sabato 19 maggio 2012

Barbarie e simboli


Siamo tutti sconvolti dall'attentato all'Istituto Morvillo Falcone  di Brindisi, proprio nella giornata in cui arrivava a Brindisi la Carovana della Legalità contro le mafie.  Il nome della scuola, la coincidenza dell'arrivo della Carovana, l'arresto nei giorni scorsi di diversi aderenti alla sacra corona unita e l'attentato alla macchina del presidente dell' associazione antiracket della vicina cittadina di Mesagne, fanno pensare che esecutori e mandanti facciano parte dell'associazione mafiosa pugliese. Ma tutti questi elementi potrebbero anche essere solo coincidenze. Del resto ci si può anche domandare se serva alla mafia un attentato del genere che convoglia nella zona un grande spiegamento di forze di polizia. E' certo che non era ancora successo che il crimine organizzato arrivasse a un tale livello di barbarie: mettere una bomba davanti a una scuola con l'intento, realizzato purtroppo, di uccidere. Ma eventualmente a chi altri potrebbe servire? Al momento non ci sono rivendicazioni. Ed è presto per fare qualsiasi considerazione. Però c'è già chi dice che un crimine così orrendo potrebbe determinare l'introduzione di leggi restrittive della libertà.

E' certo che stiamo vivendo un periodo molto difficile e pericoloso, e non solo in Italia,  con gravi problemi economici, e non solo, ai quali per il momento non si sono trovate soluzioni adeguate.

La crisi economica che covava da tempo, esplosa nel 2008 negli Stati Uniti, con il fallimento della Lehman Brothers, e da tempo spostatasi nell'eurozona, che ha visto il default dell'Islanda, e poi via via le situazioni precarie di Grecia, Portogallo, Spagna e infine dell'Italia, sta diventando ogni giorno più preoccupante e ha costretto un po' tutti a familiarizzare con termini come spread che probabilmente fino a poco tempo fa conoscevano solo gli addetti ai lavori. Sui giornali si comincia a parlare di ciò che fino a qualche mese fa sarebbe stato considerato eresia, ovvero l'uscita di alcuni paesi dall'Euro, compreso il nostro. E' molto probabile che il primo a uscirne o comunque a fare default sarà la Grecia dove le recenti elezioni non hanno permesso di costituire un nuovo governo, tanto che si rivoterà a giugno. Ma se l'Europa cacciasse la Grecia, a prescindere dalle esplosioni di violenza che potrebbero esserne la conseguenza in quel paese, potrebbe derivarne il fallimento dell'Europa stessa. Non dimentichiamo che la Grecia è anche un simbolo. Là è nata la democrazia, compreso il termine stesso, anche se ci sono voluti più di due millenni, fino all'Illuminismo e alla Rivoluzione Francese, perché il concetto si facesse strada e divenisse acquisizione generale almeno nel mondo occidentale.    

E parlando di simboli non dimentichiamo che questo 2012, bisestile, e per alcuni l'anno dell'apocalisse, è iniziato   con il naufragio di una nave da crociera che si chiamava Concordia e i cui 13 ponti erano intitolati a 13 nazioni europee: Olanda, Svezia, Belgio, Grecia, Italia, Gran Bretagna, Irlanda, Portogallo, Francia, Germania, Spagna, Austria, e Polonia. Ovviamente l'incidente è stato determinato dall'irresponsabilità di un comandante e forse anche della compagnia Costa stessa che spingeva i propri comandanti a fare il famoso "inchino" di fronte alle coste per motivi turistici, anche se è evidente che detti motivi di gennaio, all'Isola del Giglio, non potevano esserci, e pertanto non voglio certo accogliere le assurde teorie di alcuni dietrologi, ma solo parlare di coincidenze significative che assurgono a simbolo.


  

sabato 19 maggio 2012

Barbarie e simboli


Siamo tutti sconvolti dall'attentato all'Istituto Morvillo Falcone  di Brindisi, proprio nella giornata in cui arrivava a Brindisi la Carovana della Legalità contro le mafie.  Il nome della scuola, la coincidenza dell'arrivo della Carovana, l'arresto nei giorni scorsi di diversi aderenti alla sacra corona unita e l'attentato alla macchina del presidente dell' associazione antiracket della vicina cittadina di Mesagne, fanno pensare che esecutori e mandanti facciano parte dell'associazione mafiosa pugliese. Ma tutti questi elementi potrebbero anche essere solo coincidenze. Del resto ci si può anche domandare se serva alla mafia un attentato del genere che convoglia nella zona un grande spiegamento di forze di polizia. E' certo che non era ancora successo che il crimine organizzato arrivasse a un tale livello di barbarie: mettere una bomba davanti a una scuola con l'intento, realizzato purtroppo, di uccidere. Ma eventualmente a chi altri potrebbe servire? Al momento non ci sono rivendicazioni. Ed è presto per fare qualsiasi considerazione. Però c'è già chi dice che un crimine così orrendo potrebbe determinare l'introduzione di leggi restrittive della libertà.

E' certo che stiamo vivendo un periodo molto difficile e pericoloso, e non solo in Italia,  con gravi problemi economici, e non solo, ai quali per il momento non si sono trovate soluzioni adeguate.

La crisi economica che covava da tempo, esplosa nel 2008 negli Stati Uniti, con il fallimento della Lehman Brothers, e da tempo spostatasi nell'eurozona, che ha visto il default dell'Islanda, e poi via via le situazioni precarie di Grecia, Portogallo, Spagna e infine dell'Italia, sta diventando ogni giorno più preoccupante e ha costretto un po' tutti a familiarizzare con termini come spread che probabilmente fino a poco tempo fa conoscevano solo gli addetti ai lavori. Sui giornali si comincia a parlare di ciò che fino a qualche mese fa sarebbe stato considerato eresia, ovvero l'uscita di alcuni paesi dall'Euro, compreso il nostro. E' molto probabile che il primo a uscirne o comunque a fare default sarà la Grecia dove le recenti elezioni non hanno permesso di costituire un nuovo governo, tanto che si rivoterà a giugno. Ma se l'Europa cacciasse la Grecia, a prescindere dalle esplosioni di violenza che potrebbero esserne la conseguenza in quel paese, potrebbe derivarne il fallimento dell'Europa stessa. Non dimentichiamo che la Grecia è anche un simbolo. Là è nata la democrazia, compreso il termine stesso, anche se ci sono voluti più di due millenni, fino all'Illuminismo e alla Rivoluzione Francese, perché il concetto si facesse strada e divenisse acquisizione generale almeno nel mondo occidentale.    

E parlando di simboli non dimentichiamo che questo 2012, bisestile, e per alcuni l'anno dell'apocalisse, è iniziato   con il naufragio di una nave da crociera che si chiamava Concordia e i cui 13 ponti erano intitolati a 13 nazioni europee: Olanda, Svezia, Belgio, Grecia, Italia, Gran Bretagna, Irlanda, Portogallo, Francia, Germania, Spagna, Austria, e Polonia. Ovviamente l'incidente è stato determinato dall'irresponsabilità di un comandante e forse anche della compagnia Costa stessa che spingeva i propri comandanti a fare il famoso "inchino" di fronte alle coste per motivi turistici, anche se è evidente che detti motivi di gennaio, all'Isola del Giglio, non potevano esserci, e pertanto non voglio certo accogliere le assurde teorie di alcuni dietrologi, ma solo parlare di coincidenze significative che assurgono a simbolo.