Ho votato per Renzi alle primarie del centro-sinistra, ritenendo che, nonostante l'origine democristiana, rappresentasse l'unica novità accettabile nel panorama politico italiano. Purtroppo è andata come è andata e, d'altra parte, non si poteva sperare che andasse diversamente.
Ora sono molto indecisa sul mio voto.
Ho letto i programmi del "M5S" di Beppe Grillo e di "Fare per Fermare il declino", di Oscar Giannino, molto diversi tra di loro ovviamente, ma io sono un'eclettica e concordo con qualcosa sia dell'uno che dell'altro programma.
Ho visto invece che il PD non ha preparato neanche un programma sintetico da scaricare. Sul sito sotto la voce "il nostro programma" si trova "La carta d'intenti", che consiste in generiche affermazioni, e una serie di argomenti che rimandano a proposte risalenti anche al 2010. Ho anche appreso che il PD presenterà alcuni dinosauri in circoscrizioni elettorali dove sono poco conosciuti e persino alcuni soggetti non particolarmente specchiati. Inoltre è quasi certo un accordo con Monti (Fini-Casini). Se pensano che vada bene così e che il popolo voti per fede facciano pure.
Alcuni amici di Facebook mi consigliano "Fare per fermare il declino".
Ora, anche volendo passar sopra alla tappezzeria con la quale si veste Oscar Giannino, che sicuramente denota qualche problema (!), ci sono diverse proposte di questo movimento che mi piacciono, ma anche altre che mi piacciono molto meno o per niente, Inoltre il programma non è completo, in particolare non c'è alcun riferimento all'ambiente, che credo sia un fattore determinante anche al fine di combattere la crisi economica.
Ad ogni modo riporto sotto il programma preso dal sito di "Fermare il declino" e in corsivo le mie osservazioni.
Cosa ne pensate?
FERMARE IL DECLINO
I promotori:
Michele Boldrin, Paola Bruno, Sandro
Brusco, Alessandro De Nicola, Silvia Enrico, Oscar Giannino, Andrea Moro, Carlo
Stagnaro, Luigi Zingales
10 PROPOSTE
1 Ridurre l'ammontare del debito
pubblico
2 Ridurre la spesa pubblica di
almeno 6 punti percentuali del PIL nell'arco di 5 anni
3 Ridurre la pressione fiscale
complessiva di almeno 5 punti in 5 anni,
4 Liberalizzare rapidamente i
settori ancora non pienamente concorrenziali
5 Sostenere i livelli di reddito
di chi momentaneamente perde il lavoro anziché tutelare il posto di lavoro
esistente o le imprese inefficienti
6 Adottare immediatamente una
legislazione organica sui conflitti d'interesse
7 Far funzionare la giustizia
8 Liberare le potenzialità di
crescita, lavoro e creatività dei giovani e delle donne
9 Ridare alla scuola e
all'università il ruolo, perso da tempo, di volani dell'emancipazione
socio-economica delle nuove generazioni
10 Introdurre il vero federalismo
con l'attribuzione di ruoli chiari e coerenti ai diversi livelli di governo
1
Ridurre l'ammontare del debito
pubblico. E' possibile scendere rapidamente sotto la soglia simbolica del 100%
del PIL anche attraverso alienazioni del patrimonio pubblico, composto sia da
immobili non vincolati sia da imprese o quote di esse.
Anche? E gli altri modi?
Ci sono gli acquirenti?
Inoltre temo che si finirebbe per svendere.
La proposta mi trova poco d'accordo per quanto riguarda gli immobili,
ancora meno per quanto riguarda le imprese. Mi pare peraltro che sia un po' di
tempo che ci stiamo svendendo tutto quello che c'è di buono; quanto a quello che non lo è, non lo vuole nessuno.
Approfondimento
2
Ridurre la spesa pubblica di
almeno 6 punti percentuali del PIL nell'arco di 5 anni. La spending review deve
costituire il primo passo di un ripensamento complessivo della spesa, a partire
dai costi della casta politico-burocratica e dai sussidi alle imprese (inclusi
gli organi di informazione). Ripensare in modo organico le grandi voci di
spesa, quali sanità e istruzione, introducendo meccanismi competitivi
all’interno di quei settori. Riformare il sistema pensionistico per garantire
vera equità inter—e intra—generazionale.
Perfettamente d'accordo per quanto riguarda i costi della casta
politico-burocratica e i sussidi alla imprese, meno d'accordo sul resto.
Il sistema pensionistico è già stato riformato abbastanza e considerato
che non si possono andare a riprendere i soldi elargiti nel passato ai
pensionati baby non so cosa altro ancora si potrebbe fare oggi: rinviare fin da subito
tutti i pensionamenti al raggiungimento del 70° anno di età? E i giovani quando
comincerebbero a lavorare, alla soglia della vecchiaia? Quanto alla sanità e all'istruzione vanno
certamente rese più efficienti, eliminando tutti gli sprechi, e non solo; non
capisco invece cosa si intenda per
meccanismi competitivi all'interno dei settori.
Approfondimento
3
Ridurre la pressione fiscale
complessiva di almeno 5 punti in 5 anni, dando la priorità alla riduzione delle
imposte sul reddito da lavoro e d'impresa. Semplificare il sistema tributario e
combattere l'evasione fiscale destinando il gettito alla riduzione delle
imposte.
