venerdì 15 aprile 2005

Santo subito! Il trionfo dell’irrazionale nel XXI° secolo


Due milioni di pellegrini a Roma per la morte del Papa. Gente in fila per ore per l’ultimo saluto. Commozione e videofonini lampeggianti. Non ho potuto scrivere niente in quei giorni, troppo presa dagli impegni. Domenica 3 e Lunedì 4 aprile si svolgevano le elezioni regionali ed io ero al lavoro. Avevamo un televisore, come sempre quando ci sono le elezioni. Passavano solo le immagini dei pellegrini a Roma. Non sentivo le parole, perché lo tenevamo basso, di confusione intorno ce n’era già troppa, però le immagini erano eloquenti.


Ripresa un po’ di vita privata assisto ad un “Porta a Porta” dal titolo: “Santo subito”, ove si dice di tutto e di più e si insiste addirittura sul vento che sfoglia le pagine del Vangelo posto sulla bara, come se agisse lo Spirito Santo. E poi ci sono già i testimoni di presunti miracoli. Rimango allibita. Dopo qualche giorno sempre “Porta a Porta” fa un’altra serata sullo stesso argomento. Non ce la faccio. Spengo dopo cinque minuti.



Non so cosa pensare di questo XXI° secolo. Sembra di essere tornati al medioevo, assistiamo al trionfo dell’irrazionale: superstizioni, miracoli, guerre di religione, lotta tra il bene ed il male, un imperatore del mondo, guerrafondaio, con una visione manichea della realtà, masse incredibili che si riuniscono a Roma per la morte di un Pontefice che già definiscono e vogliono santo, superstizione e adunate oceaniche, come alla Mecca, come nella Germania di Hitler, nell’Italia di Mussolini e nella Russia di Stalin.



Diffido sempre più delle masse, anche se ci ho creduto quando ero giovane.  Mi rendo altresì conto che l’etica continua ad essere appannaggio di una piccola elite, mentre le masse corrono, armate di “videofonini” immortalanti il “c’ero anch’io”, al funerale del Papa Santo e, armate di randelli e indegni striscioni nazisti, agli stadi, dove, come nelle arene dell’antica Roma, si consumano riti di sangue.




E se per un Papa defunto, che alcuni nella Chiesa stessa volevano da tempo dimissionario in quanto un po’ rincoglionito, si mobilita tanto popolo, mi domando cosa potrebbe  accadere se una personalità carismatica, ben viva, si affacciasse da qualche balcone.




Passando poi a meriti e demeriti del Pontefice defunto. Non gli si può negare una certa personalità, almeno finché è stato in relativa salute. Ma poi in sostanza cosa ha fatto?


Alcuni gli attribuiscono il crollo del comunismo, ma in realtà il comunismo è crollato in primo luogo perché l’apparato tecnico dell’Unione Sovietica non ha retto il passo con quello degli Stati Uniti, e poi per tanti altri motivi, che non ho tempo qui di elencare, ma tra i quali il Papa polacco ha avuto un significato, a mio parere, di rilievo minimo.


Ha parlato in favore della pace. Questo è vero, ma, a prescindere dal fatto che mi sembra normale per un Papa, e che sarebbe stato deplorevole se avesse invece benedetto le armi,  la sua perorazione non ha contato niente, perché al cristianissimo Bush e al suo “entrourage” delle perorazioni pontificie non importava niente, come a Stalin quando si domandava quante divisioni avesse il Papa.


Ha cercato di avvicinare le diverse e opposte Chiese. Ha chiesto scusa agli ebrei. Anche questo è vero, però si è anche appoggiato alla discutibile Opus Dei e si è schierato contro la teologia della liberazione dell’America Latina, si è affacciato sul balcone di Santiago del Cile insieme a Pinochet, ha canonizzato Stepinac, il cardinale di Zagabria che aveva benedetto le armi degli ustascia, fascisti massacratori dei serbi. Ha assecondato la dissoluzione della Yugoslavia, riconoscendo  le nazioni cattoliche di Slovenia e Croazia, ed è quindi seppur marginalmente responsabile dei massacri che ne sono seguiti.


Ha chiesto scusa a Galileo, dopo 400 anni, ma ha avuto lo stesso comportamento dei suoi antichi predecessori nei confronti della scienza attuale. Si è scagliato, oltre che contro il materialismo comunista, anche contro gli eccessi del capitalismo, ma ha soprattutto condannato  la modernità, la ricerca scientifica, e la libertà sessuale e ha mantenuto una concezione assolutamente arcaica nei confronti del ruolo della donna nella Chiesa. Insomma più o meno le idee di un Imam.

Nonostante ciò, sia in vita che in morte, è stato osannato dalle masse, dai giovani, delle forze politiche tutte, di destra e di sinistra. 

