicuramente con nocumento per la propria carriera) è meglio tagliare la sanità, la ricerca e l'istruzione che le spese militari. Ora poi in campagna elettorale Bersani almeno sugli F-35 dice che bisogna ridimensionare il progetto, Berlusconi dice che lui personalmente non avrebbe comprato gli F-35 perché preferirebbe la costituzione di un esercito europeo con armamenti europei, ma che, insomma, non si poteva fare diversamente, Monti dice che i patti vanno rispettati e del resto la decisione sarebbe stata presa già dal governo D'Alema.

Ritornando al programma di RAI3 in chiusura è stato annunciato che, per motivi tecnici dovuti alle numerose tribune elettorali previste,  le prossime due domeniche Presa Diretta dovrà cedere il posto a Ballarò e che tornerà il 24, quando insomma avranno votato quasi tutti! 

Ora non è che un programma possa provocare chissà quale risentimento popolare, sicuramente un po' di mal di pancia, una certa indignazione da divano, ma l'indomani nel confronto con i propri problemi personali ci se ne dimentica. Però tra tre settimane si vota e non sia mai che qualche inchiesta possa far decidere a qualcuno di non votare per  i soliti noti, ma di esprimere un voto di protesta!