mercoledì 25 aprile 2012

Resistenza oggi - Governi e mercati

Non è sufficiente ricordarsi una volta l'anno dell'anniversario della liberazione.

La libertà, sia quella individuale, interiore, sia quella politica, si conquista ogni giorno. E i suoi nemici sono sempre in agguato. Per quanto riguarda la libertà "politica" oggi il pericolo, a mio parere, viene dai "mercati finanziari" e dai governi che ad essi sono asserviti. Con la scusa dei mercati i governi impongono ai popoli una politica di c.d. rigore che tale è solo per i più, ma non per chi detiene le leve del potere, e pertanto si traduce in ingiustizia sociale.

Oggi Monti, nel suo discorso alle celebrazioni ufficiali della ricorrenza del 25 aprile, ha tracciato un parallelo tra la Resistenza e l’attuale fase di crisi economica: “Riusciremo a superare le difficoltà economiche e sociali - ha detto - se tutti, forze politiche, economiche, sociali e produttive, lavoreremo nell’interesse del paese e del bene comune”. “Come l’Italia riuscì a liberarsi dall’occupazione nazifascista" – ha aggiunto – ora deve imparare a liberarsi da alcuni modi di pensare e di vivere  che le hanno finora impedito di pensare al futuro delle prossime generazioni.

Sono del parere che se è vero che qualcosa deve cambiare nella mentalità di tutti, ma soprattutto in quella delle caste al potere, le misure imposte dal nostro governo e anche dagli altri governi europei non ci eviteranno di cadere nel baratro, con le conseguenze che si può immaginare anche su quella parvenza di libertà che ancora ci rimane.

I tanto evocati mercati, ai quali sembra si debba sacrificare come agli antichi dei, non reagiscono in un modo o in un altro a seconda delle politiche dei governi ma casualmente  o, peggio, con l'obiettivo di determinare le politiche dai governi. Quel che è certo è che le c.d. politiche di austerità, introdotte per placare il Moloch dei mercati, sono imposte dai governi su pressione di organismi non eletti, come la BCE e il FMI. Ho l'impressione che utilizzando questi astratti mercati si potrebbe arrivare  al punto di far fallire uno Stato che si dimostrasse riottoso.

L’investitore miliardario statunitense George Soros ha detto che un periodo di grande difficoltà attende l’Europa, anche se sopravvive alla crisi e che lui, se dovesse investire, scommetterebbe contro l’euro. Infine con riferimento alle elezioni francesi ha anche detto che, nel caso fosse eletto, il socialista Francois Hollande non potrebbe mettere in discussione l’ortodossia finanziaria perché esporrebbe il paese ad un attacco dei mercati.

Qualcuno ha parlato di terza guerra mondiale combattuta non con le armi convenzionali o nucleari, ma con quelle della finanza.

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mercoledì 25 aprile 2012

Resistenza oggi - Governi e mercati

Non è sufficiente ricordarsi una volta l'anno dell'anniversario della liberazione.

La libertà, sia quella individuale, interiore, sia quella politica, si conquista ogni giorno. E i suoi nemici sono sempre in agguato. Per quanto riguarda la libertà "politica" oggi il pericolo, a mio parere, viene dai "mercati finanziari" e dai governi che ad essi sono asserviti. Con la scusa dei mercati i governi impongono ai popoli una politica di c.d. rigore che tale è solo per i più, ma non per chi detiene le leve del potere, e pertanto si traduce in ingiustizia sociale.

Oggi Monti, nel suo discorso alle celebrazioni ufficiali della ricorrenza del 25 aprile, ha tracciato un parallelo tra la Resistenza e l’attuale fase di crisi economica: “Riusciremo a superare le difficoltà economiche e sociali - ha detto - se tutti, forze politiche, economiche, sociali e produttive, lavoreremo nell’interesse del paese e del bene comune”. “Come l’Italia riuscì a liberarsi dall’occupazione nazifascista" – ha aggiunto – ora deve imparare a liberarsi da alcuni modi di pensare e di vivere  che le hanno finora impedito di pensare al futuro delle prossime generazioni.

Sono del parere che se è vero che qualcosa deve cambiare nella mentalità di tutti, ma soprattutto in quella delle caste al potere, le misure imposte dal nostro governo e anche dagli altri governi europei non ci eviteranno di cadere nel baratro, con le conseguenze che si può immaginare anche su quella parvenza di libertà che ancora ci rimane.

I tanto evocati mercati, ai quali sembra si debba sacrificare come agli antichi dei, non reagiscono in un modo o in un altro a seconda delle politiche dei governi ma casualmente  o, peggio, con l'obiettivo di determinare le politiche dai governi. Quel che è certo è che le c.d. politiche di austerità, introdotte per placare il Moloch dei mercati, sono imposte dai governi su pressione di organismi non eletti, come la BCE e il FMI. Ho l'impressione che utilizzando questi astratti mercati si potrebbe arrivare  al punto di far fallire uno Stato che si dimostrasse riottoso.

L’investitore miliardario statunitense George Soros ha detto che un periodo di grande difficoltà attende l’Europa, anche se sopravvive alla crisi e che lui, se dovesse investire, scommetterebbe contro l’euro. Infine con riferimento alle elezioni francesi ha anche detto che, nel caso fosse eletto, il socialista Francois Hollande non potrebbe mettere in discussione l’ortodossia finanziaria perché esporrebbe il paese ad un attacco dei mercati.

Qualcuno ha parlato di terza guerra mondiale combattuta non con le armi convenzionali o nucleari, ma con quelle della finanza.

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