mercoledì 17 luglio 2013

Zia Mame - Sensibilità camp e omosessualità?

Ho appena finito di leggere "Zia Mame" di Patrick Dennis, pseudonimo dietro il quale si nasconde Edward Everett Tunner III, autore che mi era perfettamente sconosciuto.

Il romanzo è scritto in prima persona e il ragazzino orfano di entrambi i genitori che viene affidato alle cure dell'insolita zia si chiama Patrick Dennis, come lo pseudonimo dell'autore, ma non è chiaro se le vicende descritte siano vere o frutto di fantasia. Per la trama leggere qui

Nel 2009, anno in cui fu ripubblicato  in Italia da Adelphi a oltre cinquanta anni dalla sua prima uscita nel 1956 presso Bompiani, se ne parlò molto definendolo un capolavoro.

Lo comprai allora, ma presa da altre letture e interessi me ne ero quasi dimenticata.  L'ho preso in mano qualche giorno fa e a lettura conclusa devo dire che francamente non mi è sembrato così brillante e divertente come la critica lo aveva definito.  

Non nego che alcune parti del romanzo siano esilaranti e che il personaggio dell'eccentrica e affascinante Zia Mame resti impresso. Particolarmente riuscita mi pare anche la descrizione dell'alta società americana tra la fine degli anni 20 del '900 e il secondo dopoguerra con le mode culturali che l'attraversano.  

Tuttavia sia perché in alcune parti l'eccentricità della signora sembra sconfinare nella balordaggine,  sia perché alcune vicende oltre che totalmente inverosimili risultano anche un po' prolisse, non sono riuscita a divertirmi fino in fondo, anche se la scrittura è ironica e brillante almeno per buona parte del romanzo. Forse sarebbe stato necessario un buon taglio ad alcune parti.

Piuttosto pesante ma certamente interessante il saggio Zia Mame e “Cedie” di Matteo Codignola, editor di Adelphi, inserito in appendice. Attraverso di esso ho appreso che il romanzo sarebbe un capolavoro Camp (secondo wikipedia il termine  si riferisce all'uso deliberato, consapevole e sofisticato del kitsch nell'arte, nell'abbigliamento, negli atteggiamenti), e poiché la sensibilità Camp è stata messa in relazione con l'omosessualità  sarebbe anche un manifesto della cultura omosessuale. Addirittura Zia Mame sarebbe un'icona gay. Ma quando mai? La signora mi è sempre parsa assolutamente eterosessuale. Forse non sono entrata nello spirito del romanzo.




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mercoledì 17 luglio 2013

Zia Mame - Sensibilità camp e omosessualità?

Ho appena finito di leggere "Zia Mame" di Patrick Dennis, pseudonimo dietro il quale si nasconde Edward Everett Tunner III, autore che mi era perfettamente sconosciuto.

Il romanzo è scritto in prima persona e il ragazzino orfano di entrambi i genitori che viene affidato alle cure dell'insolita zia si chiama Patrick Dennis, come lo pseudonimo dell'autore, ma non è chiaro se le vicende descritte siano vere o frutto di fantasia. Per la trama leggere qui

Nel 2009, anno in cui fu ripubblicato  in Italia da Adelphi a oltre cinquanta anni dalla sua prima uscita nel 1956 presso Bompiani, se ne parlò molto definendolo un capolavoro.

Lo comprai allora, ma presa da altre letture e interessi me ne ero quasi dimenticata.  L'ho preso in mano qualche giorno fa e a lettura conclusa devo dire che francamente non mi è sembrato così brillante e divertente come la critica lo aveva definito.  

Non nego che alcune parti del romanzo siano esilaranti e che il personaggio dell'eccentrica e affascinante Zia Mame resti impresso. Particolarmente riuscita mi pare anche la descrizione dell'alta società americana tra la fine degli anni 20 del '900 e il secondo dopoguerra con le mode culturali che l'attraversano.  

Tuttavia sia perché in alcune parti l'eccentricità della signora sembra sconfinare nella balordaggine,  sia perché alcune vicende oltre che totalmente inverosimili risultano anche un po' prolisse, non sono riuscita a divertirmi fino in fondo, anche se la scrittura è ironica e brillante almeno per buona parte del romanzo. Forse sarebbe stato necessario un buon taglio ad alcune parti.

Piuttosto pesante ma certamente interessante il saggio Zia Mame e “Cedie” di Matteo Codignola, editor di Adelphi, inserito in appendice. Attraverso di esso ho appreso che il romanzo sarebbe un capolavoro Camp (secondo wikipedia il termine  si riferisce all'uso deliberato, consapevole e sofisticato del kitsch nell'arte, nell'abbigliamento, negli atteggiamenti), e poiché la sensibilità Camp è stata messa in relazione con l'omosessualità  sarebbe anche un manifesto della cultura omosessuale. Addirittura Zia Mame sarebbe un'icona gay. Ma quando mai? La signora mi è sempre parsa assolutamente eterosessuale. Forse non sono entrata nello spirito del romanzo.




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