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venerdì 15 aprile 2005

Santo subito! Il trionfo dell’irrazionale nel XXI° secolo


Due milioni di pellegrini a Roma per la morte del Papa. Gente in fila per ore per l’ultimo saluto. Commozione e videofonini lampeggianti. Non ho potuto scrivere niente in quei giorni, troppo presa dagli impegni. Domenica 3 e Lunedì 4 aprile si svolgevano le elezioni regionali ed io ero al lavoro. Avevamo un televisore, come sempre quando ci sono le elezioni. Passavano solo le immagini dei pellegrini a Roma. Non sentivo le parole, perché lo tenevamo basso, di confusione intorno ce n’era già troppa, però le immagini erano eloquenti.


Ripresa un po’ di vita privata assisto ad un “Porta a Porta” dal titolo: “Santo subito”, ove si dice di tutto e di più e si insiste addirittura sul vento che sfoglia le pagine del Vangelo posto sulla bara, come se agisse lo Spirito Santo. E poi ci sono già i testimoni di presunti miracoli. Rimango allibita. Dopo qualche giorno sempre “Porta a Porta” fa un’altra serata sullo stesso argomento. Non ce la faccio. Spengo dopo cinque minuti.



Non so cosa pensare di questo XXI° secolo. Sembra di essere tornati al medioevo, assistiamo al trionfo dell’irrazionale: superstizioni, miracoli, guerre di religione, lotta tra il bene ed il male, un imperatore del mondo, guerrafondaio, con una visione manichea della realtà, masse incredibili che si riuniscono a Roma per la morte di un Pontefice che già definiscono e vogliono santo, superstizione e adunate oceaniche, come alla Mecca, come nella Germania di Hitler, nell’Italia di Mussolini e nella Russia di Stalin.



Diffido sempre più delle masse, anche se ci ho creduto quando ero giovane.  Mi rendo altresì conto che l’etica continua ad essere appannaggio di una piccola elite, mentre le masse corrono, armate di “videofonini” immortalanti il “c’ero anch’io”, al funerale del Papa Santo e, armate di randelli e indegni striscioni nazisti, agli stadi, dove, come nelle arene dell’antica Roma, si consumano riti di sangue.




E se per un Papa defunto, che alcuni nella Chiesa stessa volevano da tempo dimissionario in quanto un po’ rincoglionito, si mobilita tanto popolo, mi domando cosa potrebbe  accadere se una personalità carismatica, ben viva, si affacciasse da qualche balcone.




Passando poi a meriti e demeriti del Pontefice defunto. Non gli si può negare una certa personalità, almeno finché è stato in relativa salute. Ma poi in sostanza cosa ha fatto?


Alcuni gli attribuiscono il crollo del comunismo, ma in realtà il comunismo è crollato in primo luogo perché l’apparato tecnico dell’Unione Sovietica non ha retto il passo con quello degli Stati Uniti, e poi per tanti altri motivi, che non ho tempo qui di elencare, ma tra i quali il Papa polacco ha avuto un significato, a mio parere, di rilievo minimo.


Ha parlato in favore della pace. Questo è vero, ma, a prescindere dal fatto che mi sembra normale per un Papa, e che sarebbe stato deplorevole se avesse invece benedetto le armi,  la sua perorazione non ha contato niente, perché al cristianissimo Bush e al suo “entrourage” delle perorazioni pontificie non importava niente, come a Stalin quando si domandava quante divisioni avesse il Papa.


Ha cercato di avvicinare le diverse e opposte Chiese. Ha chiesto scusa agli ebrei. Anche questo è vero, però si è anche appoggiato alla discutibile Opus Dei e si è schierato contro la teologia della liberazione dell’America Latina, si è affacciato sul balcone di Santiago del Cile insieme a Pinochet, ha canonizzato Stepinac, il cardinale di Zagabria che aveva benedetto le armi degli ustascia, fascisti massacratori dei serbi. Ha assecondato la dissoluzione della Yugoslavia, riconoscendo  le nazioni cattoliche di Slovenia e Croazia, ed è quindi seppur marginalmente responsabile dei massacri che ne sono seguiti.


Ha chiesto scusa a Galileo, dopo 400 anni, ma ha avuto lo stesso comportamento dei suoi antichi predecessori nei confronti della scienza attuale. Si è scagliato, oltre che contro il materialismo comunista, anche contro gli eccessi del capitalismo, ma ha soprattutto condannato  la modernità, la ricerca scientifica, e la libertà sessuale e ha mantenuto una concezione assolutamente arcaica nei confronti del ruolo della donna nella Chiesa. Insomma più o meno le idee di un Imam.

Nonostante ciò, sia in vita che in morte, è stato osannato dalle masse, dai giovani, delle forze politiche tutte, di destra e di sinistra. 

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