Alle 18.00 Bersani, che ormai ha sentito tutti,
e alcuni non si sa proprio perché, se non per prendere tempo, salirà al Colle e sapremo se ha i numeri per
formare il governo, ma da quello che è emerso finora, è evidente che, salvo un
miracolo dell'ultimo momento, non li ha.
Il
M5S non si è spostato di un millimetro
dalla sua posizione: niente fiducia in
bianco, voteremo solo i provvedimenti che ci piacciono. E posso capirne le
motivazioni: per quale motivo dovrebbe fornire un'ancora di salvataggio al PD che,
in larga parte non a torto, considera uguale al PDL?
Tuttavia dalla diretta streaming l'incontro di ieri tra Bersani e i capigruppo
alla Camera e al Senato del M5S, Lombardi e Crimi, mi è parso francamente
penoso da entrambe le parti. Un dialogo tra sordi, come giustamente rileva
Andrea Scanzi sul Fatto Quotidiano, che ripropongono posizioni note e non si
schiodano. E intanto il paese aspetta con tutti i suoi problemi. Provocatoriamente ieri nel programma di Daria Bignardi, Le Invasioni Barbariche, Beppe Severgnini proponeva di non pagare i nostri rappresentanti finché non ci sarà un governo.
Bersani
non ha carisma, come ha dimostrato in campagna elettorale, non riuscendo
nemmeno ad approfittare dell'evidente crisi del PDL, anzi resuscitando
Berlusconi (il giaguaro indelebile!) e finendo per perdere ( non vincere) elezioni già date per vinte, dopo le quali l'unica
strada che aveva di fronte erano le dimissioni che avrebbero aperto anche un
dibattito salutare all'interno del PD. E invece no.
Tuttavia
anche Lombardi e Crimi mi sono parsi, e non solo nella diretta streaming, mediocri, supponenti e arroganti.
Intanto
Scelta Civica frena e lamenta la mancanza di "contenuti riformatori"
e di un coinvolgimento più consistente del centrodestra. Quanto ai contenuti
riformatori non ho capito bene a cosa si riferisca Scelta Civica. Inoltre ormai
i Montiani hanno perso qualsiasi "appeal ". Il governo Monti, dopo un
avvio in cui sembrava aver restituito un po' di dignità al paese, e questo
bisogna riconoscerglielo, si è rivelato uno dei peggiori della storia
repubblicana. In sostanza ha messo tasse e tentato due riforme, la prima, quella
delle pensioni, accettabile, se non per la questione degli esodati, che non è
poco, la seconda, quella del lavoro, peggiorativa della situazione, tanto che è
stata avversata sia dai lavoratori che dagli imprenditori. E "dulcis in
fundo" la penosa vicenda dei Marò.
Il
PDL sarebbe disponibile al "governissimo",
stando a sentire quello che dicono i suoi rappresentanti, dimenticando tuttavia
certe manifestazioni di piazza in cui si afferma tutt'altro, e comunque vorrebbe in cambio il Presidente della Repubblica (magari uno
disponibile a frenare la magistratura nei vari processi a Berlusconi?). Insomma
il PDL chiede al Pd una rosa di nomi ,da valutare, ma che siano rappresentanti
dell'area di centrodestra. Non che i nomi che girano, tra quelli più quotati in area centro-sinistra, Franco
Marini e Giuliano Amato, siano esaltanti. Insomma inciuci e vecchia politica.
In
sostanza sembra che, con il paese sull'orlo del baratro, i mediocri vogliano
suicidarsi e il M5S, i cui rappresentanti, non paiono poi eccelsi, vogliano
stare ad assistere, sperando di fare il pieno in eventuali imminenti nuove
elezioni.
Peraltro non è detto che nuove elezioni premierebbero il M5S, perché quando la gente ha paura è
più portata a votare a destra e Berlusconi, anche se il PDL ha perso metà del suo elettorato, ha dimostrato di avere ancora molto
seguito. E
l'avete sentito il popolo del PDL alla manifestazione di domenica scorsa in Piazza del Popolo a Roma? Alcuni saranno stati pure pagati, però ce n'erano di convinti. Emblematica la signora che vuole rimandare
tutti i comunisti in Russia, dimostrando di non essersi accorta che è accaduto qualcosa
di non poco conto, circa venticinque anni fa. Più divertente l'altra che dice, parlando di Berlusconi, "ma
lasciamolo scopa', poveretto"!!!
Insomma l'ignoranza che dilaga, ma
lungi da me sostenere che essa sia appannaggio della destra, perché probabilmente
in una manifestazione del centro sinistra si ascoltano altre perle di segno
opposto ma di pari livello culturale. E poi basta fare qualche domanda ai
nostri rappresentanti eletti al parlamento, di tutti i partiti, per capire che
la mediocrità la fa da padrona. Caproni, tutti, come diceva Sgarbi l'altro
giorno a Servizio Pubblico.
Ora
io vorrei che i miei rappresentanti in Parlamento
fossero certamente onesti, incorruttibili, ma anche molto esperti, che fossero
cioè l'eccellenza, soprattutto perché la situazione è grave e richiede alte
competenze per uscirne.
Intanto
dal suo blog Beppe Grillo torna ad affermare che "se l'Italia è senza governo (in realtà è in carica Monti) ha però
un Parlamento che può già operare per cambiare il Paese. Non è necessario un governo per una legge
elettorale o per misure urgenti per PMI o per tagli delle Province".
Si
però quale sarebbe la credibilità dell'Italia con un governo dimissionario e
anche screditato se non altro per le ultime vicende?
Ora,
salvo che Bersani abbia fatto il miracolo, resta solo da sperare che Napolitano
questa volta abbia la mano più felice e individui
la persona giusta in grado di raccogliere i numeri sufficienti per fare un
governo con il compito di rispondere almeno alle emergenze.
Tornare a votare a
giugno senza neanche aver cambiato la legge elettorale (benché sia stato
dimostrato che anche con una legge diversa poco cambierebbe di fronte a tre
forze che si equivalgono ) ma soprattutto senza aver dato alcuna risposta alle immediate
necessità del paese (sostegno al lavoro,
alle imprese, tagli drastici alle spese della politica e della pubblica
amministrazione) sarebbe una sciagura. Inoltre è probabile che dalle elezioni uscirebbe il Berlusconi V. Poi non so cosa potrebbe accadere.
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