martedì 15 aprile 2003

GUERRA INFINITA

Forse le persone semplici non capiscono come si possa essere contro la politica degli USA: in Iraq è caduta una dittatura e, a prescindere dal caos e dai saccheggi che non hanno risparmiato ospedali, musei e biblioteche, dalla situazione umanitaria disastrosa, tutto andrà per il meglio da ora in poi. Anche l’Iraq avrà la democrazia e magari anche le leggi antifumo. Inquinare invece si potrà continuare a farlo, tanto gli Stati Uniti non firmeranno mai il protocollo di Tokio. Del resto le politiche ambientali sono materia per gli europei che sono sotto il segno di Venere, mentre gli Americani, che sono sotto il segno di Marte, devono pensare a fare le cose serie, cioè la guerra (Robert Kagan “Of Paradise and Power: America Vs.Europe in the New World Order).  
Poi ci sono le persone in malafede, ma queste ci sono anche tra i pacifisti senza se e senza ma.
Ad ogni modo a qualcuno dei più filoamericani consiglierei di andarsene negli Stati Uniti e di chiedere anche la cittadinanza, magari rinunciando anche a quella italiana, soprattutto a Ferrara che l’altra sera ha detto che l’Italia non conta niente, e magari è vero, ma quello che mi fa rabbia è che lui se ne compiace.
E se anche fosse vero, come i suddetti sostengono che gli USA ci hanno salvato dal finire sotto l’egemonia dell’URSS (anche se nessuno sa che sviluppo potrebbe avere avuto l’URSS se non ci fosse stata la pressione continua degli USA e la necessità di gareggiare con essa per la supremazia procedendo sulla strada dell’industrializzazione a marce forzate con tutto ciò che ha comportato, né cosa sarebbe accaduto se i tentativi di riforma del sistema, iniziati da Andropov e proseguiti da Gorbaciov, avessero avuto successo, ma probabilmente qualche guerra e qualche migliaio di morti in meno)  non è nell’interesse dei paesi europei restare allineati con chi, avendoli salvati, prima dalla dittatura nazista e poi da quella comunista, non certo disinteressatamente, pretende di trattarli da vassalli.
E comunque nel presente il paese più pericoloso per la pace mondiale sono proprio gli USA, non nel senso del popolo americano, ovviamente, ma nel senso della politica arrogante di Bush e del suo “entourage”. Del resto cosa ci si potrebbe aspettare da un incolto ex-alcolista diventato fondamentalista religioso che inizia la giornata con la lettura (ammesso che sappia leggere) della  Bibbia, dove il dio degli eserciti guida il popolo di Israele a massacrare i vicini?
Ora è la volta della Siria che avrebbe le armi chimiche (a proposito quelle dell’Iraq non sono state ancora trovate) e il cui leader non è certo un democratico, come tutti i leader arabi. Ma Rumsfeld non si può permettere di definire nessuno, nemmeno Assad,  un ragazzo che deve decidere da che parte sta, come ha fatto oggi.
Ma l'imperatore è forse pazzo?
E l’Iran? Certamente non c’è democrazia in Iran dove si applica la Sharia (ma del resto non c’era ombra di democrazia nemmeno quando non si applicava la Sharia, perché c’era lo Sha, alleato degli USA, le cui nefandezze determinarono la sciagurata presa del potere di Khomeini).
Certamente ormai che le truppe anglo-americane sono sul terreno, perché non dare una bella botta a tutti quanti e non pensarci più. Dopo di che la Pax Americana regnerà sul mondo intero?
Intendiamoci, a me gli arabi, soprattutto se musulmani fondamentalisti non piacciono affatto e qualche tempo fa ho anche pensato che, magari era colpa nostra (nel senso di noi occidentali tutti), ma che ormai eravamo allo scontro di civiltà e non potevano che difendere i nostri valori. 
Ma l’arroganza di questa amministrazione americana mi ha fatto ricredere.
Gli arabi continuano a non piacermi, però mi rendo anche conto che è pericoloso continuare ad umiliare i popoli dall’alto della propria potenza (e non solo gli arabi, ma anche l’Europa, la Russia, la Cina, tutto il resto del mondo). E se qualcuno non ci sta? L’esercito iracheno s’è squagliato, perché probabilmente il regime era ormai cotto, ma se qualcuno invece resiste? La guerra rischia di diventare veramente infinita e sempre più pericolosa.
E intanto in Iraq cominciano gli scontri di religione. 

2 commenti:

  1. E se toccherà alla Siria? E poi a qualcun altro, quante nazioni nel mondo alla fine accetteranno tutto questo? Si sono cancellati improvvisamente 20 anni di faticoso cammino nella storia, provocando un irrigidimento di ciascuno nelle proprie posizioni.Staremo a vedere ...... a proposito sempre piacevole passare di qua.Notte Marivan

    RispondiElimina
  2. In quanto ad arroganza anche lei non scherza.
    La cito:"Forse le persone semplici...".Ma lei è sicura di appartenere ad un altra categoria di persone?

