martedì 14 settembre 2004

Islam e terrorismo. Realtà complessa e certezze granitiche.

Come presumo a tutti voi, mi capita di andare a vedere cosa scrivono gli altri “bloggers”, il più delle volte mi limito ad una sbirciatina, qualche volta lascio un commento, magari due parole o un saluto, sui “blog” con i quali mi sento più in sintonia, ma anche talvolta su quelli di cui non condivido le  opinioni in tutto o in parte, sempre che non si tratti di scrittura sguaiata e di basso livello culturale, perché, tutto sommato, credo che si possa dialogare, anzi si debba, anche se si hanno opinioni divergenti e che cercare di comprendere il punto di vista degli altri senza preconcetti costituisca un esercizio utile all’arricchimento della propria visione del mondo.
Però non tutti la pensano così. Navigando tra questi “blog” rilevo che ci sono ancora molti che hanno certezze granitiche e che non sono disposti al dialogo con chi la pensa diversamente.Essi ritengono che le colpe siano tutte da una parte o dall’altra e non accettano opinioni contrarie fino ad arrivare alla censura. In particolare di fronte agli eventi che hanno seguito l’attentato terroristico dell’11 settembre 2001 si va dai fanatici della guerra di civiltà, dai sostenitori ad oltranza di Bush (c’è persino un blog italiano per la sua rielezione), agli strenui difensori della cultura islamica che imputano tutte le colpe della crisi attuale all’Occidente. Mi è capitato di mettere un commento su uno di questi blog, uno di quelli per cui tutte le colpe sono dell’Occidente, a proposito di un articolo di Ezio Mauro sulla Repubblica secondo il quale l’Occidente sarebbe sotto attacco, opinione che condivido, senza con questo dimenticare gli errori ed orrori dell’Occidente che in parte sono la causa di questa realtà innegabile.
Ho detto in sostanza che non saprei dire se esista l’Islam moderato, ma che ad ogni modo non mi piace di per sé una società in cui la religione è così totalizzante che occupa qualsiasi aspetto della vita sia pubblica che privata, una società in cui le donne non hanno alcuna voce e che, per questi motivi, oggi la nostra cultura è superiore e dobbiamo difenderla, senza per questo essere d’accordo con le scelte di Bush.
Il commento non è stato pubblicato (l’autore opera una selezione, legittima per carità, perché ognuno nel proprio “blog” fa quello che vuole, anche se non mi piacciono le persone con la verità in tasca, quelle che stanno dalla parte giusta e pertanto, con tipica mentalità dittatoriale, non accettano coloro che la pensano diversamente e che sarebbero tutti più o meno dei mentecatti che non hanno capito niente), ma è stato oggetto di un post, al quale non so se risponderò, perché  non mi piace lasciare commenti dove opera la censura, e comunque capisco che non possiamo intenderci. Il  commento è stato annoverato tra quelli di spaventosa insensatezza, scritti in iperbolico, senza un oggetto circoscritto, a cui non si può rispondere perché non si capiscono e comunque non combaciano in nessun punto con ciò che la vita mostrerebbe all’autore. Tra l’altro mi chiede in che senso le donne non avrebbero voce nei paesi islamici e chi me lo avrebbe detto? Allora qui si vuole negare l’evidenza per ragioni politiche.
L’Islam è contrario alla modernità, anche se ne utilizza i mezzi, ed è profondamente misogino. E’ vero che lo sono anche le altre due religioni monoteiste. Infatti non nego che quanto dice il Corano sulle donne trovi il suo corrispondente in San Paolo e in altri padri della chiesa. Sul precedente substrato della cultura romana che aveva esportato in tutte le aree conquistate il concetto dell’inferiorità femminile, la Chiesa ha peggiorato la situazione individuando nella donna il male, a cominciare dalla leggenda di Eva che induce l’ingenuo Adamo a peccare (che letta in positivo significa che la donna induce l’uomo alla ricerca della conoscenza e pertanto della libertà). Nel medioevo in Occidente era dubbio se le donne avessero un’anima. Fino al 1700 si sono bruciate le streghe e gli eretici. Tuttavia da noi oggi la Chiesa, magari “obtorto collo”, è stata costretta a cambiare, e, ad ogni modo, il peso della religione nelle nostre società, anche se in Italia la presenza del Vaticano fa ancora danni e se Bush legge la Bibbia (che peraltro è un libro di guerra che incita all’odio), è ormai marginale. L’Islam invece è fermo al medioevo. Del resto loro sono nel 1425 della loro era. Tra 500 anni saranno sicuramente cambiati, spero anche prima.
Premesso ciò non si può non riflettere sul fatto che l’odio verso l’occidente è stato alimentato dall’esclusione di tanti popoli dal benessere, dalla mancata risoluzione del problema palestinese, e via elencando motivazioni di ordine economico e politico.
E’ certo altresì che la guerra all’Iraq, voluta da Bush e dal suo entourage per motivi tutt’altro che nobili, violando peraltro un principio fondamentale del diritto internazionale, quello dell’inviolabilità degli stati sovrani, e comportando una scia di “danni collaterali” (vittime civili), ha contribuito ad incrementare la spirale del terrore, peraltro senza ottenere finora alcuno degli obiettivi prefissisi (ricostruzione, petrolio, ecc.) e ben gli sta. Credo che dobbiamo anche domandarci se c’è una differenza tra i morti uccisi dal terrorismo e quelli uccisi dai bombardamenti. Certamente c’è, ma chi si vede uccidere un parente dalle bombe intelligenti può anche impazzire ed essere facile strumento di manovra da parte dei terroristi.
Ritengo anche che si debba fare una distinzione tra le organizzazioni terroristiche e l’Islam, ma senza dimenticare che il terrorismo nasce comunque nell’ambito del fondamentalismo islamico che ha dichiarato guerra alla cultura occidentale e, non solo, ma a qualsiasi cultura presente o passata (vedi le millenarie statue di Buddha distrutte dai Talebani in Afghanistan) che non sia l’Islam fondamentalista.
E non si può dimenticare quello che è accaduto durante il governo dei Talibani  in Afghanistan (peraltro controllano sempre buona parte del paese,  a dimostrazione che le guerre servono a poco, anzi) e quello che accade ancora in Iran, ove è al potere una teocrazia, e che non esiste un governo democratico in tutta l’area  dell’Islam, né  si può dimenticare l’orrore di episodi come quello di Beslan e gli sgozzamenti di giornalisti e personale civile in Iraq.
Gli elementi da prendere in considerazione in questa realtà così complessa sono tanti e diversi che, come sosteneva domenica scorsa sulla Repubblica Eugenio Scalari nell’articolo dal titolo Il martello americano ed il veleno di Al Qaeda  “un discorso filato con un suo sviluppo coerente e una sua conclusione valida e non contestabile è diventato difficilissimo se non addirittura impossibile” ma si possono solo “allineare frammenti di verità e citazioni significative che servano ai elettori come elementi per comporre un loro disegno e un loro giudizio su una situazione che sembra dominata da un vento di generale follia” .
Sarà possibile trovare una soluzione, ci sono ancora margini? Chi potrebbe agire in tale direzione, l’ONU, l’Europa ? Ma esistono?

