Ieri
sono andata a vedere Gravity, il film di Alfonso Cuaròn che ha aperto l'ultima mostra del cinema di Venezia riscuotendo ampi consensi.
Nonostante
le critiche generalmente positive temevo che fosse un film un po'
claustrofobico, con due astronauti, il capo della missione (George Clooney) e
un ingegnere biomedico (Sandra Bullock), che, dopo un terribile incidente che
ha distrutto una navetta, l'intera stazione spaziale e ucciso tutti i compagni,
fluttuano alla deriva nello spazio con
scarse speranze di tornare sulla Terra. Invece mi è piaciuto davvero: 90 minuti di suspense e scene
spettacolari. Sicuramente aiuta anche lo schermo grande e il 3D.
Forse in televisione non farebbe lo stesso effetto.
Il film è
anche la storia di una rinascita.
L'ingegnere bio-medico interpretato dalla Bullock, alla fine rimasta unica
superstite, dopo essere riuscita ad aver ragione di tutti gli ostacoli e,
contro ogni previsione, a salvarsi, raggiungendo la stazione spaziale cinese
(mi ero persa la notizia che anche i cinesi ne hanno una, si chiama Tiangong
1 e significa "Palazzo del
paradiso") e quindi la navetta cargo attraccata alla stazione che la
riporterà sulla Terra, comprende che deve lasciarsi indietro il proprio passato
traumatico, il proprio lutto, e ricominciare a vivere davvero.
Nella critica che riporto si parla addirittura
di un parto che sarebbe suggerito da "certi palesi rimandi concettuali per
immagini" (lo stato fetale della Bullock dentro la capsula, i numerosi
"cordoni ombelicali", rappresentati dai cavi che reggono gli
astronauti fuori della navetta, la scenografica caduta di detriti che, a contatto
con l’atmosfera terrestre, rievocano la folle corsa degli spermatozoi in
prossimità dell’atto della fecondazione!), anche se mi pare un po' troppo, ma
chissà...
Per completezza d'informazione
c'è anche da dire che, nonostante il
generale apprezzamento della critica, dal
punto di vista scientifico ci sarebbero alcuni madornali errori, come spiega
questo articolo.
In ogni
caso a prescindere dal fatto che non sono in grado di capire se e quanto gravi
siano questi errori, non cambio idea. Un film piace se è in grado di suscitare
emozioni e riflessioni.
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