lunedì 17 maggio 2004

Siamo in guerra

Ormai è palese che la  nostra non è più una missione pace.Non lo è mai stata, ma fino a qualche tempo fa si poteva fingere che lo fosse. Ora siamo in guerra. Sarà il caso che almeno il Parlamento si esprima, come vuole la Costituzione.
Avremmo dovuto essere solidali con Francia e Germania l'anno scorso. Non avremmo poi dovuto partecipare ad una missione che di pace aveva solo il nome. L'Italia e l'Europa non avevano alcun interesse a partecipare alla sconsiderata avventura di Bush. Oggi però da quell'avventura è derivata una situazione pericolosa per tutto l'Occidente e forse non è più il caso di abbandonare, non tanto per l'eventuale guerra civile che potrebbe insorgere nel paese (in fondo sono fatti degli iracheni), quanto perché il paese è diventato una base di Al Qaeda, ciò che non era ai tempi di Saddam Hussein, e l'eventuale vittoria degli estremisti islamici costituirebbe un grave pericolo per tutto l'Occidente. A questo punto ci vorrebbe una risoluzione comune europea che decidesse di continuare la guerra. Ma posso anche capire che chi non l'ha mai voluta non si voglia impegnare, anche perché le opinioni pubbliche sono in larga parte contrarie.

3 commenti:

  1. Marivan a questo punto solo ildeus ex machina potrebbe risolvere il problema Irak...purtroppo non siamo a teatro anche se è una tragedia. Ciao. Alain

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  2. Le opinioni pubbliche sono volutile quanto un bambino in un negozio di caramelle. Quanti errori si commetano nel inseguire l'opinione pubblica. Chiediamolo a Churchill, ad esempio. O a De Gasperri, per rimanere in Italia. Un saluto, S24

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  3. volutile sta per volubile. Era per inventare qualche neologismo

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lunedì 17 maggio 2004

Siamo in guerra

Ormai è palese che la  nostra non è più una missione pace.Non lo è mai stata, ma fino a qualche tempo fa si poteva fingere che lo fosse. Ora siamo in guerra. Sarà il caso che almeno il Parlamento si esprima, come vuole la Costituzione.
Avremmo dovuto essere solidali con Francia e Germania l'anno scorso. Non avremmo poi dovuto partecipare ad una missione che di pace aveva solo il nome. L'Italia e l'Europa non avevano alcun interesse a partecipare alla sconsiderata avventura di Bush. Oggi però da quell'avventura è derivata una situazione pericolosa per tutto l'Occidente e forse non è più il caso di abbandonare, non tanto per l'eventuale guerra civile che potrebbe insorgere nel paese (in fondo sono fatti degli iracheni), quanto perché il paese è diventato una base di Al Qaeda, ciò che non era ai tempi di Saddam Hussein, e l'eventuale vittoria degli estremisti islamici costituirebbe un grave pericolo per tutto l'Occidente. A questo punto ci vorrebbe una risoluzione comune europea che decidesse di continuare la guerra. Ma posso anche capire che chi non l'ha mai voluta non si voglia impegnare, anche perché le opinioni pubbliche sono in larga parte contrarie.

3 commenti:

  1. Marivan a questo punto solo ildeus ex machina potrebbe risolvere il problema Irak...purtroppo non siamo a teatro anche se è una tragedia. Ciao. Alain

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  2. Le opinioni pubbliche sono volutile quanto un bambino in un negozio di caramelle. Quanti errori si commetano nel inseguire l'opinione pubblica. Chiediamolo a Churchill, ad esempio. O a De Gasperri, per rimanere in Italia. Un saluto, S24

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  3. volutile sta per volubile. Era per inventare qualche neologismo

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