domenica 6 aprile 2003

La guerra all'Iraq era decisa dal 1998


Mi sembra interessante la lettura di alcuni documenti, sottoscritti anche da Rumsfeld e Cheney, risalenti agli anni 1997-1998, riportati nella versione on line del Corriere della Sera del 28.3.2003, i quali sostengono la supremazia degli Usa e il ridimensionamento di Nazioni Unite ed Europa e dai quali si rileva che la guerra all'Iraq era stata decisa già  nel 1998, quindi molto prima dell'attentato dell'11 settembre 2001.
Qui di seguito riporto la traduzione della Dichiarazioni di Principi del «Project for the New American Century» (PNAC), organizzazione fondata nella primavera del 1997 con l'obiettivo di perseguire la supremazia globale degli Stati Uniti raggiungendo tutti i primati, politici, economici e militari che la fine della guerra fredda ha lasciato aperti per il XXI secolo.

Dichiarazione di Principi

3 Giugno 1997
"La politica estera e della difesa Americana è alla deriva. I conservatori hanno criticato la politica incoerente dell'Amministrazione Clinton. Essi hanno pure resistito agli impulsi isolazionisti presenti nei loro stessi ranghi. Ma non sono stati in grado di proporre con forza una visione strategica del ruolo dell'America nel mondo. Non hanno espresso principi guida per la politica estera Americana. Hanno permesso che differenze di tattica oscurassero potenziali accordi sugli obiettivi strategici. E non hanno combattuto per un bilancio della difesa che garantisse la sicurezza Americana e facesse avanzare gli interessi Americani nel nuovo secolo.
Noi aspiriamo a cambiare tutto questo. Noi aspiriamo a fornire argomenti per raccogliere il sostegno intorno alla leadership mondiale americana.
Mentre il 20° secolo sta per concludersi, gli Stati Uniti si trovano ad essere la principale potenza nel mondo. Avendo guidato l'Occidente alla vittoria nella Guerra Fredda, l'America si trova di fronte un'opportunità  e una sfida: gli Stati Uniti hanno la lungimiranza necessaria per costruire sulle conquiste delle passate decadi? Gli Stati Uniti sono in grado di decidere di plasmare il nuovo secolo in modo favorevole ai principi e agli interessi Americani?
Noi corriamo il rischio di sperperare l'opportunità  e di fallire la sfida. Noi stiamo dissipando il capitale, sia in termini di investimenti militari che di conquiste di politica estera accumulate dalle passate amministrazioni. I tagli nella spesa per gli affari esteri e per la difesa, la scarsa attenzione agli strumenti dell'arte di governo, e una leadership instabile stanno rendendo sempre più difficile mantenere l'influenza Americana nel mondo. E la promessa di benefici commerciali a breve termine minaccia di calpestare considerazioni strategiche. Come conseguenza, noi stiamo mettendo a repentaglio la capacità della nazione di far fronte alle minacce presenti e di trattare le sfide potenzialmente più grandi che ci troveremo davanti.
Sembriamo aver dimenticato gli elementi essenziali del successo dell'Amministrazione Reagan: un esercito che è forte e pronto a far fronte alle sfide sia presenti che future; una politica estera che coraggiosamente e risolutamente promuove i principi americani all'estero; e una leadership nazionale che accetta le responsabilità mondiali degli Stati Uniti.
Naturalmente, gli Stati Uniti devono essere prudenti circa le modalità  con cui esercitare il proprio potere. Ma noi non possiamo certamente evitare le responsabilità  di leadership mondiale e i costi che sono associati con il loro esercizio. L'America ha un ruolo vitale nel mantenere la pace e la sicurezza in Europa, in Asia, in Medio Oriente. Se noi evitiamo le nostre responsabilità , noi sollecitiamo le sfide ai nostri fondamentali interessi. La storia del 20° secolo dovrebbe averci insegnato che è importante plasmare le circostanze prima che le crisi emergano, e affrontare le minacce prima che esse diventino terribili. La storia di questo secolo dovrebbe averci insegnato ad abbracciare la causa della leadership americana.
La nostra aspirazione è ricordare agli Americani queste lezioni e trarne le conseguenze per l'oggi. Ecco quattro conseguenze:
  • noi dobbiamo incrementare le spese per la difesa in modo significativo se vogliamo mantenere le nostre responsabilità  mondiali oggi e modernizzare le nostre forze armate per il futuro;
  • noi dobbiamo rafforzare i nostri legami con le democrazie alleate e sfidare i regimi ostili ai nostri interessi e valori;
  • noi dobbiamo promuovere la causa della libertà  politica ed economica all'estero;
  • noi dobbiamo accettare la responsabilità  per il ruolo unico dell'America nel preservare ed estendere un ordine internazionale favorevole alla nostra sicurezza, alla nostra prosperità , ai nostri principi.
Tale politica Reaganiana di forza militare e chiarezza morale può non essere alla moda oggi. Ma è necessario che gli Stati Uniti si basino sui successi di questo secolo ormai passato per garantire la propria sicurezza e la propria grandezza nel futuro".
Ecco l'elenco dei sottoscrittori:
Elliott Abrams Gary Bauer William J. Bennett Jeb Bush

