sabato 24 gennaio 2004

Tolkien è di destra?


La terza parte della trilogia “il Signore degli anelli” tratta dall’omonimo capolavoro di Tolkien è nelle sale italiane e tale è il “battage pubblicitario” che gli è stato fatto intorno che tutti ne parlano e tutti presumo andranno a vederlo, tanto che temo la fila per entrare al cinema.
Pensavo pertanto che la presunta appartenenza del romanzo alla cultura dell’estrema destra fosse un fatto ormai superato, anzi mi ero riproposta un post su come un’opera vituperata in certi ambienti senza essere stata letta, sia poi diventata, anche per l’effetto di un film spettacolare, un fenomeno di moda, quasi un oggetto di culto, sempre continuando a non essere letta. Infatti se il film è stato visto da molti, pochissime presumo siano le persone che si sono sobbarcate la lettura delle 1226 pagine (nell’edizione italiana) del romanzo oltre alle appendici (io sono a pagina 659). Invece mi sono accorta che si continua a disquisire sulla presunta appartenenza del romanzo alla cultura dell’estrema destra. Non condivido questa opinione e comunque a me il libro piace molto (del resto sono appassionata del genere “fantasy”) e anche la trasposizione cinematografica (soprattutto mi piace “Aragorn”, in tutti i sensi!).

Poiché si è fatto tardi per stasera mi limito a riportare questa recensione che ho trovato su 35 mm.

Tolkien e' di destra o di sinistra?
Le polemiche sulla matrice ideologica de "Il Signore degli Anelli"
di David Frati
“Misteri della politica, anzi misteri dell'Italia.
Pensate che una decina di anni dopo la sua pubblicazione (avvenuta nel 1954), e quindi nei primissimi Sixties, "Il Signore degli Anelli" di J.R.R. Tolkien fu eletto a libro simbolo del movimento hippie statunitense, esteticamente attratto da elfi, gnometti e maghi animisti. Grandi vendite, fama (fino a quel momento il libro era passato del tutto sotto silenzio), e quindi la decisione di pubblicarlo in Italia agli albori degli anni '70, nei quali l'estetica freak stava sbarcando in forze anche nel Belpaese. Avete capito benissimo: Tolkien fu pubblicato in Italia per "catturare" il pubblico di sinistra e ripetere il business d'oltreoceano. Ma qui entra in scena l'imponderabile, cioè la ben nota mentalità contorta italiana. Inaspettatamente, la critica letteraria nostrana, composta da fior di intellettuali ma troppo schiacciata sul marxismo ortodosso o pseudo-tale (che osteggia "a prescindere" qualsiasi cosa in odore di spiritualismo, di esoterismo e di celtico), bolla immediatamente il libro come "di destra", "razzista e reazionario", "intinto di pangermanismo spirituale" (quest'ultima affermazione e' di Saverio Vertone, non ancora fulminato sulla via di Arcore). Addirittura si sospettava che Tolkien, parlando di Mordor, alludesse all'URSS, e quindi tutti i soloni del PCI a tifare per Sauron & company!!
Approfittando di questa violenta scomunica, i turpi ragazzotti della estrema Destra, perennemente alla ricerca di una qualsivoglia legittimazione ai loro deliri nazistoidi, si esibirono in una altrettanto pretestuosa appropriazione indebita, rivendicando per loro Tolkien ed il suo immaginario. Per cui da 30 anni abbiamo la stranissima situazione per la quale il libro che negli USA e' "la Bibbia dei capelloni", da noi e' "la Bibbia dei naziskin". Unico comun denominatore: in tutte e due le categorie quelli che veramente lo hanno letto si contano sulle dita di una mano. Tutto questo in barba alle migliaia di appassionati lettori (veri) di Tolkien che soffrono a vedere il loro sogno violentato e travisato.
Ma qual e' la verità ? Certo Tolkien è un nostalgico, nel senso che rimpiange un mondo dove gli ideali cavallereschi e l'economia rurale non sono schiacciati da logiche capitalistiche o tecnocratiche, ma da questo a farne un esaltatore hitleriano ce ne corre davvero.”

5 commenti:

  1. io mi sono soobbarcata in questa avventura del quesot libro che sembra un mare infinito ben 4 volte,l'ho letto tutoi ben 4 volte,la prima volta come una favola e poi per scoprire quelle pieghe del romanzo che avevo tralasciato,ma quando arrivi alla fine della fatica,senti di aver perso qualcosa perkè non puoi tornare indietro,ormai sai....se passi questa prova ti consiglio il piu 'didattico' silmarillion o le avventure lde bisfrattato tom bombadil(bombadillo per gli amici)..adoro il fantasy...

