giovedì 24 aprile 2003

I flagellanti di Kerbala


Dopo aver visto le immagini allucinanti del pellegrinaggio degli Sciiti a Kerbala vorrei chiedere a coloro che in questi giorni hanno inneggiato alla liberazione dell’Iraq se credano possibile che le moltitudini di esaltati che si flagellano e si trascinano in ginocchio, che le donne urlanti coperte dalla jhiab (quelle almeno poche, ma forse per il solo fatto che gli uomini le tengono chiuse in casa), in tutto sembra un milione di persone, siano in grado, non dico di dar vita ad un governo democratico, ma anche solo di intendere vagamente il concetto di democrazia.
Non si tratta di disconoscere i misfatti di Saddam Hussein (questo va sempre detto per i benpensanti che fanno finta di non capire), ma di riconoscere una realtà di fatto che non poteva certo essere ignota ai consiglieri di Bush, una realtà nella quale può essere instaurato un governo fantoccio sostenuto dalle forze armate americane, ma non certo una democrazia.
La gente che abbiamo visto ieri a Kerbala per arrivare a quel concetto ci metterà ancora almeno un secolo, se basta.
Per ora sono contenti di essere stati liberati di Saddam, ma solo per instaurare un’altra dittatura, quella islamica, come in Iran. E lo dicono chiaramente, come dicono altrettanto chiaramente agli americani di andarsene, per ora solo a parole, ma non credo sarà così per molto.
Del resto al di là degli Imam, e a prescindere dai Curdi nel Nord del paese, che sono un’altra nazione, anche se difficilmente sarà loro consentita l’indipendenza, chi altro è comparso a riempire il vuoto di potere? Solo qualche oscuro personaggio che aveva lasciato l’Iraq da decenni, riportato nel paese dagli americani, come quel Chalabi, leader di uno dei maggiori raggrupamenti  dell'opposizione a Saddam, il Congresso Nazionale Iracheno, tuttavia già ritenuto poco credibile dall'amministrazione Clinton, anche perché, rifugiatosi in Giordania, era stato accusato di malversazione dal governo di quel paese ed era dovuto fuggire anche di lì. Saranno personaggi come questo i nuovi governanti dell’Iraq?
Credo che ci siano solo due soluzioni: o gli Americani rimangono nel paese a lungo, instaurano un protettorato, magari con una finzione di governo civile iracheno subordinato, e governano con leggi non certo democratiche, perché un esercito di occupazione inviso al popolo non può fare altrimenti, anche perché sarà continuamente soggetto ad attentati, oppure, nel caso in cui fossero costretti ad andarsene, perché l’impresa sarà divenuta troppo ardua o magari perché una nuova amministrazione sarà entrata alla Casa Bianca, per il bene di quel paese e anche del resto del mondo, lasceranno un Iraq – Iran unito nel nome di Allah.
E quando sentiremo che governano con la Sharia e che lapidano gli adulteri (soprattutto donne) in piazza e che gli oppositori vengono condannati a morte o scompaiono nelle carceri del regime islamico, cosa sarà cambiato? 

13 commenti:

  1. E che dire dei flagellanti dei paesi del nostro sud?

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  2. Tutto sommato i flagellatori del nostro Sud sono pochi e poi non vogliono (o non possono) instaurare un regime fondamentalista.

