Già
ero abbastanza di umor nero, nonostante il Serene iperico extra, integratore
alimentare a base di biancospino, passiflora, valeriana, escolzia e
naturalmente iperico, e cosa cattura stamani la mia attenzione sulla prima
pagina del Corriere della Sera? No, non la crisi di cui peraltro Monti, al
meeting di Comunione e Liberazione ha dichiarato di vedere la fine (considerata
la sede, ha visto forse la Madonna?); no, l’articolo che mi ha fatto sobbalzare
è quello in basso dal titolo: “Ho 58anni, troppo vecchio per l’amore” a firma di Paolo Conti.
Una
mazzata! Proprio ora che volevo innamorarmi non essendoci riuscita da giovane!
Certo
nel mio profondo lo so che è improbabile ma, si sa, la speranza è l’ultima a
morire!
Conti
dice che dura a morire è invece l’abitudine, quella di innamorarsi. E buon per lui, perché io questa
abitudine non l’ho mai acquisita. Dice di essersi innamorato più volte da
giovane “scoprendo poi, puntualmente, che si tratta sempre e comunque di un
confronto tra un futuro carnefice e una futura vittima.” Definisce l’amore
una trappola crudele nella quale una volta si sostiene ora un ruolo ora un
altro, e che va bene da giovani, dopo, solo l’ipotesi è pietosa, anzi ridicola.
Quindi
fa l'esempio dell'uomo che si innamora di una donna molto più giovane.
In
tal caso concordo con la sua opinione, così come nel caso in cui sia una donna
a innamorarsi di qualcuno dell'età di suo figlio o magari di suo nipote, cosa
più rara, ma capita pure quella. Si, in questi casi è ovvio che si scade nel
ridicolo, anche perché si sa per quale motivo la persona tanto più giovane
accetta il rapporto, che è solo uno scambio di bellezza e gioventù con soldi,
tanti. Avete mai visto una persona anziana non ricca, non importante, fare
coppia con una molto più giovane?
Mi
domando tuttavia se non sia possibile innamorarsi di un coetaneo/a e perché mai
la cosa dovrebbe essere pietosa, anzi ridicola. Certo i corpi non sono più
quelli di una volta, qualcosa sicuramente pende, anche se ci siamo tenuti bene
e non siamo obesi e neanche sovrappeso, ma considerarsi finiti a 50 anni è
troppo deprimente. Dunque dopo i 50 ci si dovrebbe chiudere in casa? A fare
cosa? Ad aspettare la fine? Magari oscurando gli specchi come fece la contessa
di Castiglione una volta compiuti i 30, ma si era nell’800 e allora le donne a
quell’età erano vecchie. E gli uomini poco dopo. Ricordo che nel Gattopardo il
principe di Salina a 46 anni si considerava un vecchio, e sentiva ormai vicina
la morte. Ma di acqua né è passata sotto i ponti. Per fortuna!
E
ancora, perché ci si dovrebbe considerare ridicoli se dopo i 50 facciamo ancora
sport? Quanto ai rischi per la salute ci sono anche prima di quell’età, per gli
sportivi della domenica, e non solo. Salvo l’agonismo che ovviamente è limitato
alla gioventù, tenersi in forma va bene, anzi è necessario a tutte le età,
purché l'attività fisica sia graduale e continuata, altrimenti non serve a
niente ed è pericolosa.
E
a parte l’amore e lo sport cos’altro è ridicolo alla nostra età? Il modo di
vestire? E’ certo che io “da vecchia” non mi ci vestirò mai e non mi pare di essere ridicola, ma se
qualcuno lo pensa problemi suoi.
In
sostanza credo che Conti faccia della confusione, perché probabilmente, come
molti uomini, non riesce a pensare di innamorarsi di una persona non più
giovane, ovvero di una coetanea, o comunque lo considera un ripiego, come si
può capire dalla conclusione dell’articolo. Infatti l’autore dice di poter al
massimo immaginare, come scrive Erri de Luca nel suo ultimo libro - I pesci non chiudono gli occhi -, che gli
capiti “un tempo finale in comune con una
donna, con la quale coincidere come fanno le rime, in fine di parola” concludendo
che nella maturità, se si ha la fortuna di avere un matrimonio o un rapporto di
coppia ancora in piedi, allora è bene coltivarlo e non buttarlo via. Se si è
single, è molto salutare coltivare amicizie "generose". O seguire i
suggerimenti di Erri De Luca. O vivere da soli con se stessi al meglio.
Ma
cos'è l’amore? Esiste davvero "l'amore
che strappa i capelli"? Forse per qualcuno, forse nei romanzi.
A
mio parere l’amore è complicità, comunanza di sentire, lealtà, amicizia, rispetto
e ammirazione reciproca, e, certo, attrazione, un’alchimia difficile da realizzare
ma che non può prescindere dalla “coincidenza”,
altrimenti è solo attrazione fisica che può essere scambiata per passione ma
poi finisce nel niente, perché manca qualcosa che cementi il rapporto.
E
cosa sarebbero le amicizie “generose”?
Amicizie con le quali all'occorenza si può anche fare sesso? Credo che non
funzioni. Con gli amici, e nemmeno con i conoscenti di lunga data, può esserci
sesso. Nella maggioranza dei casi serve solo a far finire l’amicizia, a chiudere una lunga conoscenza e senza
neanche essersi divertiti granché. Quindi se si ha la sfortuna di essere single
a oltre 50 anni, si deve lasciare ogni speranza?
Certo
rispetto alla gioventù nell'età matura trovare un compagno/a è più difficile, perché
manca la possibilità di scegliere nel grande numero, ma non certo ridicolo. La
maggioranza dei coetanei è accoppiata o non cerca più forse proprio perché
crede che sia passato il tempo. Ma allora è passato anche il tempo di imparare,
di viaggiare, di godere dei piaceri, sia fisici che intellettuali? Ma se la
pensiamo così allora chiudiamoci in casa in attesa della fine o facciamo
domanda per l’ospizio o buttiamoci nel primo cassonetto.
Mi
piacerebbe sapere come la pensano i miei coetanei. Nell’attesa di saperlo leggerò
l’ultimo libro di De Luca.
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