Perfettamente d'accordo
4
Liberalizzare rapidamente i
settori ancora non pienamente concorrenziali quali, a titolo di esempio:
trasporti, energia, poste, telecomunicazioni, servizi professionali e banche
(inclusi gli assetti proprietari). Privatizzare le imprese pubbliche con
modalità e obiettivi pro-concorrenziali nei rispettivi settori. Inserire nella
Costituzione il principio della concorrenza come metodo di funzionamento del
sistema economico, contro privilegi e monopoli d'ogni sorta. Privatizzare la
RAI, abolire canone e tetto pubblicitario, eliminare il duopolio imperfetto su
cui il settore si regge favorendo la concorrenza. Affidare i servizi pubblici,
incluso quello radiotelevisivo, tramite gara fra imprese concorrenti.
D'accordo in parte. Su trasporti, poste e telecomunicazioni mi sembra
che delle privatizzazioni siano già state fatte, ma con risultati poco
esaltanti.
Approfondimento
5
Sostenere i livelli di reddito di
chi momentaneamente perde il lavoro anziché tutelare il posto di lavoro
esistente o le imprese inefficienti. Tutti i lavoratori, indipendentemente
dalla dimensione dell'impresa in cui lavoravano, devono godere di un sussidio
di disoccupazione e di strumenti di formazione che permettano e incentivino la
ricerca di un nuovo posto di lavoro quando necessario, scoraggiando altresì la
cultura della dipendenza dallo Stato. Il pubblico impiego deve essere governato
dalle stesse norme che sovrintendono al lavoro privato introducendo maggiore
flessibilità sia del rapporto di lavoro che in costanza del rapporto di lavoro.
Perfettamente d'accordo.
6
Adottare immediatamente una
legislazione organica sui conflitti d'interesse. Imporre effettiva trasparenza
e pubblica verificabilità dei redditi, patrimoni e interessi economici di tutti
i funzionari pubblici e di tutte le cariche elettive. Instaurare meccanismi
premianti per chi denuncia reati di corruzione. Vanno allontanati dalla
gestione di enti pubblici e di imprese quotate gli amministratori che hanno
subito condanne penali per reati economici o corruttivi.
Perfettamente d'accordo.
7
Far funzionare la giustizia.
Riformare il codice di procedura e la carriera dei magistrati, con netta
distinzione dei percorsi e avanzamento basato sulla performance; no agli
avanzamenti di carriera dovuti alla sola anzianità. Introdurre e sviluppare
forme di specializzazione che siano in grado di far crescere l'efficienza e la
prevedibilità delle decisioni. Difendere l'indipendenza di tutta la
magistratura, sia inquirente che giudicante. Assicurare la terzietà dei
procedimenti disciplinari a carico dei magistrati. Gestione professionale dei
tribunali generalizzando i modelli adottati in alcuni di essi. Assicurare la
certezza della pena da scontare in un sistema carcerario umanizzato.
Perfettamente d'accordo.
Approfondimento
8
Liberare le potenzialità di
crescita, lavoro e creatività dei giovani e delle donne, oggi in gran parte
esclusi dal mercato del lavoro e dagli ambiti più rilevanti del potere
economico e politico. Non esiste una singola misura in grado di farci
raggiungere questo obiettivo; occorre agire per eliminare il dualismo
occupazionale, scoraggiare la discriminazione di età e sesso nel mondo del
lavoro, offrire strumenti di assicurazione contro la disoccupazione, facilitare
la creazione di nuove imprese, permettere effettiva mobilità meritocratica in
ogni settore dell’economia e della società e, finalmente, rifondare il sistema
educativo.
D'accordo, ma mi paiono più che altro dichiarazioni d'intenti. Si parla
di misure senza indicare quali.
9
Ridare alla scuola e
all'università il ruolo, perso da tempo, di volani dell'emancipazione
socio-economica delle nuove generazioni. Non si tratta di spendere di meno,
occorre anzi trovare le risorse per spendere di più in educazione e ricerca.
Però, prima di aggiungere benzina nel motore di una macchina che non funziona,
occorre farla funzionare bene. Questo significa spendere meglio e più
efficacemente le risorse già disponibili. Vanno pertanto introdotti cambiamenti
sistemici: la concorrenza fra istituzioni scolastiche e la selezione
meritocratica di docenti e studenti devono trasformarsi nelle linee guida di un
rinnovato sistema educativo. Va abolito il valore legale del titolo di studio.
Perfettamente d'accordo, tranne che per quanto riguarda l'abolizione
del valore legale del titolo di studio. Il
titolo di studio, almeno nel passato, e mi riferisco all'epoca della mia
gioventù, rappresentava una minima
garanzia di carriera per le persone che non avevano le giuste entrature, quelli
che le avevano potevano anche prescindere dalla laurea. Ora è vero che questo
programma ha l'obiettivo di realizzare una società fondata sul merito, ma si sa
che ci vuole tempo per cambiare le cose. Rinvierei pertanto la proposta a un
secondo tempo, anche se sono convinta
che le lauree del nuovo ordinamento non abbiano lo stesso valore di quelle del vecchio
ordinamento, sopratutto quelle inventate
per gli incapaci che in passato una laurea non sarebbero riusciti a prenderla.
10
Introdurre il vero federalismo
con l'attribuzione di ruoli chiari e coerenti ai diversi livelli di governo. Un
federalismo che assicuri ampia autonomia sia di spesa che di entrata agli enti
locali rilevanti ma che, al tempo stesso, punisca in modo severo gli
amministratori di quegli enti che non mantengono il pareggio di bilancio
rendendoli responsabili, di fronte ai propri elettori, delle scelte compiute.
Totale trasparenza dei bilanci delle pubbliche amministrazioni e delle società
partecipate da enti pubblici con l'obbligo della loro pubblicazione sui
rispettivi siti Internet. La stessa "questione meridionale" va
affrontata in questo contesto, abbandonando la dannosa e fallimentare politica
di sussidi seguita nell'ultimo mezzo secolo.
D'accordo.
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