    RispondiElimina
  3. Resta comunque il fatto che la nostra civiltà evoluta non è certo estranea ai medesimi esempi di autolesionismo "religioso" Una gita a uno dei tanti luoghi sacri (Fatima, Lourdes etc.) potrebbe essere educativo. Decine di pellegrini si sottopongono volontariamente a vari tipi di automartirio CERTI che questo li liberi dai peccati e li aiuti ad avvicinarsi a Dio. Forse il fatto di non aver potuto celebrare per 30 anni questa ricorrenza può aver in qualche modo esasperato le usanze e come sempre la stampa non si è lasciata sfuggire l'ennesima occasione per fare un po di "sana" cronaca. Non sono lusinghieri i commenti sulla "lentezza" con la quale gli Iracheni raggiungeranno l'autoconsapevolezza. Mi pare che in 50 anni nella democratica italia siamo passati dalle donne in nero alle minigonne. Siamo forse più ricettivi ? Non condivido certo certe pratiche barbariche come la lapidazione ma non sono molto distanti (nella sostanza non nella forma) dalla democratiche leggi attualmente vigenti in USA dove, forse non lo sapete, ma per interesse nazionale è vietata ogni forma di colloquio privato con il proprio avvocato (è un esempio) oppure una persona può rimanere in stato di fermo in isolamento per 5 giorni PRIMA che si renda necessario avvisare un parente o un avvocato (decreti dell'amministrazione bush).

    RispondiElimina
  4. E' vero.Anche nell'evoluto occidente non mancano episodi di fanatismo religioso.Nonostante ciò da noi certi episodi sono ormai marginali e sconfinano nel folklore o nella malattia mentale. Dopo secoli e milioni di morti dovuti a guerre di religione, processi dell'inquisizione e altre amenità, abbiamo deciso, almeno dopo la rivoluzione francese, che non era più il caso. Certo ogni tanto qualche rigurgito di fondamentalismo non manca. E il Papa, anche se si è schierato per la pace, non è certo un progressista in materia di morale personale.
    E Bush è un fondamentalista.
    Tuttavia la realtà dei paesi musulmani è ancora medioevale, per il fanatismo religioso e l'odio nei confronti delle donne che è tipico di tutte le religioni monoteiste, ma che viene mitigato in presenza di condizioni esterne di maggior benessere. Ma chi non ha niente trova nella religione l'unico conforto.
    Spero che gli iracheni riescano presto a trovare la loro strada per la democrazia che non può essere quella americana imposta da un esercito occupante, ma nemmeno quella della repubblica islamica fondata sulla Sharia. Spero, ma temo non sia così.

    RispondiElimina
  5. Concordo sul fatto che la religione (qualunque sia) non porta più nulla di buono (anche il cristianesimo con la sua lotta ai preservativi .... e non vado oltre). Certo è che anche se all'apparenza la nostra può sembrare la miglior forma di democrazia, dovrebbe essere solo suggerita non imposta. Anche io spero che gli americani imparino che la democrazia non vuole dire imporre I Mc Donald con la forza. La cultura islamica, con tutte le sue pecche, è una cultura e va RISPETTATA, non condivisa. Se la cultura cattolica fosse rispettata sino in fondo non sarebbe tanto diversa. Occorre libertà e tolleranza in OGNI campo, NON LA DEMOCRAZIA AMERICANA (vedi il commento sul comportamento della Francia). Non voglio essere polemico ma esprimo un opinione :D

    RispondiElimina
  6. Ma perchè non li lasciamo in pace....???? E' tremendo sentirci parlare di loro, sentirci parlare di Islam....questo disprezzo, anche da parte di chi si dice contro la guerra. Basta, basta, basta......chissà cosa abbiamo mai, noi donne occidentali, da insegnare alle donne islamiche.....la taglia 42 su cui ci sbeffeggia Fatima Mernissi?? "Peggio di qualsiasi chador.....nessun iman è mai stato tanto sadico quanto gli stilisti occidentali, a voler imporre peso e misure alle donne...". O il silicone nelle tette, il bisturi in faccia.....cosa abbiamo, noi, meglio di un jihab qualsiasi, di un fazzoletto in testa che tanto ci scandalizza?? Chissà cosa cribbio ci autorizza, a considerare "schiave" milioni di donne che, semplicemente, se ne sbattono di vivere come noi.
    E lo teorizzano, lo scrivono, lo urlano... dalle università, dal mondo del lavoro, da ogni possibile luogo.....e noi niente. Imperterrite, a non capire un cazzo. A blaterare di "fanatismo", "donne chiuse in casa", "Medioevo".... Basta, pietà. Sono capitata qui da un messaggio su Gnu, e vado a dormire sentendomi male. Non ne posso più. Della destra, della sinistra...non ne posso più. Non sopporto più questo parlare a vanvera, questo applicare i propri schemi al prossimo, con le bombe o con la spocchia, che tanto è lo stesso.....cribbio. Io devo fuggire da tutto questo. Non avrei dovuto nemmeno rispondere. Sono esplosa, ho risposto. Si vede che sono stanca davvero....ma una certa opinione pubblica sarebbe più onesta se si accodasse a coloro che li bombardano, i paesi arabi...tanto, l'islamofobia c'è tutta.

