martedì 30 novembre 2004

Lo sciopero e i valori “cristiano-liberali”

La manovra finanziaria del governo non risana certo i conti pubblici né rilancerà l’economia, del resto sia gli uni che l’altra vanno male da tempo. Quanto al famoso taglio delle tasse porterà qualche spicciolo in più nelle tasche degli italiani, sui 40 Euro mensili per i redditi medio-bassi, qualcosa di più per quelli più alti, però bisogna anche dire che siamo più o meno sui livelli degli aumenti contrattuali. Inoltre non mi sembra che altre finanziarie anche in passato, anche durante i governi di centro sinistra siano state migliori, però allora non si scioperava. Infine devo dire che sono stufa dei sindacati che sono sempre pronti a difendere i piccoli privilegi dei soliti lavativi e che alcune critiche all’apparato burocratico (di cui peraltro faccio parte), all’assistenzialismo, alle inefficienze della macchina statale mi sembrano tutto sommato giuste.


Fatte queste considerazioni mi è sembrato che non ci fossero molti motivi per aderire allo sciopero.


Poi però stamani mi è capitato di leggere sul Giornale (stamani sono usciti solo i quotidiani schierati con il governo) un articolo di Adornato di cui non ricordo il titolo, ma che mi ha fatto imbestialire.


L’articolo partendo dallo "sciopero politico" contro il governo arrivava a dire che la sinistra ormai propone solo vecchie idee superate dai tempi (e in parte è vero) mentre il nuovo che avanza è rappresentato da chi come Bush e Berlusconi porta avanti i valori cristiano-liberali (?). Allora che Dio ci salvi dai portatori di nuovi valori!


Vorrà dire che la prossima volta aderirò anche agli scioperi in cui non credo pur di non essere accomunata ai portatori dei valori “cristiano-liberali”, ovvero“Dio, patria e famiglia”.


Ho sempre ritenuto che Dio sia eventualmente un problema filosofico e che niente abbia a che vedere con la politica e tanto meno con le manovre finanziarie, se poi con Dio si intende la religione, è un dato di fatto che essa ha sempre avversato il progresso, quanto alla patria vorrei si che ci fosse un maggiore senso della nazione, una maggiore dignità nazionale, ma non ce l’hanno certo gli alleati di Bush, infine di famiglia in Italia ce n’è anche troppa.


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martedì 30 novembre 2004

Lo sciopero e i valori “cristiano-liberali”

La manovra finanziaria del governo non risana certo i conti pubblici né rilancerà l’economia, del resto sia gli uni che l’altra vanno male da tempo. Quanto al famoso taglio delle tasse porterà qualche spicciolo in più nelle tasche degli italiani, sui 40 Euro mensili per i redditi medio-bassi, qualcosa di più per quelli più alti, però bisogna anche dire che siamo più o meno sui livelli degli aumenti contrattuali. Inoltre non mi sembra che altre finanziarie anche in passato, anche durante i governi di centro sinistra siano state migliori, però allora non si scioperava. Infine devo dire che sono stufa dei sindacati che sono sempre pronti a difendere i piccoli privilegi dei soliti lavativi e che alcune critiche all’apparato burocratico (di cui peraltro faccio parte), all’assistenzialismo, alle inefficienze della macchina statale mi sembrano tutto sommato giuste.


Fatte queste considerazioni mi è sembrato che non ci fossero molti motivi per aderire allo sciopero.


Poi però stamani mi è capitato di leggere sul Giornale (stamani sono usciti solo i quotidiani schierati con il governo) un articolo di Adornato di cui non ricordo il titolo, ma che mi ha fatto imbestialire.


L’articolo partendo dallo "sciopero politico" contro il governo arrivava a dire che la sinistra ormai propone solo vecchie idee superate dai tempi (e in parte è vero) mentre il nuovo che avanza è rappresentato da chi come Bush e Berlusconi porta avanti i valori cristiano-liberali (?). Allora che Dio ci salvi dai portatori di nuovi valori!


Vorrà dire che la prossima volta aderirò anche agli scioperi in cui non credo pur di non essere accomunata ai portatori dei valori “cristiano-liberali”, ovvero“Dio, patria e famiglia”.


Ho sempre ritenuto che Dio sia eventualmente un problema filosofico e che niente abbia a che vedere con la politica e tanto meno con le manovre finanziarie, se poi con Dio si intende la religione, è un dato di fatto che essa ha sempre avversato il progresso, quanto alla patria vorrei si che ci fosse un maggiore senso della nazione, una maggiore dignità nazionale, ma non ce l’hanno certo gli alleati di Bush, infine di famiglia in Italia ce n’è anche troppa.


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