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  2. Vabbè, ma questa recensione è una raccolta antologica di puttanate peggiori dell'accusa di neofascismo a Tolkien... ma st'imbecille -David Frati- SA almeno il 10% di quello che scribacchia? Ha mai sentito parlare di Campi Hobbit? A proposito: LUI l'ha letto, il romanzo? (io l'ho finito in tre giorni, la prima volta che lo lessi, anni fa..). Il film è carino, il romanzo è di un altro pianeta. E David frati dovrebbe provare ad occuparsi della rubrica di cucina.

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  3. Salve, sono David Frati.
    So il 100% di quello che scrivo, non sono imbecille (anzi, sono addirittura anche beneducato, e invito Desperado a fare altrettanto naturalmente nella remota eventualità che ne sia capace), ho sentito parlare di Campi Hobbit (infatti manifestazioni di destra create dall'ala rautiana del MSI) e soprattutto ho letto il romanzo 5 volte. Un'ultima cosa: le rubriche di cucina sono una cosa serissima. Povera Italia...

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  4. Frati, non so se sei beneducato ma sicuramente sei un tantino superficiale. Liquidare come deliri nazistoidi gli ideali che hanno spinto per decenni ragazzi di ogni età a credere in un mondo migliore arrivando perfino a sacrificare la propria vita mi pare ingiusto e offensivo. Non credo inoltre che Tolkien possa essere in alcun modo accostato alla cultura di sinistra. Leggendo il Signore degli Anelli si respira tradizione, onore, comunità, cameratismo, lealtà. Valori che non sono mai appartenuti ai compagni.

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  5. beh è vero... credo che il nostro insigne frati non abbia fatto altro che raccontare una manfrina che girava da un sacco di tempo negli ambienti del centro-sinistra. tolkien è una icona dell'estrema destra, è inutile che ci giriamo intorno. anche solo il suo modus operandi e i temi che ha deciso di trattare (e chi si dimentica "le radici profonde non gelano mai"?!) sono tipici del mondo della destra antagonista. i compagni cosane possono capire? ormai i loro testi di riferimento parlano o di froci o di droga. e su!

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sabato 24 gennaio 2004

Tolkien è di destra?


La terza parte della trilogia “il Signore degli anelli” tratta dall’omonimo capolavoro di Tolkien è nelle sale italiane e tale è il “battage pubblicitario” che gli è stato fatto intorno che tutti ne parlano e tutti presumo andranno a vederlo, tanto che temo la fila per entrare al cinema.
Pensavo pertanto che la presunta appartenenza del romanzo alla cultura dell’estrema destra fosse un fatto ormai superato, anzi mi ero riproposta un post su come un’opera vituperata in certi ambienti senza essere stata letta, sia poi diventata, anche per l’effetto di un film spettacolare, un fenomeno di moda, quasi un oggetto di culto, sempre continuando a non essere letta. Infatti se il film è stato visto da molti, pochissime presumo siano le persone che si sono sobbarcate la lettura delle 1226 pagine (nell’edizione italiana) del romanzo oltre alle appendici (io sono a pagina 659). Invece mi sono accorta che si continua a disquisire sulla presunta appartenenza del romanzo alla cultura dell’estrema destra. Non condivido questa opinione e comunque a me il libro piace molto (del resto sono appassionata del genere “fantasy”) e anche la trasposizione cinematografica (soprattutto mi piace “Aragorn”, in tutti i sensi!).

Poiché si è fatto tardi per stasera mi limito a riportare questa recensione che ho trovato su 35 mm.