    RispondiElimina
  7. Grande Lia. Il tuo commento di DONNA mi è VERAMENTE piaciuto. Concordo su tutta la linea. Adesso con la paura della SARS gli stilisti ed i tuttologi suggeriranno che la soluzione migliore (e più trendy) per difendersi dal virus è il chador.

    RispondiElimina
  8. Non penso proprio di essere ipocrita o spocchiosa, mi dispiace per chi non ci ha dormito! E' vero, non mi piacciono i musulmani, come non mi piacciono i fondamentlisti in genere, anche i cristiani, anche gli ebrei. Forse sono un'intollerante per questo, ma è così che sento. Personalmente sono panteista, o pagana, il che è lo stesso. Le c.d religioni rivelate o meglio inventate si sono macchiate di tante nefandezze e sono sempre state misogine fino al fanatismo. Da noi qualcosa è cambiato perchè c'è stata la rivoluzione francese e poi un sempre maggior benessere. Nei paesi del terzo mondo non è così. Non hanno niente e per questo cercano la propria identità nel fondamentalismo.Non li disprezzo, perchè non è colpa loro, ma ritengo che ci vorrà del tempo prima che qualcosa cambi e non sarà certo imponendo loro la Coca Cola con l'occupazione militare che qualcosa cambierà. Forse li dovremmo lasciare stare, che si scannino tra di loro come abbiamo fatto noi in Europa per secoli e poi forse verrà il progresso anche per loro. Quanto alle donne non credo che siano contente, ovviamente c'è anche chi è masochista (ci sono anche occidentali convertite all'Islam) e non tanto per la jihab, quanto perché in larga parte non sono considerate nemmeno individui pensanti. Ammetto che anche da noi ce n'è voluto di tempo. E ancora ci sono sacche di resistenza (magari per colpa delle donne stesse). E basta con il paragone tra la Jihab e i dettami degli stilisti. La taglia 42 mica ci viene imposta con la forza. Si dirà che si tratta di imposizioni psicologiche, ma abbiamo anche i mezzi per non cadere in certe trappole e se ci cadiamo è colpa nostra.

    RispondiElimina
  9. Le religioni, concordo, sono da sempre al servizio del dio denaro e BASTA (parlo di religioni non di religioSI). La rivoluzione francese ha liberato i FRANCESI non i popoli allora (e sino ad oggi) sottomessi alla Francia. Altra notazione storica, mentre e DOPO che i democratici Stati Uniti liberavano l'europa dal nazismo un certo Malcom X, mussulmano, cercava di far capire ai democratici americani che la pelle nera non significava inferiorità ma differenza. Quanto alla taglia 42 non è imposta con la forza, ma con un potere ancora più subdolo, con la PROPAGANDA. Se abbiamo i mezzi per difenderci da questa propaganda .... come mai ci facciamo imbesuire da un gruppo di fanatici esagitati guerrafondai che DICONO di combattere per la democrazia e non ammettono critiche ?????

