sabato 12 aprile 2003


AL SAHAF

Ci sarebbero questioni più importanti da affrontare in questo momento, tuttavia ogni tanto bisogna anche divagare.
Peraltro, di fronte a qualsiasi evento, c'è sempre qualcuno che ha un'idea brillante e che riesce anche a guadagnarci ( presumo).

Sembra infatti aver avuto grande successo il sito internet sul ministro dell'informazione iracheno al Sahaf. Creato solo giovedì scorso, il sito su Mohammad Said al Sahaf, un'idea di uno scrittore Usa, ma frutto dell'apporto di una "coalizione di falchi assetati di sangue e di inefficaci colombe unite nell'ammirazione per il ministro (ex) dell'informazione iracheno", e' andato in tilt per l'eccesso di richieste di accesso. In alcuni momenti fino a 4.000 persone al secondo avrebbero cercato di aprire la pagina del sito, http://www.welovetheiraqiinformationminister.com , che infatti risulta tuttora molto lento, intasandolo. Il suo creatore, Kevin Mulvaney (qualcuno sa chi è ?), ha detto di essere subissato di richieste di interviste.
La notizia è stata data oggi dall'ANSA.
Particolarmente divertente la sezione dedicata a cosa avrebbe detto durante le grandi battaglie della storia l'imperturbabile al Sahaf.

Tra le diverse amenità  c'è una lettera del ministro da Disneyland:la guerra contro i mercenari infedeli e sette australiani sarebbe andata così bene che il suo boss, Saddam, lo avrebbe mandato in vacanza.

Il sito vende persino magliette e "gadget" vari con le dichiarazioni del suddetto. Infine propone una campagna per evitare che venga ucciso, bombardato, incenerito, ucciso e comunque eliminato, perché anzi dovrebbe essere ricompensato per aver tenuto alto il morale delle truppe della coalizione e ipotizza una miniserie televisiva dal titolo "Il ministro" chiedendo suggerimenti sull'attore più adatto al ruolo.

Ma perché questo fenomeno? Forse, anche se siamo abituati alle menzogne dei politici di tutto il mondo a cominciare da quelli americani che fanno le guerre "per portare la libertà  e la democrazia", l'incrollabilità  di al Sahaf di fronte all'evidenza è stata talmente plateale da risultare quasi simpatica.

1 commento:

  1. http://it.groups.yahoo.com/group/ListaSinistra/join

    Il link di lista sinistra.. ciao ciao

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sabato 12 aprile 2003


AL SAHAF

Ci sarebbero questioni più importanti da affrontare in questo momento, tuttavia ogni tanto bisogna anche divagare.
Peraltro, di fronte a qualsiasi evento, c'è sempre qualcuno che ha un'idea brillante e che riesce anche a guadagnarci ( presumo).

Sembra infatti aver avuto grande successo il sito internet sul ministro dell'informazione iracheno al Sahaf. Creato solo giovedì scorso, il sito su Mohammad Said al Sahaf, un'idea di uno scrittore Usa, ma frutto dell'apporto di una "coalizione di falchi assetati di sangue e di inefficaci colombe unite nell'ammirazione per il ministro (ex) dell'informazione iracheno", e' andato in tilt per l'eccesso di richieste di accesso. In alcuni momenti fino a 4.000 persone al secondo avrebbero cercato di aprire la pagina del sito, http://www.welovetheiraqiinformationminister.com , che infatti risulta tuttora molto lento, intasandolo. Il suo creatore, Kevin Mulvaney (qualcuno sa chi è ?), ha detto di essere subissato di richieste di interviste.
La notizia è stata data oggi dall'ANSA.
Particolarmente divertente la sezione dedicata a cosa avrebbe detto durante le grandi battaglie della storia l'imperturbabile al Sahaf.

Tra le diverse amenità  c'è una lettera del ministro da Disneyland:la guerra contro i mercenari infedeli e sette australiani sarebbe andata così bene che il suo boss, Saddam, lo avrebbe mandato in vacanza.

Il sito vende persino magliette e "gadget" vari con le dichiarazioni del suddetto. Infine propone una campagna per evitare che venga ucciso, bombardato, incenerito, ucciso e comunque eliminato, perché anzi dovrebbe essere ricompensato per aver tenuto alto il morale delle truppe della coalizione e ipotizza una miniserie televisiva dal titolo "Il ministro" chiedendo suggerimenti sull'attore più adatto al ruolo.

Ma perché questo fenomeno? Forse, anche se siamo abituati alle menzogne dei politici di tutto il mondo a cominciare da quelli americani che fanno le guerre "per portare la libertà  e la democrazia", l'incrollabilità  di al Sahaf di fronte all'evidenza è stata talmente plateale da risultare quasi simpatica.

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