venerdì 9 maggio 2003

L'ARROGANZA DEL POTERE

Mercoledì, in commissione giustizia alla Camera, è passato un emendamento presentato da un parlamentare di Forza Italia che avrebbe condotto all'approvazione di una legge che fissava in tre anni di galera la condanna per i giornalisti che fossero stati condannati per diffamazione.
Ma dopo le proteste di gran parte dell'opposizione e degli organismi di tutela dei giornalisti giungeva il ripensamento dei più autorevoli membri della maggioranza. Lo stesso Presidente del Consiglio ammetteva l'errore in cui erano caduti i suoi e garantiva che la norma sarebbe stata cancellata, forse ritenendo che dopo l'apertura di uno scontro frontale con la magistratura non fosse il caso di aprirne un altro con la stampa.
Ma sarebbe superficiale liquidare il caso come errore o incidente. E' innegabile che da parte di questa maggioranza ci sia in atto un tentativo di intimidazione della stampa.
Tuttavia ancora più grave è¨ l'aver scoperto che qualche deputato DS (per complicità , distrazione, errore, sottovalutazione delle conseguenze, perché stava facendo o pensando altro?) non aveva votato contro l'emendamento, ma si era solo astenuto, a dimostrazione che i politici, di qualunque parte, di maggioranza e di opposizione, non amano le critiche. E a questo proposito non si può dimenticare il disprezzo nei confronti della stampa più volte manifestato da D'Alema quando era Presidente del Consiglio.
Ma se si deve riconoscere che i politici, di qualsiasi parte, non hanno mai avuto buoni rapporti con la stampa, questa maggioranza, e particolarmente il Presidente del Consiglio, ne hanno di pessimi.
E come se non bastasse, ieri ispettori RAI sono stati inviati nella redazione del TG3 per raccogliere informazioni circa il servizio di lunedì scorso sulle contestazioni di cui Berlusconi è stato oggetto all'uscita dal Tribunale di Milano. Un "buffone" di troppo all'indirizzo di un Presidente del Consiglio già  imbufalito a causa del complotto dei magistrati comunisti, ripreso dalle telecamere, complici, a parere dell'oltraggiato, di una scena preconfezionata, avrebbe scatenato l' ira funesta dello stesso.
E chissà  quale ira, questa volta assolutamente impotente, dopo il nuovo attacco del noto giornale sovversivo inglese "The economist", contro il quale non può nemmeno caldeggiare ispezioni!
Tornando all'episodio del "buffone" non ci sono elementi per dire che le cose stiano come Berlusconi le vuole accreditare, nel qual caso si tratterebbe certamente di un episodio di pessimo giornalismo, ma niente di più facile che un personaggio pubblico sia soggetto a contestazioni, almeno in un paese democratico, e in circostanze come quelle.
Certo anche le vittime della diffamazione, quando si tratta veramente di diffamazione, devono essere tutelate, ma non certo con normative che, tenendo i giornalisti sotto la spada di Damocle dell'incriminazione nel caso eccedano nell'indagine e nella critica, comporterebbero di fatto una riduzione della libertà di stampa.
Finora ho sempre ritenuto criticabile il comportamento di certa sinistra, che avendo poche idee e labili progetti, riduceva la propria azione alla critica del Presidente del Consiglio in carica, comunque eletto a larga maggioranza e, alquanto risibili i commenti di chi accreditava in questa maggioranza un pericolo di regime.
Tuttavia l'arroganza di certe manifestazioni del premier, che vanno dalle critiche alla magistratura complottarda, all'insofferenza verso la stampa, alla paranoia che gli fa vedere comunisti dappertutto, tanto da essere allergico anche al colore rosso della bandiera italiana, alla svalutazione della Resistenza, è almeno leggermente preoccupante.