3 commenti:

  1. esistono, ma momentaneamente potrebbero avere il cellulare spento. Si prega di richiamare.

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  2. Perché non hai messo il link del blog?

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  3. Il link del blog è sul post del 15 settembre. L'autrice deciva di non voler fare personalismi (sic) e inizialmente mi sono attenuta. Ma poi perché. Quindi ho provveduto nel post successivo.

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martedì 14 settembre 2004

Islam e terrorismo. Realtà complessa e certezze granitiche.

Come presumo a tutti voi, mi capita di andare a vedere cosa scrivono gli altri “bloggers”, il più delle volte mi limito ad una sbirciatina, qualche volta lascio un commento, magari due parole o un saluto, sui “blog” con i quali mi sento più in sintonia, ma anche talvolta su quelli di cui non condivido le  opinioni in tutto o in parte, sempre che non si tratti di scrittura sguaiata e di basso livello culturale, perché, tutto sommato, credo che si possa dialogare, anzi si debba, anche se si hanno opinioni divergenti e che cercare di comprendere il punto di vista degli altri senza preconcetti costituisca un esercizio utile all’arricchimento della propria visione del mondo.
Però non tutti la pensano così. Navigando tra questi “blog” rilevo che ci sono ancora molti che hanno certezze granitiche e che non sono disposti al dialogo con chi la pensa diversamente.Essi ritengono che le colpe siano tutte da una parte o dall’altra e non accettano opinioni contrarie fino ad arrivare alla censura. In particolare di fronte agli eventi che hanno seguito l’attentato terroristico dell’11 settembre 2001 si va dai fanatici della guerra di civiltà, dai sostenitori ad oltranza di Bush (c’è persino un blog italiano per la sua rielezione), agli strenui difensori della cultura islamica che imputano tutte le colpe della crisi attuale all’Occidente. Mi è capitato di mettere un commento su uno di questi blog, uno di quelli per cui tutte le colpe sono dell’Occidente, a proposito di un articolo di Ezio Mauro sulla Repubblica secondo il quale l’Occidente sarebbe sotto attacco, opinione che condivido, senza con questo dimenticare gli errori ed orrori dell’Occidente che in parte sono la causa di questa realtà innegabile.
Ho detto in sostanza che non saprei dire se esista l’Islam moderato, ma che ad ogni modo non mi piace di per sé una società in cui la religione è così totalizzante che occupa qualsiasi aspetto della vita sia pubblica che privata, una società in cui le donne non hanno alcuna voce e che, per questi motivi, oggi la nostra cultura è superiore e dobbiamo difenderla, senza per questo essere d’accordo con le scelte di Bush.
Il commento non è stato pubblicato (l’autore opera una selezione, legittima per carità, perché ognuno nel proprio “blog” fa quello che vuole, anche se non mi piacciono le persone con la verità in tasca, quelle che stanno dalla parte giusta e pertanto, con tipica mentalità dittatoriale, non accettano coloro che la pensano diversamente e che sarebbero tutti più o meno dei mentecatti che non hanno capito niente), ma è stato oggetto di un post, al quale non so se risponderò, perché  non mi piace lasciare commenti dove opera la censura, e comunque capisco che non possiamo intenderci. Il  commento è stato annoverato tra quelli di spaventosa insensatezza, scritti in iperbolico, senza un oggetto circoscritto, a cui non si può rispondere perché non si capiscono e comunque non combaciano in nessun punto con ciò che la vita mostrerebbe all’autore. Tra l’altro mi chiede in che senso le donne non avrebbero voce nei paesi islamici e chi me lo avrebbe detto? Allora qui si vuole negare l’evidenza per ragioni politiche.
