martedì 11 maggio 2004

Moschee e terrore

E' possibile che ci si accorga solo ora che molte moschee sono centri di organizzazione del fondamentalismo islamico e del terrorismo? Che ci si accorga solo ora che gli "imam" predicano l'odio nei confronti dell'Occidente e incitano alla guerra santa, plagiando anche minorenni cui inculcano il concetto del martirio.
Non si tratta certo di criminalizzare tutti i musulmani, tanto meno si vuole sostenere la necessità di limitare le libertà democratiche per nessuno, ma certamente bisogna riconoscere che il fenomeno è molto esteso, pericoloso, e soprattutto che non è nato negli ultimi tempi.
Lo Stato sarebbe dovuto intervenire prima, ma anche la cultura e la politica hanno le loro colpe. Occorre riconoscere che molto spesso, per un malinteso concetto di multiculturalità, molto sentito a sinistra, non si è voluto vedere la realtà. E mentre in occidente si parla di multiculturalità, i musulmani sono i primi a non volerla, loro vogliono solo imporci la loro di "cultura". E mi sembra abnorme che la sinistra si senta vicina a chi porta avanti concetti antitetici al progresso. Qui ha ragione la Fallaci quando dice che la sinistra non è mai stata laica. Un movimento laico e progressista (ma come poteva essere tale il catto-comunismo) non avrebbe potuto sentirsi vicino a chi sostiene una concezione a dir poco arcaica dell'esistenza che, tra l’altro, e non è poco, comporta la sottomissione totale della donna, e che per questa concezione arcaica è disposto a mettere a ferro e fuoco il mondo.
La guerra dunque l’avevamo e l’abbiamo in casa. E’ qui e non in Iraq che dobbiamo combattere e l’avremmo dovuto fare da tempo. E la guerra è prima culturale che militare.
Questo non vuol dire che non si debba distinguere tra i musulmani che sono terroristi, che sostengono il terrorismo o che almeno non lo condannano e i musulmani che sinceramente lo avversano, anche se comunque è un dato di fatto che nel mondo islamico manca il concetto della separazione tra Stato e Chiesa senza il quale non ci può essere democrazia.
Tutto ciò ovviamente non riduce l’orrore e la condanna per gli episodi delle torture sui prigionieri in Iraq, a prescindere dal fatto che non tutti gli iracheni che combattono le forze di occupazione (perché tali sono) sono fondamentalisti islamici e terroristi, ma sicuramente c’è anche chi è spinto legittimamente da orgoglio nazionale.
Tutto ciò non giustifica l’intervento armato in paesi sovrani con la motivazione ipocrita di portare la democrazia (e il libero mercato e governi vassalli degli Stati Uniti), tanto più ipocrita quando poi si utilizzano certi sistemi.
Ora i filoamericani sostengono che in democrazia i torturatori finiscono in galera, mentre nelle dittature fanno carriera. Si, finiscono in galera, certo, ma solo perché qualcuno ha parlato e la cosa è finita sui giornali, mentre da un anno i vertici sapevano, tolleravano e spesso incoraggiavano. Ora che finiscano in galera gli esecutori materiali, sicuramente perversi psicolabili, va bene, ma non è sufficiente, perché in galera ci dovrebbero finire anche e soprattutto i responsabili ai più alti livelli, ma per il momento sono assai improbabili persino le dimissioni.

7 commenti:

  1. Alcuni giorni fa in TV hanno trasmesso un'intervista a un esponente della magistratura irakena che, anche con l'aiuto di esperti italiani, sta riformando la proprie normativa. Il suddetto magistrato riferendosi alla carta dei diritti dell'uomo, affermava che su, mi pare 30 punti, 27 potevano essere accettati dalla loro cultura, uno dei 3 esclusi riguardava la possibilità della donna di scegliersi il marito. Mi sembra anche giusto. Tra l'altro anche la poligamia non mi sembra una cattiva idea.
    ciao aless

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  2. sono pienamente d'accordo con questo commento!

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  3. Aless è d'accordo anche la tu' moglie?
    A parte gli scherzi sono convinta che molti uomini nostrani non farebbero mica troppa fatica ad accettare i precetti dell'Islam.
    Ad ogni modo se la poligamia valesse sia per gli uomini che per le donne non mi sembrerebbe una cattiva idea!

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  4. ...non è tanto questione di poligamia o meno. Il fatto è che le donne quando sono investite di compiti delicati, che richiedono responsabilità e tatto, si dimostrano spesso molto più ottuse ed intransigenti degli uomini. Bianco-bianco, nero-nero, senza via di mezzo. E la vita è fatta di vie di mezzo. E questo i musulmani lo sanno bene. L'avete presenti, per rimanere nel piccolo, certe nostre vigilesse? Delle insopportabili, tetragone e saccenti automi del regolamento! Un prigioniero irakeno ha detto che la tortura che ha subito dagli uomini non era niente a quello che ha dovuto sopportare dalla donne-soldato USA che si sono rivelate delle fanatiche ed insaziabili aguzzine!

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  5. quello di prima, ero io. Un saluto a tutti...S24

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  6. Ricordiamo che secondo le statistiche il 90% degli immigrati di religione mussulmana non frequentano le moschee. Dato per chi fosse preoccupato di un possibile indotrinamento di coloro che abbiamo in casa. (poi, sono pure io un immigrato)

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  7. ho scaricato e visto il video della decapitazione. così, per pura infamia che mi alberga dentro, perversione, voyeurismo, non lo so. Sto da schifo. Ho quasi orrore di me stesso, per averlo scaricato appositamente per guardarlo, pur sperando che fosse una bufala, che non arrivase fino in fondo... ora leggo in giro che forse è un falso. Ma mi faccio orrore lo stesso...