    RispondiElimina
  10. Non sono d'accordo sul fatto che la rivoluzione francese abbia liberato solo i francesi, perché i principi di quella rivoluzione sono alla base della democrazia moderna. E' vero che la Francia, come e in minor misura dell'Inghilterra, è stata una potenza coloniale, tuttavia non vedo quali popoli siano stati sottomessi alla Francia fino ad oggi. Oggi l'unico paese coloniale, anche se con modalità ovviamente diverse, ma non meno brutali, sono gli Stati Uniti.
    E facciamola finita con questa taglia 42. Io la porto da sempre, ma non per questo non ho problemi. Magari. E comunque essere grassi non è libertà e certamente non fa bene alla salute.

    RispondiElimina
  11. arriva un po tardi come risposta però non credo che ad algeri la pensino come te Marivan. Le colonie (vedi le Antille, le Malvinas, etc.) esistono ancora oggi e il colonialismo di oggi non è certo SOLO quello politico ma SOPRATTUTTO quello economico.

    RispondiElimina
  12. Postilla .... la rivoluzione francese è stata il germe per quella americana, ma mentre in francia era il popolo contro i nobili in america (che come al solito travisa sin dalla nascita) è stata dei coloni contro la "madrepatria".

    RispondiElimina
  13. Non sto a leggere tutta la pappardella, ché ho da fare, ma l'autore di questo commento:

    "alle 23:46 del 20 maggio, 2003
    Postilla .... la rivoluzione francese è stata il germe per quella americana, ma mentre in francia era il popolo contro i nobili in america (che come al solito travisa sin dalla nascita) è stata dei coloni contro la "madrepatria".
    frizzle_fry"

    mi ha fatto andare il caffè di traverso. O come fa a essere la rivoluzione francese (iniziata nel 1789) a essere il germe di quella americana (iniziata nel 1776)? Che??? Quello che viene dopo è il germe di quello che viene prima? Guardate che non siamo negli anni "avanti Cristo", il 1776 viene prima del 1789! Vabbè che ora la gente ha tanto paura delle rughe, ma ringiovanirsi contando gli anni alla rovescia mi pare eccessivo!

    RispondiElimina

giovedì 24 aprile 2003

I flagellanti di Kerbala


Dopo aver visto le immagini allucinanti del pellegrinaggio degli Sciiti a Kerbala vorrei chiedere a coloro che in questi giorni hanno inneggiato alla liberazione dell’Iraq se credano possibile che le moltitudini di esaltati che si flagellano e si trascinano in ginocchio, che le donne urlanti coperte dalla jhiab (quelle almeno poche, ma forse per il solo fatto che gli uomini le tengono chiuse in casa), in tutto sembra un milione di persone, siano in grado, non dico di dar vita ad un governo democratico, ma anche solo di intendere vagamente il concetto di democrazia.
Non si tratta di disconoscere i misfatti di Saddam Hussein (questo va sempre detto per i benpensanti che fanno finta di non capire), ma di riconoscere una realtà di fatto che non poteva certo essere ignota ai consiglieri di Bush, una realtà nella quale può essere instaurato un governo fantoccio sostenuto dalle forze armate americane, ma non certo una democrazia.
La gente che abbiamo visto ieri a Kerbala per arrivare a quel concetto ci metterà ancora almeno un secolo, se basta.
Per ora sono contenti di essere stati liberati di Saddam, ma solo per instaurare un’altra dittatura, quella islamica, come in Iran. E lo dicono chiaramente, come dicono altrettanto chiaramente agli americani di andarsene, per ora solo a parole, ma non credo sarà così per molto.
Del resto al di là degli Imam, e a prescindere dai Curdi nel Nord del paese, che sono un’altra nazione, anche se difficilmente sarà loro consentita l’indipendenza, chi altro è comparso a riempire il vuoto di potere? Solo qualche oscuro personaggio che aveva lasciato l’Iraq da decenni, riportato nel paese dagli americani, come quel Chalabi, leader di uno dei maggiori raggrupamenti  dell'opposizione a Saddam, il Congresso Nazionale Iracheno, tuttavia già ritenuto poco credibile dall'amministrazione Clinton, anche perché, rifugiatosi in Giordania, era stato accusato di malversazione dal governo di quel paese ed era dovuto fuggire anche di lì. Saranno personaggi come questo i nuovi governanti dell’Iraq?
Credo che ci siano solo due soluzioni: o gli Americani rimangono nel paese a lungo, instaurano un protettorato, magari con una finzione di governo civile iracheno subordinato, e governano con leggi non certo democratiche, perché un esercito di occupazione inviso al popolo non può fare altrimenti, anche perché sarà continuamente soggetto ad attentati, oppure, nel caso in cui fossero costretti ad andarsene, perché l’impresa sarà divenuta troppo ardua o magari perché una nuova amministrazione sarà entrata alla Casa Bianca, per il bene di quel paese e anche del resto del mondo, lasceranno un Iraq – Iran unito nel nome di Allah.
E quando sentiremo che governano con la Sharia e che lapidano gli adulteri (soprattutto donne) in piazza e che gli oppositori vengono condannati a morte o scompaiono nelle carceri del regime islamico, cosa sarà cambiato? 

