venerdì 17 gennaio 2003

Blog



Ormai  è  una mania. La nuova moda di Internet è il blog, contrazione di web log, ovvero diario di bordo.
Ne parlano riviste e giornali. Il numero de "L'espresso" di questa settimana dedica al nuovo fenomeno quattro pagine dal titolo Dieci cento mille blog, "La Repubblica" di oggi un articolo dal titolo Aiuto la rete ha fatto "Blog". 
 Io ho scoperto il fenomeno da poco più di un mese, ma sembra che i siti in Italia siano già più di tremila e che negli Stati Uniti il boom sia scoppiato due anni fa .
Tutti lo vogliono, dal giornalista, al politico, alla "velina", allo scrittore incompreso,a tutti noi.
Dai siti professionali, dai quasi giornali, ai piccoli siti personali dedicati alla famiglia, al gatto, forse anche al criceto e al furetto, alle disavventure amorose o di viaggio, a quelli delle comunità  locali o della squadra di paese. Sembra si parli di tutto, con il rischio di un'inflazione di pensieri inutili, come si paventa nell'articolo pubblicato oggi da "La Repubblica" .
 Il bisogno di esserci, di dire la propria su qualsiasi cosa, anche sapendo che al massimo ci leggeranno i soliti amici, sembra proprio irresistibile.

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venerdì 17 gennaio 2003

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Ormai  è  una mania. La nuova moda di Internet è il blog, contrazione di web log, ovvero diario di bordo.
Ne parlano riviste e giornali. Il numero de "L'espresso" di questa settimana dedica al nuovo fenomeno quattro pagine dal titolo Dieci cento mille blog, "La Repubblica" di oggi un articolo dal titolo Aiuto la rete ha fatto "Blog". 
 Io ho scoperto il fenomeno da poco più di un mese, ma sembra che i siti in Italia siano già più di tremila e che negli Stati Uniti il boom sia scoppiato due anni fa .
Tutti lo vogliono, dal giornalista, al politico, alla "velina", allo scrittore incompreso,a tutti noi.
Dai siti professionali, dai quasi giornali, ai piccoli siti personali dedicati alla famiglia, al gatto, forse anche al criceto e al furetto, alle disavventure amorose o di viaggio, a quelli delle comunità  locali o della squadra di paese. Sembra si parli di tutto, con il rischio di un'inflazione di pensieri inutili, come si paventa nell'articolo pubblicato oggi da "La Repubblica" .
 Il bisogno di esserci, di dire la propria su qualsiasi cosa, anche sapendo che al massimo ci leggeranno i soliti amici, sembra proprio irresistibile.

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