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martedì 11 maggio 2004

Moschee e terrore

E' possibile che ci si accorga solo ora che molte moschee sono centri di organizzazione del fondamentalismo islamico e del terrorismo? Che ci si accorga solo ora che gli "imam" predicano l'odio nei confronti dell'Occidente e incitano alla guerra santa, plagiando anche minorenni cui inculcano il concetto del martirio.
Non si tratta certo di criminalizzare tutti i musulmani, tanto meno si vuole sostenere la necessità di limitare le libertà democratiche per nessuno, ma certamente bisogna riconoscere che il fenomeno è molto esteso, pericoloso, e soprattutto che non è nato negli ultimi tempi.
Lo Stato sarebbe dovuto intervenire prima, ma anche la cultura e la politica hanno le loro colpe. Occorre riconoscere che molto spesso, per un malinteso concetto di multiculturalità, molto sentito a sinistra, non si è voluto vedere la realtà. E mentre in occidente si parla di multiculturalità, i musulmani sono i primi a non volerla, loro vogliono solo imporci la loro di "cultura". E mi sembra abnorme che la sinistra si senta vicina a chi porta avanti concetti antitetici al progresso. Qui ha ragione la Fallaci quando dice che la sinistra non è mai stata laica. Un movimento laico e progressista (ma come poteva essere tale il catto-comunismo) non avrebbe potuto sentirsi vicino a chi sostiene una concezione a dir poco arcaica dell'esistenza che, tra l’altro, e non è poco, comporta la sottomissione totale della donna, e che per questa concezione arcaica è disposto a mettere a ferro e fuoco il mondo.
La guerra dunque l’avevamo e l’abbiamo in casa. E’ qui e non in Iraq che dobbiamo combattere e l’avremmo dovuto fare da tempo. E la guerra è prima culturale che militare.
Questo non vuol dire che non si debba distinguere tra i musulmani che sono terroristi, che sostengono il terrorismo o che almeno non lo condannano e i musulmani che sinceramente lo avversano, anche se comunque è un dato di fatto che nel mondo islamico manca il concetto della separazione tra Stato e Chiesa senza il quale non ci può essere democrazia.
Tutto ciò ovviamente non riduce l’orrore e la condanna per gli episodi delle torture sui prigionieri in Iraq, a prescindere dal fatto che non tutti gli iracheni che combattono le forze di occupazione (perché tali sono) sono fondamentalisti islamici e terroristi, ma sicuramente c’è anche chi è spinto legittimamente da orgoglio nazionale.
Tutto ciò non giustifica l’intervento armato in paesi sovrani con la motivazione ipocrita di portare la democrazia (e il libero mercato e governi vassalli degli Stati Uniti), tanto più ipocrita quando poi si utilizzano certi sistemi.
Ora i filoamericani sostengono che in democrazia i torturatori finiscono in galera, mentre nelle dittature fanno carriera. Si, finiscono in galera, certo, ma solo perché qualcuno ha parlato e la cosa è finita sui giornali, mentre da un anno i vertici sapevano, tolleravano e spesso incoraggiavano. Ora che finiscano in galera gli esecutori materiali, sicuramente perversi psicolabili, va bene, ma non è sufficiente, perché in galera ci dovrebbero finire anche e soprattutto i responsabili ai più alti livelli, ma per il momento sono assai improbabili persino le dimissioni.

7 commenti:

  1. Alcuni giorni fa in TV hanno trasmesso un'intervista a un esponente della magistratura irakena che, anche con l'aiuto di esperti italiani, sta riformando la proprie normativa. Il suddetto magistrato riferendosi alla carta dei diritti dell'uomo, affermava che su, mi pare 30 punti, 27 potevano essere accettati dalla loro cultura, uno dei 3 esclusi riguardava la possibilità della donna di scegliersi il marito. Mi sembra anche giusto. Tra l'altro anche la poligamia non mi sembra una cattiva idea.
    ciao aless

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  2. sono pienamente d'accordo con questo commento!

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  3. Aless è d'accordo anche la tu' moglie?
    A parte gli scherzi sono convinta che molti uomini nostrani non farebbero mica troppa fatica ad accettare i precetti dell'Islam.
    Ad ogni modo se la poligamia valesse sia per gli uomini che per le donne non mi sembrerebbe una cattiva idea!

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  4. ...non è tanto questione di poligamia o meno. Il fatto è che le donne quando sono investite di compiti delicati, che richiedono responsabilità e tatto, si dimostrano spesso molto più ottuse ed intransigenti degli uomini. Bianco-bianco, nero-nero, senza via di mezzo. E la vita è fatta di vie di mezzo. E questo i musulmani lo sanno bene. L'avete presenti, per rimanere nel piccolo, certe nostre vigilesse? Delle insopportabili, tetragone e saccenti automi del regolamento! Un prigioniero irakeno ha detto che la tortura che ha subito dagli uomini non era niente a quello che ha dovuto sopportare dalla donne-soldato USA che si sono rivelate delle fanatiche ed insaziabili aguzzine!

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  5. quello di prima, ero io. Un saluto a tutti...S24

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  6. Ricordiamo che secondo le statistiche il 90% degli immigrati di religione mussulmana non frequentano le moschee. Dato per chi fosse preoccupato di un possibile indotrinamento di coloro che abbiamo in casa. (poi, sono pure io un immigrato)

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  7. ho scaricato e visto il video della decapitazione. così, per pura infamia che mi alberga dentro, perversione, voyeurismo, non lo so. Sto da schifo. Ho quasi orrore di me stesso, per averlo scaricato appositamente per guardarlo, pur sperando che fosse una bufala, che non arrivase fino in fondo... ora leggo in giro che forse è un falso. Ma mi faccio orrore lo stesso...

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