domenica 10 ottobre 2004

Il Papa e il Comunismo

Il Papa nell’ultimo libro non ancora pubblicato, ma di cui si è parlato in questi giorni, riflettendo sul perché Dio abbia concesso al nazismo dodici anni ed al comunismo molti di più si domanda se in questo non ci sia un senso, e pur non fornendo una risposta afferma che forse il comunismo è stato un “male necessario” nell’evoluzione umana.
Non essendo credente, almeno nel senso comunemente inteso, lascio perdere la questione delle interazioni della divina provvidenza nella storia dell’uomo, eventualmente si potrebbe parlare dei disegni, altrettanto imperscrutabili, dei potentati occulti.
Tuttavia, a prescindere dal fatto che credo si debba ancora fare una distinzione tra l’ideologia nazista e quella comunista (ma non è di questo che voglio parlare), prendo spunto dalla frase del Papa per dire che il comunismo fu una risposta ai bisogni di masse di diseredati, una risposta ad un mondo di ingiustizie, e una speranza per tanti in quanto sosteneva la liberazione dalla schiavitù dell’uomo sull’uomo, una speranza che morì nella tragedia della dittatura.
Quei bisogni però ci sono ancora oggi, e non tanto nel nostro mondo occidentale in cui c’è un alto livello di benessere e dove, comunque, anche i più poveri sono relativamente garantiti, quanto nei paesi del terzo mondo. Ed è proprio qui, che il fondamentalismo islamico sta facendo i suoi proseliti.
Pertanto se il comunismo all’inizio del novecento fu sentito come necessità dai diseredati dell’Occidente, allo stesso modo oggi i diseredati dei paesi del terzo mondo si stanno rivolgendo all’Islam, con la differenza che l’Islam non promette liberazione alcuna, e non fornisce altra speranza che la distruzione dell’Occidente definito il grande Satana che deve essere sconfitto. E’ un’ ideologia di morte basata sull’odio e questo l’avvicina più al nazismo che al comunismo. Per il nazismo il nemico erano gli ebrei, per l’Islam tutti i non musulmani che sono definiti “infedeli”. Nell'uno e nell'altro caso il nemico deve essere completamente eliminato.
Ma per spuntare le armi del fondamentalismo islamico più che la guerra funzionerebbe un maggior livello di benessere per tutti, una redistribuzione delle ricchezze a livello mondiale. Infatti solo il benessere ridurrebbe fino all’annullamento le masse di fanatici disposti a farsi saltare per aria pur di portare con sé un certo numero di nemici. E inoltre, come dimostrato dall'evoluzione della nostra società, con il benessere la religione diminuisce il proprio potere.
Questo è il nodo centrale del problema. Infatti di Bin Laden non ce ne sono tanti, ma purtroppo ci sono tante persone che non hanno alcuna speranza e che perciò sono disposte a trasformarsi in bombe umane.
Non si tratta di fornire giustificazione al terrorismo che può essere solo condannato, e che non ha niente da spartire con qualsiasi resistenza, però se ogni fenomeno ha le sue cause, alcune delle cause del fondamentalismo stanno nell’odio di chi ha conosciuto solo soprusi e guerre, come i palestinesi nati nei campi profughi o scampati dai massacri perpetrati negli anni dagli Israeliani (qualcuno si ricorda dei rifugiati palestinesi uccisi a Chabra e Chatila?).

2 commenti:

  1. il comunismo non ha niente a che spartire con Stalin e, allo stesso modo, nulla hanno da spartire Cristianesimo e Vaticano.

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  2. Come sempre la tua analisi è chiara ed ampiamente condivisibile, vorrei solo aggiungere che a mio avviso, circa la crescita del fondamentalismo islamico, non si tratta solo di benessere, che pure è necessario e che a gran parte di loro manca, ma si tratta anche del fatto che l'occidente non sa più proporre a tutto il mondo, compreso quello islamico, come aveva fino ad una ventina d'anni fa, "idee forti" giuste o sbagliate che fossero (o che risultassero le applicazioni). Tali ideali venuti dall'occidente sono falliti. Ecco il rifugio di parte dei musulmani in un islam retrogrado e totalizzante...