    RispondiElimina

martedì 15 aprile 2003

GUERRA INFINITA

Forse le persone semplici non capiscono come si possa essere contro la politica degli USA: in Iraq è caduta una dittatura e, a prescindere dal caos e dai saccheggi che non hanno risparmiato ospedali, musei e biblioteche, dalla situazione umanitaria disastrosa, tutto andrà per il meglio da ora in poi. Anche l’Iraq avrà la democrazia e magari anche le leggi antifumo. Inquinare invece si potrà continuare a farlo, tanto gli Stati Uniti non firmeranno mai il protocollo di Tokio. Del resto le politiche ambientali sono materia per gli europei che sono sotto il segno di Venere, mentre gli Americani, che sono sotto il segno di Marte, devono pensare a fare le cose serie, cioè la guerra (Robert Kagan “Of Paradise and Power: America Vs.Europe in the New World Order).  
Poi ci sono le persone in malafede, ma queste ci sono anche tra i pacifisti senza se e senza ma.
Ad ogni modo a qualcuno dei più filoamericani consiglierei di andarsene negli Stati Uniti e di chiedere anche la cittadinanza, magari rinunciando anche a quella italiana, soprattutto a Ferrara che l’altra sera ha detto che l’Italia non conta niente, e magari è vero, ma quello che mi fa rabbia è che lui se ne compiace.
E se anche fosse vero, come i suddetti sostengono che gli USA ci hanno salvato dal finire sotto l’egemonia dell’URSS (anche se nessuno sa che sviluppo potrebbe avere avuto l’URSS se non ci fosse stata la pressione continua degli USA e la necessità di gareggiare con essa per la supremazia procedendo sulla strada dell’industrializzazione a marce forzate con tutto ciò che ha comportato, né cosa sarebbe accaduto se i tentativi di riforma del sistema, iniziati da Andropov e proseguiti da Gorbaciov, avessero avuto successo, ma probabilmente qualche guerra e qualche migliaio di morti in meno)  non è nell’interesse dei paesi europei restare allineati con chi, avendoli salvati, prima dalla dittatura nazista e poi da quella comunista, non certo disinteressatamente, pretende di trattarli da vassalli.
E comunque nel presente il paese più pericoloso per la pace mondiale sono proprio gli USA, non nel senso del popolo americano, ovviamente, ma nel senso della politica arrogante di Bush e del suo “entourage”. Del resto cosa ci si potrebbe aspettare da un incolto ex-alcolista diventato fondamentalista religioso che inizia la giornata con la lettura (ammesso che sappia leggere) della  Bibbia, dove il dio degli eserciti guida il popolo di Israele a massacrare i vicini?
Ora è la volta della Siria che avrebbe le armi chimiche (a proposito quelle dell’Iraq non sono state ancora trovate) e il cui leader non è certo un democratico, come tutti i leader arabi. Ma Rumsfeld non si può permettere di definire nessuno, nemmeno Assad,  un ragazzo che deve decidere da che parte sta, come ha fatto oggi.
Ma l'imperatore è forse pazzo?
E l’Iran? Certamente non c’è democrazia in Iran dove si applica la Sharia (ma del resto non c’era ombra di democrazia nemmeno quando non si applicava la Sharia, perché c’era lo Sha, alleato degli USA, le cui nefandezze determinarono la sciagurata presa del potere di Khomeini).
Certamente ormai che le truppe anglo-americane sono sul terreno, perché non dare una bella botta a tutti quanti e non pensarci più. Dopo di che la Pax Americana regnerà sul mondo intero?
Intendiamoci, a me gli arabi, soprattutto se musulmani fondamentalisti non piacciono affatto e qualche tempo fa ho anche pensato che, magari era colpa nostra (nel senso di noi occidentali tutti), ma che ormai eravamo allo scontro di civiltà e non potevano che difendere i nostri valori. 
Ma l’arroganza di questa amministrazione americana mi ha fatto ricredere.
Gli arabi continuano a non piacermi, però mi rendo anche conto che è pericoloso continuare ad umiliare i popoli dall’alto della propria potenza (e non solo gli arabi, ma anche l’Europa, la Russia, la Cina, tutto il resto del mondo). E se qualcuno non ci sta? L’esercito iracheno s’è squagliato, perché probabilmente il regime era ormai cotto, ma se qualcuno invece resiste? La guerra rischia di diventare veramente infinita e sempre più pericolosa.
E intanto in Iraq cominciano gli scontri di religione. 

2 commenti:

  1. E se toccherà alla Siria? E poi a qualcun altro, quante nazioni nel mondo alla fine accetteranno tutto questo? Si sono cancellati improvvisamente 20 anni di faticoso cammino nella storia, provocando un irrigidimento di ciascuno nelle proprie posizioni.Staremo a vedere ...... a proposito sempre piacevole passare di qua.Notte Marivan

    RispondiElimina
  2. In quanto ad arroganza anche lei non scherza.
    La cito:"Forse le persone semplici...".Ma lei è sicura di appartenere ad un altra categoria di persone?

    RispondiElimina