L’Islam è contrario alla modernità, anche se ne utilizza i mezzi, ed è profondamente misogino. E’ vero che lo sono anche le altre due religioni monoteiste. Infatti non nego che quanto dice il Corano sulle donne trovi il suo corrispondente in San Paolo e in altri padri della chiesa. Sul precedente substrato della cultura romana che aveva esportato in tutte le aree conquistate il concetto dell’inferiorità femminile, la Chiesa ha peggiorato la situazione individuando nella donna il male, a cominciare dalla leggenda di Eva che induce l’ingenuo Adamo a peccare (che letta in positivo significa che la donna induce l’uomo alla ricerca della conoscenza e pertanto della libertà). Nel medioevo in Occidente era dubbio se le donne avessero un’anima. Fino al 1700 si sono bruciate le streghe e gli eretici. Tuttavia da noi oggi la Chiesa, magari “obtorto collo”, è stata costretta a cambiare, e, ad ogni modo, il peso della religione nelle nostre società, anche se in Italia la presenza del Vaticano fa ancora danni e se Bush legge la Bibbia (che peraltro è un libro di guerra che incita all’odio), è ormai marginale. L’Islam invece è fermo al medioevo. Del resto loro sono nel 1425 della loro era. Tra 500 anni saranno sicuramente cambiati, spero anche prima.
Premesso ciò non si può non riflettere sul fatto che l’odio verso l’occidente è stato alimentato dall’esclusione di tanti popoli dal benessere, dalla mancata risoluzione del problema palestinese, e via elencando motivazioni di ordine economico e politico.
E’ certo altresì che la guerra all’Iraq, voluta da Bush e dal suo entourage per motivi tutt’altro che nobili, violando peraltro un principio fondamentale del diritto internazionale, quello dell’inviolabilità degli stati sovrani, e comportando una scia di “danni collaterali” (vittime civili), ha contribuito ad incrementare la spirale del terrore, peraltro senza ottenere finora alcuno degli obiettivi prefissisi (ricostruzione, petrolio, ecc.) e ben gli sta. Credo che dobbiamo anche domandarci se c’è una differenza tra i morti uccisi dal terrorismo e quelli uccisi dai bombardamenti. Certamente c’è, ma chi si vede uccidere un parente dalle bombe intelligenti può anche impazzire ed essere facile strumento di manovra da parte dei terroristi.
Ritengo anche che si debba fare una distinzione tra le organizzazioni terroristiche e l’Islam, ma senza dimenticare che il terrorismo nasce comunque nell’ambito del fondamentalismo islamico che ha dichiarato guerra alla cultura occidentale e, non solo, ma a qualsiasi cultura presente o passata (vedi le millenarie statue di Buddha distrutte dai Talebani in Afghanistan) che non sia l’Islam fondamentalista.
E non si può dimenticare quello che è accaduto durante il governo dei Talibani  in Afghanistan (peraltro controllano sempre buona parte del paese,  a dimostrazione che le guerre servono a poco, anzi) e quello che accade ancora in Iran, ove è al potere una teocrazia, e che non esiste un governo democratico in tutta l’area  dell’Islam, né  si può dimenticare l’orrore di episodi come quello di Beslan e gli sgozzamenti di giornalisti e personale civile in Iraq.
Gli elementi da prendere in considerazione in questa realtà così complessa sono tanti e diversi che, come sosteneva domenica scorsa sulla Repubblica Eugenio Scalari nell’articolo dal titolo Il martello americano ed il veleno di Al Qaeda  “un discorso filato con un suo sviluppo coerente e una sua conclusione valida e non contestabile è diventato difficilissimo se non addirittura impossibile” ma si possono solo “allineare frammenti di verità e citazioni significative che servano ai elettori come elementi per comporre un loro disegno e un loro giudizio su una situazione che sembra dominata da un vento di generale follia” .
Sarà possibile trovare una soluzione, ci sono ancora margini? Chi potrebbe agire in tale direzione, l’ONU, l’Europa ? Ma esistono?

3 commenti:

  1. esistono, ma momentaneamente potrebbero avere il cellulare spento. Si prega di richiamare.

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  2. Perché non hai messo il link del blog?

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  3. Il link del blog è sul post del 15 settembre. L'autrice deciva di non voler fare personalismi (sic) e inizialmente mi sono attenuta. Ma poi perché. Quindi ho provveduto nel post successivo.

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