Pur ritenendo che la Costituzione dopo 60 anni abbia urgente bisogno di essere rivista, penso anche che la riforma varata dal centro-destra e sottoposta oggi a referendum sia un pasticciaccio brutto, come lo fu, del resto, quella approvata nel 2001 dal centro-sinistra che ha tolto ogni riferimento all'interesse nazionale e passato alle Regioni competenze come l'energia, le grandi opere, ecc.
Pertanto sono molto incerta su cosa fare. La parte conosciuta con l'orrendo termine di "devolution" mi sembra tutto sommato accettabile, anche perché corregge alcune storture di quella del 2001 cui sopra accennavo.
Il bicameralismo perfetto va certamente corretto, anche se quello della riforma non è il modo giusto, perché non realizza un Senato delle Regioni, ma appunto un ibrido in cui peraltro i rappresentanti delle Regioni non hanno diritto di voto.
Il premierato invece mi lascia molto perplessa, soprattutto per le modalità con cui è proposto, senza considerare che in Italia il termine "primo ministro" rievoca brutti ricordi.
Ad ogni modo anche se sono orientata a votare NO, mi ha fatto rabbia l'argomento usato ieri da Giovanni Sartori sul Corriere della Sera per il quale "Un Paese serio dovrebbe ascoltare i propri esperti. Se gli esperti dicono No, dovrebbe votare No". A prescindere dal fatto che poi non è vero che tutti gli esperti dicono "NO".
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