sabato 15 novembre 2003

Nassirya

La strage dei militari italiani a Nassirya è stata una tragedia annunciata.
Quei militari, cui dobbiamo il massimo rispetto, svolgevano un lavoro importante con lo scopo di ricostruire un minimo di convivenza civile in Iraq, sostanzialmente una missione di pace, ma purtroppo i tempi erano sbagliati.
La ricostruzione può avvenire solo a conclusione di una guerra e non con la guerra in atto.
E nessuna persona sana di mente può  sostenere che l'Iraq non sia un paese in guerra, nonostante il proclama di Bush nello scorso maggio.
Così sono morti 18 italiani per una guerra altrui.
Ciò non significa che l'Italia, come tutto l'Occidente, non si debba difendere dal terrorismo fondamentalista, ma i mezzi sono altri, diversi dalla guerra ad un singolo stato, peraltro, nel caso dell'Iraq, uno stato in cui "Al Qaeda" era assai poco presente prima che la guerra gli fornisse il pretesto per farne la sua principale base.
Il terrorismo si combatte con azioni di "intelligence" e di polizia, con la massima allerta, ma anche con azioni politiche lungimiranti, volte a trovare delle soluzioni ai conflitti in essere a cominciare da quello che da oltre mezzo secolo contrappone israeliani e palestinesi e che è stato il principale terreno di coltura del terrorismo e del fondamentalisnmo.
Così 18 italiani sono morti per una guerra altrui.
Ma in questo momento, anche se in linea teorica continuo ad essere contraria al coinvolgimento del nostro paese in una guerra che niente ha a che vedere con la difesa del suo territorio e dei suoi interessi, capisco tuttavia che non se ne possa uscire con dignità . Un ritiro delle nostre truppe dopo i fatti di Nassirya verrebbe interpretato come fuga ingloriosa e questo non ce lo possiamo permettere senza perdere ancora una volta la nostra dignità di nazione.

1 commento:

  1. Una morte per una falsa ideologia e cecita' dei nostri mascalzoni governanti che non credono neppure ai santi.Una intera nazione con le bandiere della pace nei terrazzi aveva dissentito su questa iniziativa...ma purtroppo tutto passa e vola via....un bacio mia cara....sei sempre in linea con i miei pensieri.Ti abbraccio

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sabato 15 novembre 2003

Nassirya

La strage dei militari italiani a Nassirya è stata una tragedia annunciata.
Quei militari, cui dobbiamo il massimo rispetto, svolgevano un lavoro importante con lo scopo di ricostruire un minimo di convivenza civile in Iraq, sostanzialmente una missione di pace, ma purtroppo i tempi erano sbagliati.
La ricostruzione può avvenire solo a conclusione di una guerra e non con la guerra in atto.
E nessuna persona sana di mente può  sostenere che l'Iraq non sia un paese in guerra, nonostante il proclama di Bush nello scorso maggio.
Così sono morti 18 italiani per una guerra altrui.
Ciò non significa che l'Italia, come tutto l'Occidente, non si debba difendere dal terrorismo fondamentalista, ma i mezzi sono altri, diversi dalla guerra ad un singolo stato, peraltro, nel caso dell'Iraq, uno stato in cui "Al Qaeda" era assai poco presente prima che la guerra gli fornisse il pretesto per farne la sua principale base.
Il terrorismo si combatte con azioni di "intelligence" e di polizia, con la massima allerta, ma anche con azioni politiche lungimiranti, volte a trovare delle soluzioni ai conflitti in essere a cominciare da quello che da oltre mezzo secolo contrappone israeliani e palestinesi e che è stato il principale terreno di coltura del terrorismo e del fondamentalisnmo.
Così 18 italiani sono morti per una guerra altrui.
Ma in questo momento, anche se in linea teorica continuo ad essere contraria al coinvolgimento del nostro paese in una guerra che niente ha a che vedere con la difesa del suo territorio e dei suoi interessi, capisco tuttavia che non se ne possa uscire con dignità . Un ritiro delle nostre truppe dopo i fatti di Nassirya verrebbe interpretato come fuga ingloriosa e questo non ce lo possiamo permettere senza perdere ancora una volta la nostra dignità di nazione.

1 commento:

  1. Una morte per una falsa ideologia e cecita' dei nostri mascalzoni governanti che non credono neppure ai santi.Una intera nazione con le bandiere della pace nei terrazzi aveva dissentito su questa iniziativa...ma purtroppo tutto passa e vola via....un bacio mia cara....sei sempre in linea con i miei pensieri.Ti abbraccio

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