6 commenti:

  1. Ma la costituzione non riconosce la libertà di manifestare il proprio pensiero ?

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  2. Ma se Berlusconi ha diritto di esprimere il suo pensiero sui complotti comunisti e sulle bandiere rosse grondanti di sangue, e altre amenità, altri, giornalisti o comuni cittadini che siano, avranno anche diritto di criticarlo, o no ?

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  3. Quelle non sono critiche ma ingiurie

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  4. Anonimo la nuova costituzione di Berlusconi tutela la liberta di manifestare il SUO pensiero e BASTA. Quando lo criticano si infiamma (rai3) quando lo adulano (rete4) li perdona.
    Se vogliamo punire i giornalisti irriverenti a quando una legge che punirà i politici incapaci ??? AH già mi sono dimenticato che non servirà poi a molto, specie dopo che si saranno garantiti l'impunità ( o è immunità non ricordo bene).

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  5. Dal commento di frizzle vengo a conoscenza che:
    -la nostra costituzione non è più quella varata dalla Costituente nel 48;
    - nessuno, a parte il presidente del Consiglio può esprimere liberamente il proprio pensiero (ma allora l'ex magistrato Borrelli, dopo tutte le sue esternazioni di grande impatto mediatico, perchè è ancora libero?)
    Infine una curiosità:quali sono gli elementi in base ai quali si può affermare l'incapacità di un politico?Forse perchè non la pensa come noi?

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  6. Beh anonimo, perdonami ma è da un bel po che la costituzione non è più quella del '48 forse è meglio che ti aggiorni (esempio sai che adesso i Savoia possono circolare liberamente in Italia). Riguardo ai politici incapaci non sarebbe difficile individuarli, basterebbe leggere le dichiarazioni che fanno e che poi si rimangiano (destra, sinistra, centro nessuno è immune). Adesso che oltre al processo Berlusconi si paventa un processo Telecom Serbia, anche la sinistra comincia ad essere d'accordo con il lodo Maccanico..... strano. Comunque nessun politico la pensa come noi.... perchè a noi nessuno offre quotidianamente tangenti.

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venerdì 9 maggio 2003

L'ARROGANZA DEL POTERE

Mercoledì, in commissione giustizia alla Camera, è passato un emendamento presentato da un parlamentare di Forza Italia che avrebbe condotto all'approvazione di una legge che fissava in tre anni di galera la condanna per i giornalisti che fossero stati condannati per diffamazione.
Ma dopo le proteste di gran parte dell'opposizione e degli organismi di tutela dei giornalisti giungeva il ripensamento dei più autorevoli membri della maggioranza. Lo stesso Presidente del Consiglio ammetteva l'errore in cui erano caduti i suoi e garantiva che la norma sarebbe stata cancellata, forse ritenendo che dopo l'apertura di uno scontro frontale con la magistratura non fosse il caso di aprirne un altro con la stampa.
Ma sarebbe superficiale liquidare il caso come errore o incidente. E' innegabile che da parte di questa maggioranza ci sia in atto un tentativo di intimidazione della stampa.
Tuttavia ancora più grave è¨ l'aver scoperto che qualche deputato DS (per complicità , distrazione, errore, sottovalutazione delle conseguenze, perché stava facendo o pensando altro?) non aveva votato contro l'emendamento, ma si era solo astenuto, a dimostrazione che i politici, di qualunque parte, di maggioranza e di opposizione, non amano le critiche. E a questo proposito non si può dimenticare il disprezzo nei confronti della stampa più volte manifestato da D'Alema quando era Presidente del Consiglio.
Ma se si deve riconoscere che i politici, di qualsiasi parte, non hanno mai avuto buoni rapporti con la stampa, questa maggioranza, e particolarmente il Presidente del Consiglio, ne hanno di pessimi.
E come se non bastasse, ieri ispettori RAI sono stati inviati nella redazione del TG3 per raccogliere informazioni circa il servizio di lunedì scorso sulle contestazioni di cui Berlusconi è stato oggetto all'uscita dal Tribunale di Milano. Un "buffone" di troppo all'indirizzo di un Presidente del Consiglio già  imbufalito a causa del complotto dei magistrati comunisti, ripreso dalle telecamere, complici, a parere dell'oltraggiato, di una scena preconfezionata, avrebbe scatenato l' ira funesta dello stesso.
E chissà  quale ira, questa volta assolutamente impotente, dopo il nuovo attacco del noto giornale sovversivo inglese "The economist", contro il quale non può nemmeno caldeggiare ispezioni!
Tornando all'episodio del "buffone" non ci sono elementi per dire che le cose stiano come Berlusconi le vuole accreditare, nel qual caso si tratterebbe certamente di un episodio di pessimo giornalismo, ma niente di più facile che un personaggio pubblico sia soggetto a contestazioni, almeno in un paese democratico, e in circostanze come quelle.
Certo anche le vittime della diffamazione, quando si tratta veramente di diffamazione, devono essere tutelate, ma non certo con normative che, tenendo i giornalisti sotto la spada di Damocle dell'incriminazione nel caso eccedano nell'indagine e nella critica, comporterebbero di fatto una riduzione della libertà di stampa.
Finora ho sempre ritenuto criticabile il comportamento di certa sinistra, che avendo poche idee e labili progetti, riduceva la propria azione alla critica del Presidente del Consiglio in carica, comunque eletto a larga maggioranza e, alquanto risibili i commenti di chi accreditava in questa maggioranza un pericolo di regime.
Tuttavia l'arroganza di certe manifestazioni del premier, che vanno dalle critiche alla magistratura complottarda, all'insofferenza verso la stampa, alla paranoia che gli fa vedere comunisti dappertutto, tanto da essere allergico anche al colore rosso della bandiera italiana, alla svalutazione della Resistenza, è almeno leggermente preoccupante.

