domenica 2 maggio 2004

Iraq - Vecchi funzionari e vecchi metodi

Dopo un mese di combattimenti gli americani hanno tolto l’assedio a Falluja e non hanno trovato niente di meglio che affidare il compito di riportare la calma e l’ordine in città ad un ex-generale della Guardia Repubblicana di Saddam Hussein, Jassim Mohammed Saleh, accolto con grandi manifestazioni di gioia e sventolii di bandiere irachene, da un migliaio di persone, per lo più profughi fuggiti nei giorni dell’assedio statunitense.
Del resto è stato sostenuto da diverse parti che gli americani avrebbero sbagliato ad epurare completamente i funzionari del vecchio regime. Ora se si può essere d’accordo con questa tesi in relazione a funzionari statali, insegnanti, e simili, che probabilmente avevano preso la tessera del partito Baath solo per poter lavorare, mi sembra che  richiamare in servizio i soldati e soprattutto i generali della guardia repubblicana sia una marcia indietro un po’ eccessiva.

Intanto hanno fatto il giro del mondo le foto choc delle torture inferte dai militari americani ai prigionieri iracheni nel carcere di Abu Ghraib, già adibito allo scopo ai tempi di Saddam. Ovviamente il governo USA è inorridito e certamente i responsabili saranno puniti. Ma il generale Janis Karpinski, capo del famigerato carcere in cui si sono verificati i fatti, che ora rischia posto e carriera, in un'intervista telefonica al New York Times - che ne riferisce sul suo sito internet – dicendosi "nauseata" dalle fotografie, di cui sarebbe venuta a conoscenza solo settimane dopo, ha affermato che sarebbero stati gli 007 a "incoraggiare" i soldati Usa a tali comportamenti sui prigionieri. La Karpinski ha spiegato di aver deciso di parlare perché ritiene che i comandanti militari stiano cercando di addossare esclusivamente a lei e ai suoi soldati la responsabilità di quanto avvenuto nella prigione, per non coinvolgere ufficiali dell'intelligence ancora operativi in Iraq.

2 commenti:

  1. Oltre la tortura, già di per sè sommamente esecrabile, c'è nelle foto USA dei prigionieri iracheni umiliati, un uso della persona come oggetto e come trastullo per macabri giochi che è ancora più nauseante, deprimente e shockante: le piramidi di prigionieri nudi, le simulazioni di atti osceni sono qualcosa che va oltre la tortura e rende questa faccenda veramente indefinibile in termini umani. Agli autori di queste efferatezze mi sentirei di augurare una detenzione a vita...Ciao. Alain

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  2. Sono d'accordo. Anch'io ho notato più di ogni altra cosa il desiderio di umiliare.

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domenica 2 maggio 2004

Iraq - Vecchi funzionari e vecchi metodi

Dopo un mese di combattimenti gli americani hanno tolto l’assedio a Falluja e non hanno trovato niente di meglio che affidare il compito di riportare la calma e l’ordine in città ad un ex-generale della Guardia Repubblicana di Saddam Hussein, Jassim Mohammed Saleh, accolto con grandi manifestazioni di gioia e sventolii di bandiere irachene, da un migliaio di persone, per lo più profughi fuggiti nei giorni dell’assedio statunitense.
Del resto è stato sostenuto da diverse parti che gli americani avrebbero sbagliato ad epurare completamente i funzionari del vecchio regime. Ora se si può essere d’accordo con questa tesi in relazione a funzionari statali, insegnanti, e simili, che probabilmente avevano preso la tessera del partito Baath solo per poter lavorare, mi sembra che  richiamare in servizio i soldati e soprattutto i generali della guardia repubblicana sia una marcia indietro un po’ eccessiva.

Intanto hanno fatto il giro del mondo le foto choc delle torture inferte dai militari americani ai prigionieri iracheni nel carcere di Abu Ghraib, già adibito allo scopo ai tempi di Saddam. Ovviamente il governo USA è inorridito e certamente i responsabili saranno puniti. Ma il generale Janis Karpinski, capo del famigerato carcere in cui si sono verificati i fatti, che ora rischia posto e carriera, in un'intervista telefonica al New York Times - che ne riferisce sul suo sito internet – dicendosi "nauseata" dalle fotografie, di cui sarebbe venuta a conoscenza solo settimane dopo, ha affermato che sarebbero stati gli 007 a "incoraggiare" i soldati Usa a tali comportamenti sui prigionieri. La Karpinski ha spiegato di aver deciso di parlare perché ritiene che i comandanti militari stiano cercando di addossare esclusivamente a lei e ai suoi soldati la responsabilità di quanto avvenuto nella prigione, per non coinvolgere ufficiali dell'intelligence ancora operativi in Iraq.

2 commenti:

  1. Oltre la tortura, già di per sè sommamente esecrabile, c'è nelle foto USA dei prigionieri iracheni umiliati, un uso della persona come oggetto e come trastullo per macabri giochi che è ancora più nauseante, deprimente e shockante: le piramidi di prigionieri nudi, le simulazioni di atti osceni sono qualcosa che va oltre la tortura e rende questa faccenda veramente indefinibile in termini umani. Agli autori di queste efferatezze mi sentirei di augurare una detenzione a vita...Ciao. Alain

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  2. Sono d'accordo. Anch'io ho notato più di ogni altra cosa il desiderio di umiliare.

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