Venerdì 29 ottobre 2004 a Roma, in Campidoglio, nella sala degli Orazi e Curiazi, quella dove nel 1957 nacque la prima Europa a sei Paesi, i capi di stato e di governo dei venticinque paesi dell’Unione Europea hanno firmato la Costituzione Europea, l’atto di nascita di un’unione politica, una carta in 448 articoli che è qualcosa di più di una costituzione, un grande trattato internazionale adottato dai 25 paesi per regolare ogni singolo aspetto della vita dell’Europa del futuro.
La Costituzione ,che entrerà in vigore a partire dal 2009, sostituendo tutti i precedenti trattati deve essere ratificata da tutti gli Stati Ue, ma nelle ultime settimane in alcuni Paesi è apparso concreto il rischio che dei referendum popolari boccino il nuovo trattato costituzionale, in particolare in Gran Bretagna, in Danimarca e in Polonia. L’Italia dovrebbe provvedere alla ratifica quanto prima, perché la Costituzione italiana non prevede il referendum per la ratifica di trattati internazionali, ma i ministri del Carroccio, fedeli al comandamento impartito da Umberto Bossi a Gemonio, promettono di votare contro, se gli alleati della Cdl non prenderanno in considerazione l’ipotesi di indire un referendum confermativo sul Trattato.
La cerimonia
La cerimonia, la cui regia è stata affidata a Zeffirelli, ha preso il via con le note dell'Inno alla Gioia di Beethoven, ascoltato in piedi da tutti gli ospiti.
Le inquadrature di Berlusconi sarebbero state 47, ma, del resto, era il padrone di casa.
“Constitutio Europae subscritta est praesidentibus batavis Romae 29-10-2004". E' questa la frase in latino incisa su una penna a sfera, in platino e legno scuro, scelta personalmente dal presidente del Consiglio europeo, il primo ministro Jan Peter Balkenende, come dono, per ciascun firmatario presente alla cerimonia.
Non è piovuto, nonostante le pessime previsioni metereologiche, e qualcuno lo ha considerato di buon auspicio.
Raffrontando la foto di gruppo del 2004 con quella in bianco e nero del 1957 ci si accorge che non c’era una donna, allora, adesso sono quattro. Ma quarantasette anni dopo non è un gran passo avanti.
Le proteste
Nella giornata ci sono stati anche alcuni tentativi di protesta.Con uno striscione con su scritto "L'Europa è cristiana... o non è!". gli aderenti ai movimenti Gioventù, Europa Cristiana e Papa Boys sono scesi in piazza delle Repubblica per "chiedere le radici cristiane nella Costituzione Europea".
Con un piccolo cartello, tre giovani londinesi si sono diretti verso Piazza Venezia, ma sono stati bloccati in via del Corso dalle forze dell'ordine. Volevano manifestare il loro dissenso alla caccia alla volpe che si svolge in Inghilterra.
Il movimento no global invece, abbandonata la tradizione di contestare i vertici durante il loro svolgimento, ha rinviato al 30 ottobre la propria manifestazione per dissentire da una costituzione “troppo liberista e poco pacifista”.
Le opinioni
Afferma Sergio Romano sul Corriere della Sera “Si apre una nuova fase durante la quale ascolteremo molti argomenti per e contro l’unione. Mi auguro che nessuno, nel calore della discussione, dimentichi la lezione di questi ultimi anni, dopo l’inizio della presidenza Bush e la guerra irachena: divisi non contiamo quasi niente, uniti possiamo contare molto.”
Invece sempre sul Corriere della Sera Marc Fumaroli, accademico di Francia, dichiarandosi molto favorevole al trattato, si preoccupa del “dislivello tra la grande riuscita dell’Europa sul piano economico, monetario e adesso del diritto costituzionale, e quella specie di esitazione che l’Europa sembra provare nei confronti di se stessa e della sua identità politica e morale” e individua un pericolo nella caduta di quell’umanesimo europeo fatto di una certa educazione letteraria, del sapere chi sono Dante e Goethe, del conoscere le arti, un umanesimo che non si osa più diffondere a scuola, perché la scuola di massa non è riuscita a dare un insegnamento di qualità al più gran numero possibile di cittadini.
Sintesi della Costituzione Europea
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