giovedì 16 settembre 2004

Ancora sull'Islam

(seguito del post di ieri 14.9.2004)
Nel mio post di ieri, che pochi avranno letto fino in fondo, stante, ammetto, l’eccessiva lunghezza, mi riferivo ad un commento da me lasciato su "Haramlik" in cui si stigmatizzavano alcuni articoli comparsi sulla Repubblica, tra cui uno di Ezio Mauro dal titolo “Democrazie sotto attacco” in particolare ove l'autore afferma:
” È nuova la sfida di questo terrorismo islamico che si carica in Ossezia di significati ceceni, uccide Quattrocchi e Baldoni in nome dell'Iraq, minaccia la Francia per il velo. Ma ovunque, replica la stessa condanna totale e definitiva al nostro modo di vivere, ad un sistema di regole, di valori e di diritti che chiamiamo Occidente, a ciò che ha saputo vincere i totalitarismi europei: la democrazia.”
Mi sono dichiarata d’accordo con l’articolo della Repubblica e circa la società islamica ho detto che non escludo l'esistenza di un Islam moderato, ma che, ad ogni modo, non mi piace di per sé una società in cui la religione è così totalizzante che occupa qualsiasi aspetto della vita sia pubblica che privata, e nella quale, tra l'altro, le donne non hanno alcuna voce.
L’autrice del blog non ha pubblicato il mio commento, ma ne ha fatto oggetto di un post in cui riferisce la sua “lacerazione” di fronte alla decisione di pubblicare o meno certi commenti, iperbolici e inconcludenti, che incitano all’odio razziale.
Accidenti! Non avrei mai pensato che un mio commento potesse essere definito in tal modo. Così ieri le ho risposto dicendo che non è possibile dialogare, perché non ci intendiamo. Lei ha rincalzato dicendo che non avrei centrato gli argomenti. E che non si può mischiare lo status della donna e gli attacchi all'Occidente in un unico commento. Addirittura mi dice che dovrei cominciare a far capire di cosa voglio parlare. Ma dove siamo, a scuola? Va bene che lei fa la professoressa, ma io non sono una sua allieva (peraltro sono, credo, più grande di lei, o si dice più vecchia?). Inoltre se mi avesse accusato di prolissità potrei capire, ma di non centrare gli argomenti mi sembra una critica gratuita, peraltro provenendo da persona di cui sono venuta a conoscenza quando su un mio post dell'aprile 2003 dedicato ai flagellanti di Kerbala mi rispose con uno sproloquio sulla taglia 42 e il chador. Alla faccia del centrare gli argomenti.
E' vero che gli aspetti di una civiltà sono molteplici e talvolta contrastanti, che certo non si possono trattare tutti in un post, tanto meno in un commento, ma che tra i diversi aspetti ci sia un forte legame, quando non un rapporto di causa-effetto, mi sembra incontestabile.
Ribadisco infine che un conto è il fondamentalismo nel cui ambito nasce il terrorismo, un conto la società (cultura, civiltà) islamica, ma che, a prescindere dall'esecrazione per ogni atto terroristico da chiunque compiuto, è proprio quella società (cultura, civiltà) che non mi piace, pur riconoscendo che ci sono diversità tra paese e paese (ad esempio, penso che l’Egitto sia altra cosa dall’Arabia Saudita).
Ad ogni modo concordo con l’autrice del blog circa il fatto che non si può dialogare se non c’è affinità, ciò che non contraddice quanto sostenevo ieri in apertura del blog. Infatti ritengo ci si possa confrontare anche con persone che hanno idee opposte alle proprie, purché ci si rispetti, e purché ci sia questa affinità, che è un qualcosa che attiene più al campo dei sentimenti che della ragione e che quindi se c’è, c’è, se non c’è, non ci sarà mai.
Voglio anche dire che ho l’impressione che intorno ad alcuni blog si crei un circolo di persone che non fanno che lodare e incensare l’autore, mentre non è accettato l’intervento di qualcuno che esce dal coro.
Concludo invitando a leggere la "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo nell’Islam" proclamata il 19 settembre 1981 presso l’UNESCO a Parigi nel cui preambolo si fa riferimento al patto stipulato da Dio con l'uomo nella creazione, rinnovato poi mediante l'invio dei profeti, sul quale si basa l'intera concezione dei diritti umani. È chiaro dunque che ogni altra formulazione non religiosa non ha possibilità di sussistere.
Spero costituisca motivo di riflessione soprattutto per coloro che pontificano su argomenti che conoscono poco.
In sintesi alcuni articoli:
Art.1: La vita è sacra (eccetto che la legge islamica consenta di toglierla).
… Questa sacralità della vita potrà essere annullata solo dall’autorità della Legge islamica in conformità alle disposizioni specificatamente previste a questo riguardo.
Art.2: La libertà dell’uomo è sacra (ma va ristretta e limitata nei casi previsti dalla legge islamica)…. Bisogna quindi prevedere un complesso di garanzie capaci di proteggere la libertà degli individui. Essi potranno essere costretti o limitati solo dall’autorità della Legge islamica conformemente alle disposizioni previste a questo proposito .
Art.4: Ogni individuo ha diritto di essere giudicato in conformità alla Legge islamica e che nessun’altra legge gli venga applicata…… Nessuno ha il diritto di costringere un Musulmano ad obbedire ad una legge che sia contraria alla Legge islamica. Il Musulmano ha il diritto di rifiutare a che gli ordina una simile empietà, chiunque esso sia.
Art. 12: Ogni persona ha il diritto di pensare e di credere, e di esprimere quello che pensa e crede, senza intromissione alcuna da parte di chicchessia, fino a che rimane nel quadro dei limiti generali che la Legge islamica prevede a questo proposito.(Il diritto alla libertà di pensiero, fede e parola è garantito entro i limiti previsti dalla legge islamica).
Tutto quanto sopra detto non cambia il mio giudizio negativo sulla guerra voluta da Bush e dai neoconservatori americani (che la auspicavano ben prima dell'attentato alle torri gemelle) per motivi tutt'altro che nobili, anche perché, come previsto da molti, non ha risolto alcuno dei problemi esistenti ed ha contribuito ad incrementare il terrorismo.
Tutto quanto sopra non cambia il mio giudizio sulla legittimità di un popolo di resistere all'occupazione. Ma la resistenza non si fa con il terrorismo che è solo un crimine orrendo che non può trovare giustificazione alcuna.

