venerdì 28 gennaio 2005

Guerriglieri o terroristi?



Non sono in grado di giudicare la sentenza con la quale il giudice Clementina Forleo ha mandato assolti alcuni islamici imputati in un processo per associazione con finalità di terrorismo internazionale, perché non l’ho letta. Presumo che nemmeno Fini, Borghezio, e compagnia, l’abbiano letta.


 

Se avessi la certezza che gli imputati del processo di Milano reclutavano kamikaze per compiere attentati terroristici in Iraq o in qualsiasi altro paese riterrei la sentenza aberrante. Ma per giudicare dovrei essere certa dell’esistenza o meno di prove decisive che vadano in un’unica direzione, certezza che potrei raggiungere forse solo a seguito di una lettura attenta della sentenza e degli atti del processo. Questo parlando razionalmente, perché di fronte a certi giudizi di certi personaggi mi viene voglia di stare dalla parte opposta senza troppi distinguo. Della serie, se loro dicono questo, allora la sentenza è giusta, e magari invece non lo è. 


 

Poi sui fondamentalisti islamici la penso più o meno come la Fallaci (ma penso tutto il male possibile anche dei fondamentalisti cristiani, dei TEOCON, dell’Opus Dei, di tutte le associazioni di ipocriti bacchettoni, ecc.), ma sono altresì convinta che, nonostante tutto, almeno che non si voglia introdurre nel nostro paese aberrazioni come il “patrioct act”, approvato negli Stati Uniti all’indomani dell’11 settembre, non si possa, non si debba, rinunciare mai  al garantismo e ai principi dello stato democratico. 


 

Ritengo anche che in certe situazioni sia molto difficile distinguere tra azione bellica e azione terroristica. Infatti un attentato compiuto contro obiettivi militari, che coinvolga solo militari, (anche se mi dispiace quando vengono coinvolti militari italiani che, magari in buona fede, credono di partecipare ad una missione di pace, che probabilmente di pace ha solo gli equipaggiamenti), è un’azione di guerriglia e in un paese occupato la resistenza è legittima.



Del resto la Convenzione ONU sul terrorismo del 1999 dice che “Le attività violente o di guerriglia nell’ambito dei contesti bellici… non possono essere perseguite a meno che non vengano violate le norme del diritto internazionale umanitario.”



Sono invece senza alcun dubbio atti terroristici quelli che colpiscono solo la popolazione civile del paese occupato e/o i civili stranieri in quel paese o in altri, allo scopo appunto di incutere terrore.


 

Tuttavia come si deve considerare la stessa azione diretta contro obiettivi militari che finisca per coinvolgere anche la popolazione civile? Terrorismo o “danno collaterale”?

3 commenti:

  1. Credo che la sentenza sia giusta.....e' stata applicata la legge.Un abbraccio e buona domenica

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  2. credo che sia una sentenza un po' a cavolo..

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  3. Fuori tema: ho fatto un post sul mio blog ma non compare all'indirizzo. Inoltre ho notato che anche su altri blog gli ultimi post non compaiono sulla pagina principale ma è possibile accedervi dal'archivio. Sai dirmi qualcosa?

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venerdì 28 gennaio 2005

Guerriglieri o terroristi?



Non sono in grado di giudicare la sentenza con la quale il giudice Clementina Forleo ha mandato assolti alcuni islamici imputati in un processo per associazione con finalità di terrorismo internazionale, perché non l’ho letta. Presumo che nemmeno Fini, Borghezio, e compagnia, l’abbiano letta.


 

Se avessi la certezza che gli imputati del processo di Milano reclutavano kamikaze per compiere attentati terroristici in Iraq o in qualsiasi altro paese riterrei la sentenza aberrante. Ma per giudicare dovrei essere certa dell’esistenza o meno di prove decisive che vadano in un’unica direzione, certezza che potrei raggiungere forse solo a seguito di una lettura attenta della sentenza e degli atti del processo. Questo parlando razionalmente, perché di fronte a certi giudizi di certi personaggi mi viene voglia di stare dalla parte opposta senza troppi distinguo. Della serie, se loro dicono questo, allora la sentenza è giusta, e magari invece non lo è. 


 

Poi sui fondamentalisti islamici la penso più o meno come la Fallaci (ma penso tutto il male possibile anche dei fondamentalisti cristiani, dei TEOCON, dell’Opus Dei, di tutte le associazioni di ipocriti bacchettoni, ecc.), ma sono altresì convinta che, nonostante tutto, almeno che non si voglia introdurre nel nostro paese aberrazioni come il “patrioct act”, approvato negli Stati Uniti all’indomani dell’11 settembre, non si possa, non si debba, rinunciare mai  al garantismo e ai principi dello stato democratico. 


 

Ritengo anche che in certe situazioni sia molto difficile distinguere tra azione bellica e azione terroristica. Infatti un attentato compiuto contro obiettivi militari, che coinvolga solo militari, (anche se mi dispiace quando vengono coinvolti militari italiani che, magari in buona fede, credono di partecipare ad una missione di pace, che probabilmente di pace ha solo gli equipaggiamenti), è un’azione di guerriglia e in un paese occupato la resistenza è legittima.



Del resto la Convenzione ONU sul terrorismo del 1999 dice che “Le attività violente o di guerriglia nell’ambito dei contesti bellici… non possono essere perseguite a meno che non vengano violate le norme del diritto internazionale umanitario.”



Sono invece senza alcun dubbio atti terroristici quelli che colpiscono solo la popolazione civile del paese occupato e/o i civili stranieri in quel paese o in altri, allo scopo appunto di incutere terrore.


 

Tuttavia come si deve considerare la stessa azione diretta contro obiettivi militari che finisca per coinvolgere anche la popolazione civile? Terrorismo o “danno collaterale”?

3 commenti:

  1. Credo che la sentenza sia giusta.....e' stata applicata la legge.Un abbraccio e buona domenica

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  2. credo che sia una sentenza un po' a cavolo..

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  3. Fuori tema: ho fatto un post sul mio blog ma non compare all'indirizzo. Inoltre ho notato che anche su altri blog gli ultimi post non compaiono sulla pagina principale ma è possibile accedervi dal'archivio. Sai dirmi qualcosa?

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