sabato 24 aprile 2004

Senza via d’uscita

La guerra lampo che doveva condurre in breve alla democratizzazione dell’Iraq e alla sconfitta del terrorismo si sta trasformando in un Vietnam, mentre il fondamentalismo islamico più che sconfitto ne esce rafforzato. E oggi la situazione sembra senza via d’uscita.
Infatti se se ce ne andassimo tutti, i fondamentalisti islamici potrebbero pensare di avere vinto e, dopo l'inevitabile guerra civile, nonostante gli attuali accordi tra le diverse componenti della guerriglia, si instaurerebbe una dittatura islamica che non è propriamente nell'interesse dell'Occidente.
Ma anche restare alle attuali condizioni significa solo impantanarsi in una guerra che potrebbe durare anni senza raggiungere alcuno degli scopi prefissi e magari il risultato finale non cambierebbe.
E’ normale che i paesi coinvolti a vario titolo nella guerra si aggrappino alla scadenza del 30 giugno per tentare di uscirne. Sarebbe stato meglio tuttavia che non ci fossero mai entrati invece di fare oggi la figura di chi se ne vuole andare vista la mala parata. Il nostro governo sembra invece fermo sulle sue posizioni di alleato “fedele”(l’unico rimasto). Persisterà nella “fedeltà” o troverà il solito escamotage dell’ultimo momento?
La soluzione migliore sarebbe il conferimento di un mandato all'ONU, ma non credo che gli USA lo vogliano e l'Europa mi sembra troppo debole, soprattutto perché non unita, per imporre questa soluzione.
E’ molto probabile pertanto un' "escalation" dell'impegno da parte degli USA, salvo cambiamenti al vertice, dopo le elezioni di novembre.
Mi domando quale demone, quale follia, si siano scatenate nella mente dei neoconservatori americani per condurre il mondo a questo punto. E come mai non sia stato fatto prima di intervenire un serio studio della realtà locale. E’ vero che Bush non sembra particolarmente intelligente, ma gli strateghi “neocon” sono proprio tutti idioti?
C’è solo da sperare che la guerra non duri 27 anni come sembra avesse predetto Nostradamus e che prima o poi non scoppi qualche bomba nucleare, più o meno sporca.




Il volto della morte



Intanto anche negli USA si levano voci contrarie, anche perché sembra che i morti siano molti di più di quanto ci abbiano fin qui fatto credere. E un conto è partecipare ad una guerra tecnologica in cui i caduti sono quasi tutti tra la popolazione civile (e si chiamano incidenti), un altro rimanere impegnati più del tempo previsto e lasciare molti militari sul terreno.

E oggi, nonostante il divieto e la rabbia del Pentagono, il volto della morte ha fatto per la prima volta il giro dell'America che si è svegliata con le immagini della camera mortuaria della base di Dover, in Delaware, l'obitorio militare più grande del Paese. Nelle foto si vedono decine di bare coperte da bandiere a stelle e strisce, moltiplicate per 361 fotografie. Le fotografie, coperte da segreto di Stato, sono state pubblicate su internet sul blog The memory hole dell'attivista Russ Kick. Kick e' ricorso al principio della libertà di informazione del primo emendamento della costituzione per forzare il divieto del dipartimento della Difesa e entrare in possesso delle immagini. Il Pentagono ne ha immediatamente proibito l'ulteriore utilizzo su altre pubblicazioni, ma ormai era troppo tardi. Le foto sono finite sulle prime pagine di gran parte dei quotidiani americani (Daily News, Usa Today, New York Times, Washington Post). E all'obitorio di Dover hanno infine dedicato servizi anche i principali network, Cnn e Fox in testa. Intanto il sito web che ha ottenuto le immagini in esclusiva è intasato dagli accessi e, se stamani si riusciva ancora ad entrare, oggi è praticamente inaccessibile (Virgilio Notizie).

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sabato 24 aprile 2004

Senza via d’uscita

La guerra lampo che doveva condurre in breve alla democratizzazione dell’Iraq e alla sconfitta del terrorismo si sta trasformando in un Vietnam, mentre il fondamentalismo islamico più che sconfitto ne esce rafforzato. E oggi la situazione sembra senza via d’uscita.
Infatti se se ce ne andassimo tutti, i fondamentalisti islamici potrebbero pensare di avere vinto e, dopo l'inevitabile guerra civile, nonostante gli attuali accordi tra le diverse componenti della guerriglia, si instaurerebbe una dittatura islamica che non è propriamente nell'interesse dell'Occidente.
Ma anche restare alle attuali condizioni significa solo impantanarsi in una guerra che potrebbe durare anni senza raggiungere alcuno degli scopi prefissi e magari il risultato finale non cambierebbe.
E’ normale che i paesi coinvolti a vario titolo nella guerra si aggrappino alla scadenza del 30 giugno per tentare di uscirne. Sarebbe stato meglio tuttavia che non ci fossero mai entrati invece di fare oggi la figura di chi se ne vuole andare vista la mala parata. Il nostro governo sembra invece fermo sulle sue posizioni di alleato “fedele”(l’unico rimasto). Persisterà nella “fedeltà” o troverà il solito escamotage dell’ultimo momento?
La soluzione migliore sarebbe il conferimento di un mandato all'ONU, ma non credo che gli USA lo vogliano e l'Europa mi sembra troppo debole, soprattutto perché non unita, per imporre questa soluzione.
E’ molto probabile pertanto un' "escalation" dell'impegno da parte degli USA, salvo cambiamenti al vertice, dopo le elezioni di novembre.
Mi domando quale demone, quale follia, si siano scatenate nella mente dei neoconservatori americani per condurre il mondo a questo punto. E come mai non sia stato fatto prima di intervenire un serio studio della realtà locale. E’ vero che Bush non sembra particolarmente intelligente, ma gli strateghi “neocon” sono proprio tutti idioti?
C’è solo da sperare che la guerra non duri 27 anni come sembra avesse predetto Nostradamus e che prima o poi non scoppi qualche bomba nucleare, più o meno sporca.




Il volto della morte



Intanto anche negli USA si levano voci contrarie, anche perché sembra che i morti siano molti di più di quanto ci abbiano fin qui fatto credere. E un conto è partecipare ad una guerra tecnologica in cui i caduti sono quasi tutti tra la popolazione civile (e si chiamano incidenti), un altro rimanere impegnati più del tempo previsto e lasciare molti militari sul terreno.

E oggi, nonostante il divieto e la rabbia del Pentagono, il volto della morte ha fatto per la prima volta il giro dell'America che si è svegliata con le immagini della camera mortuaria della base di Dover, in Delaware, l'obitorio militare più grande del Paese. Nelle foto si vedono decine di bare coperte da bandiere a stelle e strisce, moltiplicate per 361 fotografie. Le fotografie, coperte da segreto di Stato, sono state pubblicate su internet sul blog The memory hole dell'attivista Russ Kick. Kick e' ricorso al principio della libertà di informazione del primo emendamento della costituzione per forzare il divieto del dipartimento della Difesa e entrare in possesso delle immagini. Il Pentagono ne ha immediatamente proibito l'ulteriore utilizzo su altre pubblicazioni, ma ormai era troppo tardi. Le foto sono finite sulle prime pagine di gran parte dei quotidiani americani (Daily News, Usa Today, New York Times, Washington Post). E all'obitorio di Dover hanno infine dedicato servizi anche i principali network, Cnn e Fox in testa. Intanto il sito web che ha ottenuto le immagini in esclusiva è intasato dagli accessi e, se stamani si riusciva ancora ad entrare, oggi è praticamente inaccessibile (Virgilio Notizie).

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