sabato 24 luglio 2004

Nuovi argomenti

Ogni tanto mi viene voglia di cambiare l’impostazione di questo blog che nacque nel gennaio 2003 quasi per caso, dopo che già avevo costruito due siti. Peraltro mi ero divertita a realizzarli e poi ad aggiornarli, ma, come si sa, tutte le cose vengono a noia e, se anche un innamoramento sembra non durare più di qualche mese, io che non mi innamoro mai o quasi, dopo qualche mese di passione intensa per i siti da poco creati ho all’improvviso sentito il bisogno di qualcosa di nuovo, e per caso ho trovato il sito di “splinder”. Solo qualche tempo dopo, quando se ne è  cominciato a parlare sui giornali, ho saputo che i blog erano il fenomeno dell’anno. E così, per caso, curiosità, voglia di sperimentazione, ho costruito il mio che doveva un contenitore per i più disparati argomenti, dalla cultura al “cazzeggio”. Ma si preparava la guerra in Iraq che sarebbe scoppiata nel marzo e quindi per diversi mesi l’argomento principale è stato quello, con vari corollari, dai rapporti tra l’Europa e gli Stati Uniti al fondamentalismo islamico, oltre a qualche sporadica incursione nella politica interna. Intanto realizzavo il secondo blog specificatamente dedicato al mondo dell’insolito, della scienza, dell’ufologia, ecc. ecc. Ultimamente, vuoi perché sono stata molto impegnata con il lavoro, vuoi perché il mio computer si imbatte in tutti i virus possibili e immaginabili (deve essere stato maldocchiato!), vuoi perché se tengo acceso il computer insieme al condizionatore mi salta la corrente almeno che non tenga il secondo proprio al minimo (e allora l’effetto è quello di un ventilatore o poco più), tutti questi motivi insieme con un’ improvvisa e rinnovata insofferenza per la politica (ancora una passione che si esaurisce?) non ho avuto né tempo né voglia di aggiornare questo blog.

Civiltà e ateismo

Anche stasera, pur avendo l’intenzione di inserire un “post”, ho finito per “navigare” senza meta. Così ho scoperto un sito carino, magari un po’ volgare, ma sotto certi aspetti divertente, ”Bestemmiorum” sottotitolo “evaporasse Dio con l’acqua santa”!
E a proposito di Dio già da qualche tempo volevo parlare di ateismo.
Forse per reazione ad un mondo ancora dominato dalle guerre di religione, qualcuno comincia a sostenere che una società civile non può essere che atea.
Tempo fa avevo scoperto un sito interessante in materia “The Brights’net”. The Brights (ovvero gli Illuminati) sono persone con una visione naturalistica dell’esistenza, libera da elementi soprannaturali e mistici.
Il settimanale americano “The New Republic” è uscito di recente con questo titolo di copertina “God Bless atheism”
E in Francia è uscito da poco per le edizioni Gallimard “Dieu.com” della scrittrice e filosofa Daniéle Sallenave, di cui ignoravo l’esistenza, ma che sembra essere un’intellettuale molto nota in Francia, la quale critica l’ingombrante presenza delle religioni nella nostra società e difende “un ateismo filosofico cosciente e responsabile”. Sostiene che sarebbe preferibile una società dove la religione fosse ridimensionata. Questo favorirebbe, a suo parere, un miglioramento delle generali condizioni di vita poiché riporterebbe all’uomo ciò che ancora viene attribuito alla divinità e gli farebbe assumere una posizione maggiormente critica e responsabile. Una nuova dimensione umana è, dunque, quella auspicata dalla filosofa, una nuova epoca nella quale non c’è più posto per il sacro, per il divino, essendo divenuto impossibile pensare una vita senza l’uomo, la sua intelligenza, la sua opera, la sua mente. La religione rallenta il processo di modernizzazione avviato nei paesi civili, lo rallenta con i pregiudizi, le paure, le esitazioni che provoca, e in quelli in via di sviluppo genera guerre, attentati, terrorismo. E di fronte ad una religione che sempre più spesso si presenta con il volto dell’intolleranza e della violenza occorre riscoprire l’orgoglio ateo. Esiste un’importante corrente di pensiero non religiosa che vanta una nobile e vigorosa tradizione di cui l’autrice si dichiara figlia. E ritiene giusto contrapporre questa tradizione al ritorno delle religioni e della violenza che cerca giustificazione nella fede.
E un sintomo di questa rinata insofferenza per le religioni, se non per l’idea stessa di Dio, può essere anche il grande successo ottenuto da “Il Codice da Vinci” di Dan Brown, successo che non gli deriva tanto dall’essere un intrigante thriller quanto dallo sfondo in cui si svolge, quello di una millenaria cospirazione intesa a nascondere uno sconvolgente segreto sulle origini del cristianesimo che, se rivelato, farebbe crollare la Chiesa cambiando la storia del mondo.