Tolkien e' di destra o di sinistra?
Le polemiche sulla matrice ideologica de "Il Signore degli Anelli"
di David Frati
“Misteri della politica, anzi misteri dell'Italia.
Pensate che una decina di anni dopo la sua pubblicazione (avvenuta nel 1954), e quindi nei primissimi Sixties, "Il Signore degli Anelli" di J.R.R. Tolkien fu eletto a libro simbolo del movimento hippie statunitense, esteticamente attratto da elfi, gnometti e maghi animisti. Grandi vendite, fama (fino a quel momento il libro era passato del tutto sotto silenzio), e quindi la decisione di pubblicarlo in Italia agli albori degli anni '70, nei quali l'estetica freak stava sbarcando in forze anche nel Belpaese. Avete capito benissimo: Tolkien fu pubblicato in Italia per "catturare" il pubblico di sinistra e ripetere il business d'oltreoceano. Ma qui entra in scena l'imponderabile, cioè la ben nota mentalità contorta italiana. Inaspettatamente, la critica letteraria nostrana, composta da fior di intellettuali ma troppo schiacciata sul marxismo ortodosso o pseudo-tale (che osteggia "a prescindere" qualsiasi cosa in odore di spiritualismo, di esoterismo e di celtico), bolla immediatamente il libro come "di destra", "razzista e reazionario", "intinto di pangermanismo spirituale" (quest'ultima affermazione e' di Saverio Vertone, non ancora fulminato sulla via di Arcore). Addirittura si sospettava che Tolkien, parlando di Mordor, alludesse all'URSS, e quindi tutti i soloni del PCI a tifare per Sauron & company!!
Approfittando di questa violenta scomunica, i turpi ragazzotti della estrema Destra, perennemente alla ricerca di una qualsivoglia legittimazione ai loro deliri nazistoidi, si esibirono in una altrettanto pretestuosa appropriazione indebita, rivendicando per loro Tolkien ed il suo immaginario. Per cui da 30 anni abbiamo la stranissima situazione per la quale il libro che negli USA e' "la Bibbia dei capelloni", da noi e' "la Bibbia dei naziskin". Unico comun denominatore: in tutte e due le categorie quelli che veramente lo hanno letto si contano sulle dita di una mano. Tutto questo in barba alle migliaia di appassionati lettori (veri) di Tolkien che soffrono a vedere il loro sogno violentato e travisato.
Ma qual e' la verità ? Certo Tolkien è un nostalgico, nel senso che rimpiange un mondo dove gli ideali cavallereschi e l'economia rurale non sono schiacciati da logiche capitalistiche o tecnocratiche, ma da questo a farne un esaltatore hitleriano ce ne corre davvero.”

5 commenti:

  1. io mi sono soobbarcata in questa avventura del quesot libro che sembra un mare infinito ben 4 volte,l'ho letto tutoi ben 4 volte,la prima volta come una favola e poi per scoprire quelle pieghe del romanzo che avevo tralasciato,ma quando arrivi alla fine della fatica,senti di aver perso qualcosa perkè non puoi tornare indietro,ormai sai....se passi questa prova ti consiglio il piu 'didattico' silmarillion o le avventure lde bisfrattato tom bombadil(bombadillo per gli amici)..adoro il fantasy...

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  2. Vabbè, ma questa recensione è una raccolta antologica di puttanate peggiori dell'accusa di neofascismo a Tolkien... ma st'imbecille -David Frati- SA almeno il 10% di quello che scribacchia? Ha mai sentito parlare di Campi Hobbit? A proposito: LUI l'ha letto, il romanzo? (io l'ho finito in tre giorni, la prima volta che lo lessi, anni fa..). Il film è carino, il romanzo è di un altro pianeta. E David frati dovrebbe provare ad occuparsi della rubrica di cucina.

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  3. Salve, sono David Frati.
    So il 100% di quello che scrivo, non sono imbecille (anzi, sono addirittura anche beneducato, e invito Desperado a fare altrettanto naturalmente nella remota eventualità che ne sia capace), ho sentito parlare di Campi Hobbit (infatti manifestazioni di destra create dall'ala rautiana del MSI) e soprattutto ho letto il romanzo 5 volte. Un'ultima cosa: le rubriche di cucina sono una cosa serissima. Povera Italia...

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  4. Frati, non so se sei beneducato ma sicuramente sei un tantino superficiale. Liquidare come deliri nazistoidi gli ideali che hanno spinto per decenni ragazzi di ogni età a credere in un mondo migliore arrivando perfino a sacrificare la propria vita mi pare ingiusto e offensivo. Non credo inoltre che Tolkien possa essere in alcun modo accostato alla cultura di sinistra. Leggendo il Signore degli Anelli si respira tradizione, onore, comunità, cameratismo, lealtà. Valori che non sono mai appartenuti ai compagni.

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  5. beh è vero... credo che il nostro insigne frati non abbia fatto altro che raccontare una manfrina che girava da un sacco di tempo negli ambienti del centro-sinistra. tolkien è una icona dell'estrema destra, è inutile che ci giriamo intorno. anche solo il suo modus operandi e i temi che ha deciso di trattare (e chi si dimentica "le radici profonde non gelano mai"?!) sono tipici del mondo della destra antagonista. i compagni cosane possono capire? ormai i loro testi di riferimento parlano o di froci o di droga. e su!

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