martedì 6 maggio 2003

NELL'EPOCA DEL LIBERALISMO E' MORTA LA CULTURA LIBERALE


Ringraziando Marivan per il post su Pistoia e Dante, anticipavo questo.
*
D’altronde quando ho iniziato il blog bachcellosuite, (facciamoci un po’di pubblicità) poi degenerato dal suo intento monografico, pensavo che con tanti blog di musica e musicisti potesse esserci uno scambio di informazioni e di critiche, invece dopo qualche sporadica visita…
*
Che c’entra tutto questo con Croce, Gobetti e Pannain? C’entra, nella misura in cui nel dibattito, alcune volte infuocato, sugli attuali temi della guerra e di scontri di civiltà, spesso l’estetica rimane ai margini.
*
Come se quello su cui in definitiva si basano le culture fosse del tutto emarginato dalla dialettica.
*
Si vive su di un piano essenzialmente ideologico e l’arte ne esce tramortita. Si parla di musica nelle categorie di etnie anglofone ed anglofile. L’arte, l’estetica, le sue tecniche vengono offuscate nel loro “glutine lirico” come direbbe Guido Pannain.
*
In questo senso prevalgono gli empiristi. Abbiamo perso il concetto crociano dell’autonomia dell’arte dalla ideologia. La nuova retorica prevale a tutto campo.
*
Si parla ideologicamente contro gli Stati Uniti e la loro cultura nelle sue varie espressioni, ed ad ogni dove la assimiliamo epidermicamente. In questo senso ho citato l’articolo di Guido Pannain su Arnold Schonberg, in cui tutti spostano il loro macigno che immancabilmente rotola di nuovo.

*
La visione storiografica crociana del mondo è stata sostituita dall’enfatizzante integralismo mosso da una necessità profonda di un ”eterno ritorno”.
*
Alla domanda : chi sono i marziani? dovremmo rispondere, noi!

postato da aless 

1 commento:

  1. Ti ringrazio per il tuo contributo al mio blog.
    Condivido il tuo pensiero sull'emarginazione dell'estetica e sull'assimilazione epidermica della "cultura" americana anche da parte di coloro che ne dovrebbero essere ideologicamente più lontani.

    RispondiElimina

martedì 6 maggio 2003

NELL'EPOCA DEL LIBERALISMO E' MORTA LA CULTURA LIBERALE


Ringraziando Marivan per il post su Pistoia e Dante, anticipavo questo.
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D’altronde quando ho iniziato il blog bachcellosuite, (facciamoci un po’di pubblicità) poi degenerato dal suo intento monografico, pensavo che con tanti blog di musica e musicisti potesse esserci uno scambio di informazioni e di critiche, invece dopo qualche sporadica visita…
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Che c’entra tutto questo con Croce, Gobetti e Pannain? C’entra, nella misura in cui nel dibattito, alcune volte infuocato, sugli attuali temi della guerra e di scontri di civiltà, spesso l’estetica rimane ai margini.
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Come se quello su cui in definitiva si basano le culture fosse del tutto emarginato dalla dialettica.
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Si vive su di un piano essenzialmente ideologico e l’arte ne esce tramortita. Si parla di musica nelle categorie di etnie anglofone ed anglofile. L’arte, l’estetica, le sue tecniche vengono offuscate nel loro “glutine lirico” come direbbe Guido Pannain.
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In questo senso prevalgono gli empiristi. Abbiamo perso il concetto crociano dell’autonomia dell’arte dalla ideologia. La nuova retorica prevale a tutto campo.
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Si parla ideologicamente contro gli Stati Uniti e la loro cultura nelle sue varie espressioni, ed ad ogni dove la assimiliamo epidermicamente. In questo senso ho citato l’articolo di Guido Pannain su Arnold Schonberg, in cui tutti spostano il loro macigno che immancabilmente rotola di nuovo.

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La visione storiografica crociana del mondo è stata sostituita dall’enfatizzante integralismo mosso da una necessità profonda di un ”eterno ritorno”.
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Alla domanda : chi sono i marziani? dovremmo rispondere, noi!

postato da aless 

1 commento:

  1. Ti ringrazio per il tuo contributo al mio blog.
    Condivido il tuo pensiero sull'emarginazione dell'estetica e sull'assimilazione epidermica della "cultura" americana anche da parte di coloro che ne dovrebbero essere ideologicamente più lontani.

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