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  1. Ma la costituzione non riconosce la libertà di manifestare il proprio pensiero ?

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  2. Ma se Berlusconi ha diritto di esprimere il suo pensiero sui complotti comunisti e sulle bandiere rosse grondanti di sangue, e altre amenità, altri, giornalisti o comuni cittadini che siano, avranno anche diritto di criticarlo, o no ?

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  3. Quelle non sono critiche ma ingiurie

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  4. Anonimo la nuova costituzione di Berlusconi tutela la liberta di manifestare il SUO pensiero e BASTA. Quando lo criticano si infiamma (rai3) quando lo adulano (rete4) li perdona.
    Se vogliamo punire i giornalisti irriverenti a quando una legge che punirà i politici incapaci ??? AH già mi sono dimenticato che non servirà poi a molto, specie dopo che si saranno garantiti l'impunità ( o è immunità non ricordo bene).

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  5. Dal commento di frizzle vengo a conoscenza che:
    -la nostra costituzione non è più quella varata dalla Costituente nel 48;
    - nessuno, a parte il presidente del Consiglio può esprimere liberamente il proprio pensiero (ma allora l'ex magistrato Borrelli, dopo tutte le sue esternazioni di grande impatto mediatico, perchè è ancora libero?)
    Infine una curiosità:quali sono gli elementi in base ai quali si può affermare l'incapacità di un politico?Forse perchè non la pensa come noi?

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  6. Beh anonimo, perdonami ma è da un bel po che la costituzione non è più quella del '48 forse è meglio che ti aggiorni (esempio sai che adesso i Savoia possono circolare liberamente in Italia). Riguardo ai politici incapaci non sarebbe difficile individuarli, basterebbe leggere le dichiarazioni che fanno e che poi si rimangiano (destra, sinistra, centro nessuno è immune). Adesso che oltre al processo Berlusconi si paventa un processo Telecom Serbia, anche la sinistra comincia ad essere d'accordo con il lodo Maccanico..... strano. Comunque nessun politico la pensa come noi.... perchè a noi nessuno offre quotidianamente tangenti.

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