giovedì 16 ottobre 2003

Bolivia: gli USA difenderanno la democrazia!

Domenica scorsa in quello che è il più povero paese dell’America del Sud, la Bolivia, nella cittadina El Alto, non lontano dalla capitale La Paz, è esplosa una massiccia contestazione popolare, violentemente repressa dalle forze armate. Il bilancio delle vittime nel fine settimana è stato di 26 morti e un centinaio di feriti. Ma già dal lunedì il numero ha ripreso a salire.

Il presidente Gonzalo Sánchez de Lozada, miliardario imprenditore del settore minerario, grande amico dei Bush, non ha esitato a impiegare l’esercito per porre fine a una protesta contro la sua intenzione di esportare il gas naturale in Messico e negli Stati Uniti, senza soddisfare prima l’altissima domanda interna, in un paese che vive in condizioni di estrema povertà.

La consigliera presidenziale alla sicurezza, Condoleeza Rice, ha invocato "l'appoggio della comunità internazionale al presidente costituzionale" boliviano. E una nota del Dipartimento di Stato ha annunciato  minacciosamente che "non sarà tollerabile alcun insediamento d'un regime extracostituzionale in Bolivia" e che gli USA "difenderanno gli assetti democratici" del paese!

Così si è stesa sulla Bolivia l'ombra dell'intervento diretto di Washington, ovviamente a salvaguardia della democrazia.

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giovedì 16 ottobre 2003

Bolivia: gli USA difenderanno la democrazia!

Domenica scorsa in quello che è il più povero paese dell’America del Sud, la Bolivia, nella cittadina El Alto, non lontano dalla capitale La Paz, è esplosa una massiccia contestazione popolare, violentemente repressa dalle forze armate. Il bilancio delle vittime nel fine settimana è stato di 26 morti e un centinaio di feriti. Ma già dal lunedì il numero ha ripreso a salire.

Il presidente Gonzalo Sánchez de Lozada, miliardario imprenditore del settore minerario, grande amico dei Bush, non ha esitato a impiegare l’esercito per porre fine a una protesta contro la sua intenzione di esportare il gas naturale in Messico e negli Stati Uniti, senza soddisfare prima l’altissima domanda interna, in un paese che vive in condizioni di estrema povertà.

La consigliera presidenziale alla sicurezza, Condoleeza Rice, ha invocato "l'appoggio della comunità internazionale al presidente costituzionale" boliviano. E una nota del Dipartimento di Stato ha annunciato  minacciosamente che "non sarà tollerabile alcun insediamento d'un regime extracostituzionale in Bolivia" e che gli USA "difenderanno gli assetti democratici" del paese!

Così si è stesa sulla Bolivia l'ombra dell'intervento diretto di Washington, ovviamente a salvaguardia della democrazia.

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