3 commenti:

  1. Questa dichiarazione dei diritti dell'uomo mi fa paura.

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  2. Quando penso che questa dichiarazione non è stata scritta 500 anni fa, ma nel 1981, mi vengono i brividi.

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  3. e che numero dare al seguente articolo?:gli uomini e le donne hanno uguale dignità, sempre che la legge islamica non disponga altrimenti.

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giovedì 16 settembre 2004

Ancora sull'Islam

(seguito del post di ieri 14.9.2004)
Nel mio post di ieri, che pochi avranno letto fino in fondo, stante, ammetto, l’eccessiva lunghezza, mi riferivo ad un commento da me lasciato su "Haramlik" in cui si stigmatizzavano alcuni articoli comparsi sulla Repubblica, tra cui uno di Ezio Mauro dal titolo “Democrazie sotto attacco” in particolare ove l'autore afferma:
” È nuova la sfida di questo terrorismo islamico che si carica in Ossezia di significati ceceni, uccide Quattrocchi e Baldoni in nome dell'Iraq, minaccia la Francia per il velo. Ma ovunque, replica la stessa condanna totale e definitiva al nostro modo di vivere, ad un sistema di regole, di valori e di diritti che chiamiamo Occidente, a ciò che ha saputo vincere i totalitarismi europei: la democrazia.”
Mi sono dichiarata d’accordo con l’articolo della Repubblica e circa la società islamica ho detto che non escludo l'esistenza di un Islam moderato, ma che, ad ogni modo, non mi piace di per sé una società in cui la religione è così totalizzante che occupa qualsiasi aspetto della vita sia pubblica che privata, e nella quale, tra l'altro, le donne non hanno alcuna voce.
L’autrice del blog non ha pubblicato il mio commento, ma ne ha fatto oggetto di un post in cui riferisce la sua “lacerazione” di fronte alla decisione di pubblicare o meno certi commenti, iperbolici e inconcludenti, che incitano all’odio razziale.
Accidenti! Non avrei mai pensato che un mio commento potesse essere definito in tal modo. Così ieri le ho risposto dicendo che non è possibile dialogare, perché non ci intendiamo. Lei ha rincalzato dicendo che non avrei centrato gli argomenti. E che non si può mischiare lo status della donna e gli attacchi all'Occidente in un unico commento. Addirittura mi dice che dovrei cominciare a far capire di cosa voglio parlare. Ma dove siamo, a scuola? Va bene che lei fa la professoressa, ma io non sono una sua allieva (peraltro sono, credo, più grande di lei, o si dice più vecchia?). Inoltre se mi avesse accusato di prolissità potrei capire, ma di non centrare gli argomenti mi sembra una critica gratuita, peraltro provenendo da persona di cui sono venuta a conoscenza quando su un mio post dell'aprile 2003 dedicato ai flagellanti di Kerbala mi rispose con uno sproloquio sulla taglia 42 e il chador. Alla faccia del centrare gli argomenti.
E' vero che gli aspetti di una civiltà sono molteplici e talvolta contrastanti, che certo non si possono trattare tutti in un post, tanto meno in un commento, ma che tra i diversi aspetti ci sia un forte legame, quando non un rapporto di causa-effetto, mi sembra incontestabile.
Ribadisco infine che un conto è il fondamentalismo nel cui ambito nasce il terrorismo, un conto la società (cultura, civiltà) islamica, ma che, a prescindere dall'esecrazione per ogni atto terroristico da chiunque compiuto, è proprio quella società (cultura, civiltà) che non mi piace, pur riconoscendo che ci sono diversità tra paese e paese (ad esempio, penso che l’Egitto sia altra cosa dall’Arabia Saudita).
