venerdì 18 aprile 2003

APPELLO PER AMINA LAWAL




Recentemente, diversi Stati della Nigeria settentrionale hanno introdotto codici penali basati sulla Shari'ah (legge islamica). Essi prevedono, per i solo cittadini di fede musulmana, la pena di morte per omicidio e per abuso sessuale di minori oltre che per alcuni atti sessuali proibiti, come i rapporti omosessuali e l'adulterio (pena obbligatoria).
Lo scorso agosto Amina Lawal, è stata condannata alla lapidazione per adulterio. Il presidente nigeriano, a seguito delle proteste mondiali, ha ritenuto opportuno comunicare che sia lei che una coppia di adulteri avrebbero potranno appellarsi contro la sentenza (bontà  loro!).
Ma nonostante le forti proteste internazionali, Amina Lawal, e altre tre persone, Ahmadu Ibrahim, Fatima Usman e Mallam Ado Baranda, sono ancora a rischio di pena di morte, mentre altre pene crudeli, inumane e degradanti, come la fustigazione o l'amputazione, vengono regolarmente inflitte dalle corti della sharia nella Nigeria settentrionale.

L'udienza di appello di Amina programmata per il 25 Marzo 2003 dinanzi alla Corte Superiore di Appello della sharia di Katsina non ha avuto luogo in quanto erano presenti in aula solo 3 dei 5 giudici necessari per raggiungere il numero legale. 

La Corte ha così fissato una nuova udienza per il 3 Giugno prossimo.

Secondo le informazioni pervenute ad Amnesty International, Ahmadu Ibrahim, Fatima Usman e Mallam Ado Baranda non avrebbero avuto alcun rappresentante legale durante i loro processi.
Amnesty International chiede al governo nigeriano di impedire le esecuzioni di Amina Lawal, Ahmandu Ibrahim, Fatima Usman e Mallam Ado Baranda.
Già in passato Safiya, un'altra donna nigeriana condannata per adulterio, è stata salvata a causa delle proteste giunte da tutto il mondo.
Viene da domandarsi tuttavia quanti saranno i casi simili che non conosciamo e che sfuggono pertanto all'attenzione dell'opinione pubblica mondiale?




2 commenti:

  1. E per fermare il genocidio anticristiano in Sudan, sponsorizzato dalla compagnia petrolifera francese TotalFinaElf, quando vedremo un appello?

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  2. Sono del parere che tutti i casi di violazione di diritti umani dovrebbero essere posti all'attenzione di tutto il mondo e non solo con appelli. Purtroppo sappiamo benissimo che alcuni di essi passano sotto silenzio per gli interessi dei paesi più potenti, cioè paesi colonialisti vecchi e nuovi. Ad ogni modo in Sudan mi risulta che ci siano compagnie di diversi paesi e in particolare canadesi (v.:http://www.missionariconsolata.it/mc/Articoli/2000/aprile/sangue.htm) Che poi ci sia anche la TotalFinaElf lo apprendo da lei e può essere che sia vero.

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venerdì 18 aprile 2003

APPELLO PER AMINA LAWAL




Recentemente, diversi Stati della Nigeria settentrionale hanno introdotto codici penali basati sulla Shari'ah (legge islamica). Essi prevedono, per i solo cittadini di fede musulmana, la pena di morte per omicidio e per abuso sessuale di minori oltre che per alcuni atti sessuali proibiti, come i rapporti omosessuali e l'adulterio (pena obbligatoria).
Lo scorso agosto Amina Lawal, è stata condannata alla lapidazione per adulterio. Il presidente nigeriano, a seguito delle proteste mondiali, ha ritenuto opportuno comunicare che sia lei che una coppia di adulteri avrebbero potranno appellarsi contro la sentenza (bontà  loro!).
Ma nonostante le forti proteste internazionali, Amina Lawal, e altre tre persone, Ahmadu Ibrahim, Fatima Usman e Mallam Ado Baranda, sono ancora a rischio di pena di morte, mentre altre pene crudeli, inumane e degradanti, come la fustigazione o l'amputazione, vengono regolarmente inflitte dalle corti della sharia nella Nigeria settentrionale.

L'udienza di appello di Amina programmata per il 25 Marzo 2003 dinanzi alla Corte Superiore di Appello della sharia di Katsina non ha avuto luogo in quanto erano presenti in aula solo 3 dei 5 giudici necessari per raggiungere il numero legale. 

La Corte ha così fissato una nuova udienza per il 3 Giugno prossimo.

Secondo le informazioni pervenute ad Amnesty International, Ahmadu Ibrahim, Fatima Usman e Mallam Ado Baranda non avrebbero avuto alcun rappresentante legale durante i loro processi.
Amnesty International chiede al governo nigeriano di impedire le esecuzioni di Amina Lawal, Ahmandu Ibrahim, Fatima Usman e Mallam Ado Baranda.
Già in passato Safiya, un'altra donna nigeriana condannata per adulterio, è stata salvata a causa delle proteste giunte da tutto il mondo.
Viene da domandarsi tuttavia quanti saranno i casi simili che non conosciamo e che sfuggono pertanto all'attenzione dell'opinione pubblica mondiale?




2 commenti:

  1. E per fermare il genocidio anticristiano in Sudan, sponsorizzato dalla compagnia petrolifera francese TotalFinaElf, quando vedremo un appello?

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  2. Sono del parere che tutti i casi di violazione di diritti umani dovrebbero essere posti all'attenzione di tutto il mondo e non solo con appelli. Purtroppo sappiamo benissimo che alcuni di essi passano sotto silenzio per gli interessi dei paesi più potenti, cioè paesi colonialisti vecchi e nuovi. Ad ogni modo in Sudan mi risulta che ci siano compagnie di diversi paesi e in particolare canadesi (v.:http://www.missionariconsolata.it/mc/Articoli/2000/aprile/sangue.htm) Che poi ci sia anche la TotalFinaElf lo apprendo da lei e può essere che sia vero.

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