13 commenti:

  1. E che dire dei flagellanti dei paesi del nostro sud?

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  2. Tutto sommato i flagellatori del nostro Sud sono pochi e poi non vogliono (o non possono) instaurare un regime fondamentalista.

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  3. Resta comunque il fatto che la nostra civiltà evoluta non è certo estranea ai medesimi esempi di autolesionismo "religioso" Una gita a uno dei tanti luoghi sacri (Fatima, Lourdes etc.) potrebbe essere educativo. Decine di pellegrini si sottopongono volontariamente a vari tipi di automartirio CERTI che questo li liberi dai peccati e li aiuti ad avvicinarsi a Dio. Forse il fatto di non aver potuto celebrare per 30 anni questa ricorrenza può aver in qualche modo esasperato le usanze e come sempre la stampa non si è lasciata sfuggire l'ennesima occasione per fare un po di "sana" cronaca. Non sono lusinghieri i commenti sulla "lentezza" con la quale gli Iracheni raggiungeranno l'autoconsapevolezza. Mi pare che in 50 anni nella democratica italia siamo passati dalle donne in nero alle minigonne. Siamo forse più ricettivi ? Non condivido certo certe pratiche barbariche come la lapidazione ma non sono molto distanti (nella sostanza non nella forma) dalla democratiche leggi attualmente vigenti in USA dove, forse non lo sapete, ma per interesse nazionale è vietata ogni forma di colloquio privato con il proprio avvocato (è un esempio) oppure una persona può rimanere in stato di fermo in isolamento per 5 giorni PRIMA che si renda necessario avvisare un parente o un avvocato (decreti dell'amministrazione bush).

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  4. E' vero.Anche nell'evoluto occidente non mancano episodi di fanatismo religioso.Nonostante ciò da noi certi episodi sono ormai marginali e sconfinano nel folklore o nella malattia mentale. Dopo secoli e milioni di morti dovuti a guerre di religione, processi dell'inquisizione e altre amenità, abbiamo deciso, almeno dopo la rivoluzione francese, che non era più il caso. Certo ogni tanto qualche rigurgito di fondamentalismo non manca. E il Papa, anche se si è schierato per la pace, non è certo un progressista in materia di morale personale.
    E Bush è un fondamentalista.
    Tuttavia la realtà dei paesi musulmani è ancora medioevale, per il fanatismo religioso e l'odio nei confronti delle donne che è tipico di tutte le religioni monoteiste, ma che viene mitigato in presenza di condizioni esterne di maggior benessere. Ma chi non ha niente trova nella religione l'unico conforto.
    Spero che gli iracheni riescano presto a trovare la loro strada per la democrazia che non può essere quella americana imposta da un esercito occupante, ma nemmeno quella della repubblica islamica fondata sulla Sharia. Spero, ma temo non sia così.