Dick Cheney
Eliot A. Cohen Midge Decter Paula Dobriansky Steve Forbes

Aaron Friedberg
Francis Fukuyama Frank Gaffney Fred C. Ikle

Donald Kagan
Zalmay Khalilzad I. Lewis Libby Norman Podhoretz

Dan Quayle
Peter W. Rodman Stephen P. Rosen Henry S. Rowen

Donald Rumsfeld
Vin Weber George Weigel Paul Wolfowitz

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domenica 6 aprile 2003

La guerra all'Iraq era decisa dal 1998


Mi sembra interessante la lettura di alcuni documenti, sottoscritti anche da Rumsfeld e Cheney, risalenti agli anni 1997-1998, riportati nella versione on line del Corriere della Sera del 28.3.2003, i quali sostengono la supremazia degli Usa e il ridimensionamento di Nazioni Unite ed Europa e dai quali si rileva che la guerra all'Iraq era stata decisa già  nel 1998, quindi molto prima dell'attentato dell'11 settembre 2001.
Qui di seguito riporto la traduzione della Dichiarazioni di Principi del «Project for the New American Century» (PNAC), organizzazione fondata nella primavera del 1997 con l'obiettivo di perseguire la supremazia globale degli Stati Uniti raggiungendo tutti i primati, politici, economici e militari che la fine della guerra fredda ha lasciato aperti per il XXI secolo.

Dichiarazione di Principi

3 Giugno 1997
"La politica estera e della difesa Americana è alla deriva. I conservatori hanno criticato la politica incoerente dell'Amministrazione Clinton. Essi hanno pure resistito agli impulsi isolazionisti presenti nei loro stessi ranghi. Ma non sono stati in grado di proporre con forza una visione strategica del ruolo dell'America nel mondo. Non hanno espresso principi guida per la politica estera Americana. Hanno permesso che differenze di tattica oscurassero potenziali accordi sugli obiettivi strategici. E non hanno combattuto per un bilancio della difesa che garantisse la sicurezza Americana e facesse avanzare gli interessi Americani nel nuovo secolo.
Noi aspiriamo a cambiare tutto questo. Noi aspiriamo a fornire argomenti per raccogliere il sostegno intorno alla leadership mondiale americana.
Mentre il 20° secolo sta per concludersi, gli Stati Uniti si trovano ad essere la principale potenza nel mondo. Avendo guidato l'Occidente alla vittoria nella Guerra Fredda, l'America si trova di fronte un'opportunità  e una sfida: gli Stati Uniti hanno la lungimiranza necessaria per costruire sulle conquiste delle passate decadi? Gli Stati Uniti sono in grado di decidere di plasmare il nuovo secolo in modo favorevole ai principi e agli interessi Americani?
Noi corriamo il rischio di sperperare l'opportunità  e di fallire la sfida. Noi stiamo dissipando il capitale, sia in termini di investimenti militari che di conquiste di politica estera accumulate dalle passate amministrazioni. I tagli nella spesa per gli affari esteri e per la difesa, la scarsa attenzione agli strumenti dell'arte di governo, e una leadership instabile stanno rendendo sempre più difficile mantenere l'influenza Americana nel mondo. E la promessa di benefici commerciali a breve termine minaccia di calpestare considerazioni strategiche. Come conseguenza, noi stiamo mettendo a repentaglio la capacità della nazione di far fronte alle minacce presenti e di trattare le sfide potenzialmente più grandi che ci troveremo davanti.
Sembriamo aver dimenticato gli elementi essenziali del successo dell'Amministrazione Reagan: un esercito che è forte e pronto a far fronte alle sfide sia presenti che future; una politica estera che coraggiosamente e risolutamente promuove i principi americani all'estero; e una leadership nazionale che accetta le responsabilità mondiali degli Stati Uniti.
Naturalmente, gli Stati Uniti devono essere prudenti circa le modalità  con cui esercitare il proprio potere. Ma noi non possiamo certamente evitare le responsabilità  di leadership mondiale e i costi che sono associati con il loro esercizio. L'America ha un ruolo vitale nel mantenere la pace e la sicurezza in Europa, in Asia, in Medio Oriente. Se noi evitiamo le nostre responsabilità , noi sollecitiamo le sfide ai nostri fondamentali interessi. La storia del 20° secolo dovrebbe averci insegnato che è importante plasmare le circostanze prima che le crisi emergano, e affrontare le minacce prima che esse diventino terribili. La storia di questo secolo dovrebbe averci insegnato ad abbracciare la causa della leadership americana.
La nostra aspirazione è ricordare agli Americani queste lezioni e trarne le conseguenze per l'oggi. Ecco quattro conseguenze:
  • noi dobbiamo incrementare le spese per la difesa in modo significativo se vogliamo mantenere le nostre responsabilità  mondiali oggi e modernizzare le nostre forze armate per il futuro;
  • noi dobbiamo rafforzare i nostri legami con le democrazie alleate e sfidare i regimi ostili ai nostri interessi e valori;
  • noi dobbiamo promuovere la causa della libertà  politica ed economica all'estero;
  • noi dobbiamo accettare la responsabilità  per il ruolo unico dell'America nel preservare ed estendere un ordine internazionale favorevole alla nostra sicurezza, alla nostra prosperità , ai nostri principi.
Tale politica Reaganiana di forza militare e chiarezza morale può non essere alla moda oggi. Ma è necessario che gli Stati Uniti si basino sui successi di questo secolo ormai passato per garantire la propria sicurezza e la propria grandezza nel futuro".
Ecco l'elenco dei sottoscrittori:
Elliott Abrams Gary Bauer William J. Bennett Jeb Bush

Dick Cheney
Eliot A. Cohen Midge Decter Paula Dobriansky Steve Forbes

Aaron Friedberg
Francis Fukuyama Frank Gaffney Fred C. Ikle

Donald Kagan
Zalmay Khalilzad I. Lewis Libby Norman Podhoretz

Dan Quayle
Peter W. Rodman Stephen P. Rosen Henry S. Rowen

Donald Rumsfeld
Vin Weber George Weigel Paul Wolfowitz

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