Tutti
preoccupati per il risultato ottenuto in Francia alle elezioni comunali dal Fronte Nazionale di Marie Le Pen. Si parla di populismo e di fascismo. Strano
che pochi giorni fa sia andato al governo in Ucraina un partito di estrema
destra, quasi o del tutto nazista, ma di preoccupazioni in giro se ne siano viste
poche, forse perché quei nazisti lì sono europeisti e quindi sono buoni, anche
se certo l'Ucraina non è la Francia né l'Italia.
Ieri Marie Le
Pen ha commentato "In alto ci sono i
socialisti e i sarkozysti, l'euro e l'Europa, l'immigrazione e il libero
mercato. In basso c'è il popolo. E ci stiamo noi."
Dunque si è
venuta a creare una situazione per cui destra
e sinistra vengono accomunate come espressione dello stesso establishment,
della stessa classe dominante, che non fa gli interessi del popolo e del proprio
paese ma quelli di organismi superiori europei non eletti. E se questa è la
percezione di un largo strato della popolazione è inevitabile che i movimenti che si richiamano all'identità
nazionale acquistino consenso anche da parte di chi glielo avrebbe negato fino
a poco tempo fa.
Sta accadendo
anche in Italia. E ovviamente ci sono molti timori per quel che succederà alle imminenti
elezioni europee dove è prevedibile una grande affermazione di partiti e
movimenti antieuropeisti. Renzi già avverte che "Le elezioni europee non sono
un referendum su di me e sul governo"!
Ma non si sono
ancora resi conto che la ricetta europea dell'austerità sta peggiorando la
crisi economica e che comunque c'è una sempre maggiore insofferenza per i "compiti
a casa" imposti dall'Europa e dalla Merkel? Io questa espressione che sto
ascoltando da più di due anni non la sopporto più, per non parlare dei
sorrisini dei commissari europei e del fatto di essere stati inclusi tra i
"pigs"(maiali). Ma come può uno stato sovrano accettare tutto questo?
E chi è la Merkel? E' stata per caso nominata Presidente della Federazione Europea
che non esiste? O siamo stati annessi alla Germania e non ce ne siamo accorti?
Certo non si
può dimenticare che la crisi italiana dipende in larga parte da gravi problemi
strutturali interni mai risolti e che l'euro e questa Europa l'hanno solo
peggiorata, ma risolvere quei problemi è compito e responsabilità del nostro
governo e non deve essere, né essere percepito, come un'imposizione
dall'esterno.
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