Ho
appena finito di leggere "Zia Mame" di Patrick Dennis, pseudonimo
dietro il quale si nasconde Edward Everett Tunner III, autore che mi era perfettamente sconosciuto.
Il
romanzo è scritto in prima persona e il ragazzino orfano di entrambi i genitori
che viene affidato alle cure dell'insolita zia si chiama Patrick Dennis, come
lo pseudonimo dell'autore, ma non è chiaro se le vicende descritte siano vere o
frutto di fantasia. Per
la trama leggere qui.
Nel
2009, anno in cui fu ripubblicato in
Italia da Adelphi a oltre cinquanta anni dalla sua prima uscita nel 1956 presso
Bompiani, se ne parlò molto definendolo un capolavoro.
Lo
comprai allora, ma presa da altre letture e interessi me ne ero quasi
dimenticata. L'ho preso in mano qualche
giorno fa e a lettura conclusa devo dire che francamente non mi è sembrato così
brillante e divertente come la critica lo aveva definito.
Non
nego che alcune parti del romanzo siano esilaranti e che il personaggio dell'eccentrica
e affascinante Zia Mame resti impresso. Particolarmente riuscita mi pare anche
la descrizione dell'alta società americana tra la fine degli anni 20 del '900 e
il secondo dopoguerra con le mode culturali che l'attraversano.
Tuttavia
sia perché in alcune parti l'eccentricità della signora sembra sconfinare nella
balordaggine, sia perché alcune vicende
oltre che totalmente inverosimili risultano anche un po' prolisse, non sono
riuscita a divertirmi fino in fondo, anche se la scrittura è ironica e
brillante almeno per buona parte del romanzo. Forse sarebbe stato
necessario un buon taglio ad alcune parti.
Piuttosto
pesante ma certamente interessante il saggio Zia Mame e “Cedie” di Matteo
Codignola, editor di Adelphi, inserito in appendice. Attraverso di esso ho
appreso che il romanzo sarebbe un capolavoro Camp (secondo wikipedia il termine si
riferisce all'uso deliberato, consapevole e sofisticato del kitsch nell'arte,
nell'abbigliamento, negli atteggiamenti), e poiché la sensibilità Camp è stata messa in relazione con
l'omosessualità sarebbe anche un
manifesto della cultura omosessuale. Addirittura Zia Mame sarebbe un'icona gay.
Ma quando mai? La signora mi è sempre parsa assolutamente eterosessuale. Forse non
sono entrata nello spirito del romanzo.
Nessun commento:
Posta un commento