giovedì 24 aprile 2003

GUAI A CHI SI OPPONE

In un’intervista riportata sull’ultimo numero de “L’espresso”, Lester Thurow, professore di economia al Massachusetts Institute of Technology di Boston, ex-consigliere dei Presidenti Lindon B.Johnson e Jimmy Carter, autore di numerosi best-seller,  ha detto:” Se fossi nei panni della Francia o della Germania mi preoccuperei seriamente di quello che i membri dell’amministrazione  Bush escogiteranno per pareggiare il conto”.
Ieri Colin Powell, definito la colomba del governo americano, forse per timore di essere considerato troppo moderato, in un intervista durante una trasmissione televisiva ha detto che la Francia dovrà subire le conseguenze per la sua opposizione agli Stati Uniti nella crisi irachena, anche se non ha precisato quali potrebbero essere queste conseguenze. In tal modo anche il segretario di stato si è schierato con il segretario alla Difesa Donald Rumsfeld e con gli altri super- falchi dell'amministrazione Bush che invocano una «punizione» esemplare della Francia per la tenace resistenza di Chirac alla guerra. Casa Bianca, Pentagono e Dipartimento di Stato si riconoscono pertanto, completamente e senza alcun distinguo, nella strategia suggerita dalla consigliera per la sicurezza nazionale Condoleeza Rice nei confronti dei tre paesi leader del campo della pace che si sintetizza in poche parole: “Punish France, ignore Germany, forgive Russia”(Punisci la Francia, ignora la Germania, perdona la Russia). Per Condoleeza Rice la Francia va senz'altro sanzionata perché da più di quattro decenni - dai tempi cioè del generale Charles de Gaulle - si adopera per ricompattare l'Europa in funzione anti-americana e il rifiuto della guerra in Iraq è soltanto l'ultimo, clamoroso episodio in tale direzione.
A meno di 24 ore dalle parole di Powell, è arrivata, secca, la risposta di Parigi: la Francia difenderà il diritto internazionale «in ogni circostanza». Il ministro degli Esteri francese, Dominique de Villepin, in un comunicato diffuso oggi dal suo ministero durante la visita ad Ankara, ha detto che nel corso della crisi la Francia ha cercato di difendere il diritto internazionale: “Durante l'intera crisi irachena, la Francia ha agito con una larga maggioranza della comunità internazionale e secondo le sue convinzioni e principi per difendere il diritto internazionale”, ha detto il ministro, “Continuerà a farlo in ogni circostanza”.
Ma di fronte all’arroganza senza limiti del nuovo impero è sempre più necessario che l’Europa assuma una voce unica e ferma. Purtroppo ritengo difficile che ciò accada.
Non è che qualche giorno ci troviamo i carri armati in casa, come accadeva nei paesi dell’Est ai tempi dell’URSS, intendo in qualche paese europeo, anche se certamente non in Italia, i cui  governanti anche di centro sinistra hanno sempre fatto a gara per essere quanto più filoamericani possibile, tanto che mi domando cosa sarebbe accaduto in questo frangente se al governo invece di Berlusconi ci fosse stato Rutelli?

2 commenti:

  1. grazie della visita..bello quello che scrivi, verrò a trovarti!daniela

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  2. Le dichiarazioni di Powell sono l'esempio lampante del concetto di "democrazia" americano. La LORO democrazia è giusta guai a chi la critica, non sono accettate forme di critica, di disapprovazione o di condanna. E allora adosso alla Francia (colpevole di difendere i propri interessi in Iraq) e addosso anche alla Germania (ma meno perchè in fondo con la riunificazione hanno tanti problemi). Licenzia i giornalisti che parlano male dell'america (Peter Harnett in testa) e discredita in pubblico ogni paese che non aderisce appieno alla politica della gang Bush. Siete tutti d'accordo VERO !!!!!

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giovedì 24 aprile 2003

GUAI A CHI SI OPPONE

In un’intervista riportata sull’ultimo numero de “L’espresso”, Lester Thurow, professore di economia al Massachusetts Institute of Technology di Boston, ex-consigliere dei Presidenti Lindon B.Johnson e Jimmy Carter, autore di numerosi best-seller,  ha detto:” Se fossi nei panni della Francia o della Germania mi preoccuperei seriamente di quello che i membri dell’amministrazione  Bush escogiteranno per pareggiare il conto”.
Ieri Colin Powell, definito la colomba del governo americano, forse per timore di essere considerato troppo moderato, in un intervista durante una trasmissione televisiva ha detto che la Francia dovrà subire le conseguenze per la sua opposizione agli Stati Uniti nella crisi irachena, anche se non ha precisato quali potrebbero essere queste conseguenze. In tal modo anche il segretario di stato si è schierato con il segretario alla Difesa Donald Rumsfeld e con gli altri super- falchi dell'amministrazione Bush che invocano una «punizione» esemplare della Francia per la tenace resistenza di Chirac alla guerra. Casa Bianca, Pentagono e Dipartimento di Stato si riconoscono pertanto, completamente e senza alcun distinguo, nella strategia suggerita dalla consigliera per la sicurezza nazionale Condoleeza Rice nei confronti dei tre paesi leader del campo della pace che si sintetizza in poche parole: “Punish France, ignore Germany, forgive Russia”(Punisci la Francia, ignora la Germania, perdona la Russia). Per Condoleeza Rice la Francia va senz'altro sanzionata perché da più di quattro decenni - dai tempi cioè del generale Charles de Gaulle - si adopera per ricompattare l'Europa in funzione anti-americana e il rifiuto della guerra in Iraq è soltanto l'ultimo, clamoroso episodio in tale direzione.
A meno di 24 ore dalle parole di Powell, è arrivata, secca, la risposta di Parigi: la Francia difenderà il diritto internazionale «in ogni circostanza». Il ministro degli Esteri francese, Dominique de Villepin, in un comunicato diffuso oggi dal suo ministero durante la visita ad Ankara, ha detto che nel corso della crisi la Francia ha cercato di difendere il diritto internazionale: “Durante l'intera crisi irachena, la Francia ha agito con una larga maggioranza della comunità internazionale e secondo le sue convinzioni e principi per difendere il diritto internazionale”, ha detto il ministro, “Continuerà a farlo in ogni circostanza”.
Ma di fronte all’arroganza senza limiti del nuovo impero è sempre più necessario che l’Europa assuma una voce unica e ferma. Purtroppo ritengo difficile che ciò accada.
Non è che qualche giorno ci troviamo i carri armati in casa, come accadeva nei paesi dell’Est ai tempi dell’URSS, intendo in qualche paese europeo, anche se certamente non in Italia, i cui  governanti anche di centro sinistra hanno sempre fatto a gara per essere quanto più filoamericani possibile, tanto che mi domando cosa sarebbe accaduto in questo frangente se al governo invece di Berlusconi ci fosse stato Rutelli?

2 commenti:

  1. grazie della visita..bello quello che scrivi, verrò a trovarti!daniela

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  2. Le dichiarazioni di Powell sono l'esempio lampante del concetto di "democrazia" americano. La LORO democrazia è giusta guai a chi la critica, non sono accettate forme di critica, di disapprovazione o di condanna. E allora adosso alla Francia (colpevole di difendere i propri interessi in Iraq) e addosso anche alla Germania (ma meno perchè in fondo con la riunificazione hanno tanti problemi). Licenzia i giornalisti che parlano male dell'america (Peter Harnett in testa) e discredita in pubblico ogni paese che non aderisce appieno alla politica della gang Bush. Siete tutti d'accordo VERO !!!!!

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