venerdì 4 ottobre 2013

La tragedia di Lampedusa

Centinaia di persone incalzate dalla miseria e dalle guerre fuggono credendo di trovare la salvezza e vengono a morire in acque sconosciute. 

Come ha detto il Sindaco di Lampedusa è probabile che  anche in quest'ultima tragedia, la più grande finora verificatasi, ma non la prima, abbia inciso la normativa che ha introdotto il reato di immigrazione clandestina. Alcuni pescherecci avrebbero fatto finta di non vedere per evitare problemi, anche se mi sembra strano che una legge, per quanto iniqua, impedisca di prestare soccorso in caso di emergenza. Però la paura è paura, anche se non tutti, e per fortuna, l'hanno avuta. Poi c'è anche da considerare che i mezzi che dovrebbero pattugliare la zona sono insufficienti.

I continui sbarchi sulle nostre coste di disperati, in fuga non solo dalla miseria ma anche dalle guerre civili che infuriano nei loro paesi di provenienza, sono una vera e propria emergenza umanitaria cui deve far fronte l'Europa tutta e non solo l'Italia anche se gli approdi sono in larga parte italiani. 

Occorre in primo luogo combattere le organizzazioni criminali che organizzano questi viaggi di dannati lucrando sulla loro pelle, anche se queste organizzazioni rappresentano ancora un effetto e non la causa dei problemi che sono da ricondurre allo sfruttamento delle risorse dell'Africa da parte dell'Occidente.

E' certo che se la situazione dei paesi dell'Africa continuerà a essere quella che è, anche per le colpe dell'Occidente, passate e presenti, queste tragedie non avranno mai fine.

Nessuno dovrebbe essere costretto a lasciare il proprio paese, tutti dovrebbero poter vivere dignitosamente a casa propria, salvo decidere di trasferirsi altrove per scelta personale che non dovrebbe ovviamente comportare rischi.

Sarebbe necessario rivedere completamente i rapporti tra gli Stati, pensare a una redistribuzione delle ricchezze, riorganizzare il mondo su basi più eque, ma purtroppo è utopia. 

Per qualche giorno sentiremo frasi di cordoglio, lacrime di coccodrillo da parte di molti, poi la questione uscirà dalle pagine dei giornali e degli altri media, fino alla prossima volta.

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venerdì 4 ottobre 2013

La tragedia di Lampedusa

Centinaia di persone incalzate dalla miseria e dalle guerre fuggono credendo di trovare la salvezza e vengono a morire in acque sconosciute. 

Come ha detto il Sindaco di Lampedusa è probabile che  anche in quest'ultima tragedia, la più grande finora verificatasi, ma non la prima, abbia inciso la normativa che ha introdotto il reato di immigrazione clandestina. Alcuni pescherecci avrebbero fatto finta di non vedere per evitare problemi, anche se mi sembra strano che una legge, per quanto iniqua, impedisca di prestare soccorso in caso di emergenza. Però la paura è paura, anche se non tutti, e per fortuna, l'hanno avuta. Poi c'è anche da considerare che i mezzi che dovrebbero pattugliare la zona sono insufficienti.

I continui sbarchi sulle nostre coste di disperati, in fuga non solo dalla miseria ma anche dalle guerre civili che infuriano nei loro paesi di provenienza, sono una vera e propria emergenza umanitaria cui deve far fronte l'Europa tutta e non solo l'Italia anche se gli approdi sono in larga parte italiani. 

Occorre in primo luogo combattere le organizzazioni criminali che organizzano questi viaggi di dannati lucrando sulla loro pelle, anche se queste organizzazioni rappresentano ancora un effetto e non la causa dei problemi che sono da ricondurre allo sfruttamento delle risorse dell'Africa da parte dell'Occidente.

E' certo che se la situazione dei paesi dell'Africa continuerà a essere quella che è, anche per le colpe dell'Occidente, passate e presenti, queste tragedie non avranno mai fine.

Nessuno dovrebbe essere costretto a lasciare il proprio paese, tutti dovrebbero poter vivere dignitosamente a casa propria, salvo decidere di trasferirsi altrove per scelta personale che non dovrebbe ovviamente comportare rischi.

Sarebbe necessario rivedere completamente i rapporti tra gli Stati, pensare a una redistribuzione delle ricchezze, riorganizzare il mondo su basi più eque, ma purtroppo è utopia. 

Per qualche giorno sentiremo frasi di cordoglio, lacrime di coccodrillo da parte di molti, poi la questione uscirà dalle pagine dei giornali e degli altri media, fino alla prossima volta.

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