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domenica 10 ottobre 2004

Il Papa e il Comunismo

Il Papa nell’ultimo libro non ancora pubblicato, ma di cui si è parlato in questi giorni, riflettendo sul perché Dio abbia concesso al nazismo dodici anni ed al comunismo molti di più si domanda se in questo non ci sia un senso, e pur non fornendo una risposta afferma che forse il comunismo è stato un “male necessario” nell’evoluzione umana.
Non essendo credente, almeno nel senso comunemente inteso, lascio perdere la questione delle interazioni della divina provvidenza nella storia dell’uomo, eventualmente si potrebbe parlare dei disegni, altrettanto imperscrutabili, dei potentati occulti.
Tuttavia, a prescindere dal fatto che credo si debba ancora fare una distinzione tra l’ideologia nazista e quella comunista (ma non è di questo che voglio parlare), prendo spunto dalla frase del Papa per dire che il comunismo fu una risposta ai bisogni di masse di diseredati, una risposta ad un mondo di ingiustizie, e una speranza per tanti in quanto sosteneva la liberazione dalla schiavitù dell’uomo sull’uomo, una speranza che morì nella tragedia della dittatura.
Quei bisogni però ci sono ancora oggi, e non tanto nel nostro mondo occidentale in cui c’è un alto livello di benessere e dove, comunque, anche i più poveri sono relativamente garantiti, quanto nei paesi del terzo mondo. Ed è proprio qui, che il fondamentalismo islamico sta facendo i suoi proseliti.
Pertanto se il comunismo all’inizio del novecento fu sentito come necessità dai diseredati dell’Occidente, allo stesso modo oggi i diseredati dei paesi del terzo mondo si stanno rivolgendo all’Islam, con la differenza che l’Islam non promette liberazione alcuna, e non fornisce altra speranza che la distruzione dell’Occidente definito il grande Satana che deve essere sconfitto. E’ un’ ideologia di morte basata sull’odio e questo l’avvicina più al nazismo che al comunismo. Per il nazismo il nemico erano gli ebrei, per l’Islam tutti i non musulmani che sono definiti “infedeli”. Nell'uno e nell'altro caso il nemico deve essere completamente eliminato.
Ma per spuntare le armi del fondamentalismo islamico più che la guerra funzionerebbe un maggior livello di benessere per tutti, una redistribuzione delle ricchezze a livello mondiale. Infatti solo il benessere ridurrebbe fino all’annullamento le masse di fanatici disposti a farsi saltare per aria pur di portare con sé un certo numero di nemici. E inoltre, come dimostrato dall'evoluzione della nostra società, con il benessere la religione diminuisce il proprio potere.
Questo è il nodo centrale del problema. Infatti di Bin Laden non ce ne sono tanti, ma purtroppo ci sono tante persone che non hanno alcuna speranza e che perciò sono disposte a trasformarsi in bombe umane.
Non si tratta di fornire giustificazione al terrorismo che può essere solo condannato, e che non ha niente da spartire con qualsiasi resistenza, però se ogni fenomeno ha le sue cause, alcune delle cause del fondamentalismo stanno nell’odio di chi ha conosciuto solo soprusi e guerre, come i palestinesi nati nei campi profughi o scampati dai massacri perpetrati negli anni dagli Israeliani (qualcuno si ricorda dei rifugiati palestinesi uccisi a Chabra e Chatila?).

2 commenti:

  1. il comunismo non ha niente a che spartire con Stalin e, allo stesso modo, nulla hanno da spartire Cristianesimo e Vaticano.

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  2. Come sempre la tua analisi è chiara ed ampiamente condivisibile, vorrei solo aggiungere che a mio avviso, circa la crescita del fondamentalismo islamico, non si tratta solo di benessere, che pure è necessario e che a gran parte di loro manca, ma si tratta anche del fatto che l'occidente non sa più proporre a tutto il mondo, compreso quello islamico, come aveva fino ad una ventina d'anni fa, "idee forti" giuste o sbagliate che fossero (o che risultassero le applicazioni). Tali ideali venuti dall'occidente sono falliti. Ecco il rifugio di parte dei musulmani in un islam retrogrado e totalizzante...

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