Ad ogni modo concordo con l’autrice del blog circa il fatto che non si può dialogare se non c’è affinità, ciò che non contraddice quanto sostenevo ieri in apertura del blog. Infatti ritengo ci si possa confrontare anche con persone che hanno idee opposte alle proprie, purché ci si rispetti, e purché ci sia questa affinità, che è un qualcosa che attiene più al campo dei sentimenti che della ragione e che quindi se c’è, c’è, se non c’è, non ci sarà mai.
Voglio anche dire che ho l’impressione che intorno ad alcuni blog si crei un circolo di persone che non fanno che lodare e incensare l’autore, mentre non è accettato l’intervento di qualcuno che esce dal coro.
Concludo invitando a leggere la "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo nell’Islam" proclamata il 19 settembre 1981 presso l’UNESCO a Parigi nel cui preambolo si fa riferimento al patto stipulato da Dio con l'uomo nella creazione, rinnovato poi mediante l'invio dei profeti, sul quale si basa l'intera concezione dei diritti umani. È chiaro dunque che ogni altra formulazione non religiosa non ha possibilità di sussistere.
Spero costituisca motivo di riflessione soprattutto per coloro che pontificano su argomenti che conoscono poco.
In sintesi alcuni articoli:
Art.1: La vita è sacra (eccetto che la legge islamica consenta di toglierla).
… Questa sacralità della vita potrà essere annullata solo dall’autorità della Legge islamica in conformità alle disposizioni specificatamente previste a questo riguardo.
Art.2: La libertà dell’uomo è sacra (ma va ristretta e limitata nei casi previsti dalla legge islamica)…. Bisogna quindi prevedere un complesso di garanzie capaci di proteggere la libertà degli individui. Essi potranno essere costretti o limitati solo dall’autorità della Legge islamica conformemente alle disposizioni previste a questo proposito .
Art.4: Ogni individuo ha diritto di essere giudicato in conformità alla Legge islamica e che nessun’altra legge gli venga applicata…… Nessuno ha il diritto di costringere un Musulmano ad obbedire ad una legge che sia contraria alla Legge islamica. Il Musulmano ha il diritto di rifiutare a che gli ordina una simile empietà, chiunque esso sia.
Art. 12: Ogni persona ha il diritto di pensare e di credere, e di esprimere quello che pensa e crede, senza intromissione alcuna da parte di chicchessia, fino a che rimane nel quadro dei limiti generali che la Legge islamica prevede a questo proposito.(Il diritto alla libertà di pensiero, fede e parola è garantito entro i limiti previsti dalla legge islamica).
Tutto quanto sopra detto non cambia il mio giudizio negativo sulla guerra voluta da Bush e dai neoconservatori americani (che la auspicavano ben prima dell'attentato alle torri gemelle) per motivi tutt'altro che nobili, anche perché, come previsto da molti, non ha risolto alcuno dei problemi esistenti ed ha contribuito ad incrementare il terrorismo.
Tutto quanto sopra non cambia il mio giudizio sulla legittimità di un popolo di resistere all'occupazione. Ma la resistenza non si fa con il terrorismo che è solo un crimine orrendo che non può trovare giustificazione alcuna.

3 commenti:

  1. Questa dichiarazione dei diritti dell'uomo mi fa paura.

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  2. Quando penso che questa dichiarazione non è stata scritta 500 anni fa, ma nel 1981, mi vengono i brividi.

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  3. e che numero dare al seguente articolo?:gli uomini e le donne hanno uguale dignità, sempre che la legge islamica non disponga altrimenti.

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