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  5. Concordo sul fatto che la religione (qualunque sia) non porta più nulla di buono (anche il cristianesimo con la sua lotta ai preservativi .... e non vado oltre). Certo è che anche se all'apparenza la nostra può sembrare la miglior forma di democrazia, dovrebbe essere solo suggerita non imposta. Anche io spero che gli americani imparino che la democrazia non vuole dire imporre I Mc Donald con la forza. La cultura islamica, con tutte le sue pecche, è una cultura e va RISPETTATA, non condivisa. Se la cultura cattolica fosse rispettata sino in fondo non sarebbe tanto diversa. Occorre libertà e tolleranza in OGNI campo, NON LA DEMOCRAZIA AMERICANA (vedi il commento sul comportamento della Francia). Non voglio essere polemico ma esprimo un opinione :D

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  6. Ma perchè non li lasciamo in pace....???? E' tremendo sentirci parlare di loro, sentirci parlare di Islam....questo disprezzo, anche da parte di chi si dice contro la guerra. Basta, basta, basta......chissà cosa abbiamo mai, noi donne occidentali, da insegnare alle donne islamiche.....la taglia 42 su cui ci sbeffeggia Fatima Mernissi?? "Peggio di qualsiasi chador.....nessun iman è mai stato tanto sadico quanto gli stilisti occidentali, a voler imporre peso e misure alle donne...". O il silicone nelle tette, il bisturi in faccia.....cosa abbiamo, noi, meglio di un jihab qualsiasi, di un fazzoletto in testa che tanto ci scandalizza?? Chissà cosa cribbio ci autorizza, a considerare "schiave" milioni di donne che, semplicemente, se ne sbattono di vivere come noi.
    E lo teorizzano, lo scrivono, lo urlano... dalle università, dal mondo del lavoro, da ogni possibile luogo.....e noi niente. Imperterrite, a non capire un cazzo. A blaterare di "fanatismo", "donne chiuse in casa", "Medioevo".... Basta, pietà. Sono capitata qui da un messaggio su Gnu, e vado a dormire sentendomi male. Non ne posso più. Della destra, della sinistra...non ne posso più. Non sopporto più questo parlare a vanvera, questo applicare i propri schemi al prossimo, con le bombe o con la spocchia, che tanto è lo stesso.....cribbio. Io devo fuggire da tutto questo. Non avrei dovuto nemmeno rispondere. Sono esplosa, ho risposto. Si vede che sono stanca davvero....ma una certa opinione pubblica sarebbe più onesta se si accodasse a coloro che li bombardano, i paesi arabi...tanto, l'islamofobia c'è tutta.

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  7. Grande Lia. Il tuo commento di DONNA mi è VERAMENTE piaciuto. Concordo su tutta la linea. Adesso con la paura della SARS gli stilisti ed i tuttologi suggeriranno che la soluzione migliore (e più trendy) per difendersi dal virus è il chador.

