Il dipinto riprodotto a lato fu realizzato nel 1885 da Charles William Mitchell , esponente della fase più tarda del preraffaellismo, e rappresenta Ipazia, la filosofa greca e pagana del IV°-V° secolo della nostra era, soggetto del film del regista spagnolo Amenabar uscito di recente nelle nostre sale, nuda di fronte all'altare di una chiesa cristiana nei momenti che precedono il suo assassinio. La scena raffigurata da Mitchell è probabilmente ispirata al feuilleton di Charles Kingsley, Hypatia or New Foes with an Old Face (Ipazia o Nuovi nemici dal vecchio volto) uscito nel 1853.
(fonte: Wikipedia - voce Charles William Mitchell).
C'è anche chi raffigura la filosofa in un dipinto di Raffaello Sanzio, La scuola di Atente.
La vicenda di Ipazia si inquadra nel periodo di passaggio dal politeismo al monoteismo , quando la filosofia basata sul dubbio e sulla ricerca della conoscenza comincia ad essere combattuta, perché in contrasto con la parola di Dio. Le religioni monoteiste infatti si basano sull'illusione di conoscere la verità e su tale presupposto, appunto la conoscenza della verità, l'intolleranza trionfa sul libero pensiero.
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