1 commento:

  1. Ingombrante presenza della religione nella nostra società...non so in francia, ma in Italia...nonostante la presenza del polacco...la 'religione' non è che abbia molto posto nei pensieri degli italiani...nonostante dichiaramo di essere un paese cattolico...ognuno fa quello che gli pare...alla faccia dei dieci comandamenti.
    Complimenti per il post. Non scoraggiarti e va' avanti che sei bravissima. Ciao. Alain

    RispondiElimina

sabato 24 luglio 2004

Nuovi argomenti

Ogni tanto mi viene voglia di cambiare l’impostazione di questo blog che nacque nel gennaio 2003 quasi per caso, dopo che già avevo costruito due siti. Peraltro mi ero divertita a realizzarli e poi ad aggiornarli, ma, come si sa, tutte le cose vengono a noia e, se anche un innamoramento sembra non durare più di qualche mese, io che non mi innamoro mai o quasi, dopo qualche mese di passione intensa per i siti da poco creati ho all’improvviso sentito il bisogno di qualcosa di nuovo, e per caso ho trovato il sito di “splinder”. Solo qualche tempo dopo, quando se ne è  cominciato a parlare sui giornali, ho saputo che i blog erano il fenomeno dell’anno. E così, per caso, curiosità, voglia di sperimentazione, ho costruito il mio che doveva un contenitore per i più disparati argomenti, dalla cultura al “cazzeggio”. Ma si preparava la guerra in Iraq che sarebbe scoppiata nel marzo e quindi per diversi mesi l’argomento principale è stato quello, con vari corollari, dai rapporti tra l’Europa e gli Stati Uniti al fondamentalismo islamico, oltre a qualche sporadica incursione nella politica interna. Intanto realizzavo il secondo blog specificatamente dedicato al mondo dell’insolito, della scienza, dell’ufologia, ecc. ecc. Ultimamente, vuoi perché sono stata molto impegnata con il lavoro, vuoi perché il mio computer si imbatte in tutti i virus possibili e immaginabili (deve essere stato maldocchiato!), vuoi perché se tengo acceso il computer insieme al condizionatore mi salta la corrente almeno che non tenga il secondo proprio al minimo (e allora l’effetto è quello di un ventilatore o poco più), tutti questi motivi insieme con un’ improvvisa e rinnovata insofferenza per la politica (ancora una passione che si esaurisce?) non ho avuto né tempo né voglia di aggiornare questo blog.

Civiltà e ateismo

Anche stasera, pur avendo l’intenzione di inserire un “post”, ho finito per “navigare” senza meta. Così ho scoperto un sito carino, magari un po’ volgare, ma sotto certi aspetti divertente, ”Bestemmiorum” sottotitolo “evaporasse Dio con l’acqua santa”!
E a proposito di Dio già da qualche tempo volevo parlare di ateismo.
Forse per reazione ad un mondo ancora dominato dalle guerre di religione, qualcuno comincia a sostenere che una società civile non può essere che atea.
Tempo fa avevo scoperto un sito interessante in materia “The Brights’net”. The Brights (ovvero gli Illuminati) sono persone con una visione naturalistica dell’esistenza, libera da elementi soprannaturali e mistici.
Il settimanale americano “The New Republic” è uscito di recente con questo titolo di copertina “God Bless atheism”
E in Francia è uscito da poco per le edizioni Gallimard “Dieu.com” della scrittrice e filosofa Daniéle Sallenave, di cui ignoravo l’esistenza, ma che sembra essere un’intellettuale molto nota in Francia, la quale critica l’ingombrante presenza delle religioni nella nostra società e difende “un ateismo filosofico cosciente e responsabile”. Sostiene che sarebbe preferibile una società dove la religione fosse ridimensionata. Questo favorirebbe, a suo parere, un miglioramento delle generali condizioni di vita poiché riporterebbe all’uomo ciò che ancora viene attribuito alla divinità e gli farebbe assumere una posizione maggiormente critica e responsabile. Una nuova dimensione umana è, dunque, quella auspicata dalla filosofa, una nuova epoca nella quale non c’è più posto per il sacro, per il divino, essendo divenuto impossibile pensare una vita senza l’uomo, la sua intelligenza, la sua opera, la sua mente. La religione rallenta il processo di modernizzazione avviato nei paesi civili, lo rallenta con i pregiudizi, le paure, le esitazioni che provoca, e in quelli in via di sviluppo genera guerre, attentati, terrorismo. E di fronte ad una religione che sempre più spesso si presenta con il volto dell’intolleranza e della violenza occorre riscoprire l’orgoglio ateo. Esiste un’importante corrente di pensiero non religiosa che vanta una nobile e vigorosa tradizione di cui l’autrice si dichiara figlia. E ritiene giusto contrapporre questa tradizione al ritorno delle religioni e della violenza che cerca giustificazione nella fede.
E un sintomo di questa rinata insofferenza per le religioni, se non per l’idea stessa di Dio, può essere anche il grande successo ottenuto da “Il Codice da Vinci” di Dan Brown, successo che non gli deriva tanto dall’essere un intrigante thriller quanto dallo sfondo in cui si svolge, quello di una millenaria cospirazione intesa a nascondere uno sconvolgente segreto sulle origini del cristianesimo che, se rivelato, farebbe crollare la Chiesa cambiando la storia del mondo.

1 commento:

  1. Ingombrante presenza della religione nella nostra società...non so in francia, ma in Italia...nonostante la presenza del polacco...la 'religione' non è che abbia molto posto nei pensieri degli italiani...nonostante dichiaramo di essere un paese cattolico...ognuno fa quello che gli pare...alla faccia dei dieci comandamenti.
    Complimenti per il post. Non scoraggiarti e va' avanti che sei bravissima. Ciao. Alain

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