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  8. Non penso proprio di essere ipocrita o spocchiosa, mi dispiace per chi non ci ha dormito! E' vero, non mi piacciono i musulmani, come non mi piacciono i fondamentlisti in genere, anche i cristiani, anche gli ebrei. Forse sono un'intollerante per questo, ma è così che sento. Personalmente sono panteista, o pagana, il che è lo stesso. Le c.d religioni rivelate o meglio inventate si sono macchiate di tante nefandezze e sono sempre state misogine fino al fanatismo. Da noi qualcosa è cambiato perchè c'è stata la rivoluzione francese e poi un sempre maggior benessere. Nei paesi del terzo mondo non è così. Non hanno niente e per questo cercano la propria identità nel fondamentalismo.Non li disprezzo, perchè non è colpa loro, ma ritengo che ci vorrà del tempo prima che qualcosa cambi e non sarà certo imponendo loro la Coca Cola con l'occupazione militare che qualcosa cambierà. Forse li dovremmo lasciare stare, che si scannino tra di loro come abbiamo fatto noi in Europa per secoli e poi forse verrà il progresso anche per loro. Quanto alle donne non credo che siano contente, ovviamente c'è anche chi è masochista (ci sono anche occidentali convertite all'Islam) e non tanto per la jihab, quanto perché in larga parte non sono considerate nemmeno individui pensanti. Ammetto che anche da noi ce n'è voluto di tempo. E ancora ci sono sacche di resistenza (magari per colpa delle donne stesse). E basta con il paragone tra la Jihab e i dettami degli stilisti. La taglia 42 mica ci viene imposta con la forza. Si dirà che si tratta di imposizioni psicologiche, ma abbiamo anche i mezzi per non cadere in certe trappole e se ci cadiamo è colpa nostra.

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  9. Le religioni, concordo, sono da sempre al servizio del dio denaro e BASTA (parlo di religioni non di religioSI). La rivoluzione francese ha liberato i FRANCESI non i popoli allora (e sino ad oggi) sottomessi alla Francia. Altra notazione storica, mentre e DOPO che i democratici Stati Uniti liberavano l'europa dal nazismo un certo Malcom X, mussulmano, cercava di far capire ai democratici americani che la pelle nera non significava inferiorità ma differenza. Quanto alla taglia 42 non è imposta con la forza, ma con un potere ancora più subdolo, con la PROPAGANDA. Se abbiamo i mezzi per difenderci da questa propaganda .... come mai ci facciamo imbesuire da un gruppo di fanatici esagitati guerrafondai che DICONO di combattere per la democrazia e non ammettono critiche ?????

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  10. Non sono d'accordo sul fatto che la rivoluzione francese abbia liberato solo i francesi, perché i principi di quella rivoluzione sono alla base della democrazia moderna. E' vero che la Francia, come e in minor misura dell'Inghilterra, è stata una potenza coloniale, tuttavia non vedo quali popoli siano stati sottomessi alla Francia fino ad oggi. Oggi l'unico paese coloniale, anche se con modalità ovviamente diverse, ma non meno brutali, sono gli Stati Uniti.
    E facciamola finita con questa taglia 42. Io la porto da sempre, ma non per questo non ho problemi. Magari. E comunque essere grassi non è libertà e certamente non fa bene alla salute.

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  11. arriva un po tardi come risposta però non credo che ad algeri la pensino come te Marivan. Le colonie (vedi le Antille, le Malvinas, etc.) esistono ancora oggi e il colonialismo di oggi non è certo SOLO quello politico ma SOPRATTUTTO quello economico.

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  12. Postilla .... la rivoluzione francese è stata il germe per quella americana, ma mentre in francia era il popolo contro i nobili in america (che come al solito travisa sin dalla nascita) è stata dei coloni contro la "madrepatria".

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  13. Non sto a leggere tutta la pappardella, ché ho da fare, ma l'autore di questo commento:

    "alle 23:46 del 20 maggio, 2003
    Postilla .... la rivoluzione francese è stata il germe per quella americana, ma mentre in francia era il popolo contro i nobili in america (che come al solito travisa sin dalla nascita) è stata dei coloni contro la "madrepatria".
    frizzle_fry"

    mi ha fatto andare il caffè di traverso. O come fa a essere la rivoluzione francese (iniziata nel 1789) a essere il germe di quella americana (iniziata nel 1776)? Che??? Quello che viene dopo è il germe di quello che viene prima? Guardate che non siamo negli anni "avanti Cristo", il 1776 viene prima del 1789! Vabbè che ora la gente ha tanto paura delle rughe, ma ringiovanirsi contando gli anni alla rovescia mi pare eccessivo!

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