domenica 16 novembre 2003

Ancora su Nassirya

Mi domando perché di fronte alla strage di Nassirya siano stati quasi omessi da parte di tutti, maggioranza (e si capisce) e opposizione (e si capisce meno), commenti sugli errori di valutazione della situazione da parte del comando italiano. Ho visto nelle immagini riprese dai telegiornali che lo spazio frapposto tra gli sbarramenti e la palazzina sede della nostra missione era assai esiguo. Mi sembra evidente pertanto che ci sia stata della colpevole negligenza, come se non si sapesse che il nostro contingente si sarebbe trovato a fronteggiare, non un esercito, seppur di guerriglia, ma dei fanatici disposti a farsi saltare in aria insieme alla loro vittime. 
Se il Ministro della Difesa e il Comandante dei Carabinieri non hanno avuto il coraggio morale di ammettere gli errori commessi e di dimettersi, almeno ci si sarebbe aspettati che queste dimissioni fossero chieste dall'opposizione che invece pensa solo a ribadire la propria contrarietà all'intervento (e il governo ringrazia). 
Anch'io penso che non dovevamo fornire alcun appoggio alla guerra di Bush, tuttavia, come dicevo ieri,ormai non è più possibile tirarsi indietro, sia per una questione di dignità nazionale, sia perché comunque la nostra presenza in Iraq sembra aver avuto un effetto positivo sulla popolazione irachena che oggi ci ha manifestato solidarietà . Del resto è evidente che l'attentato non è stato fatto dagli iracheni, poco inclini al martirio, ma da forze esterne di altri paesi arabi,controllate da "Al Quaeda" e infiltratesi in Iraq da frontiere colabrodo. E dovendo combattere contro questo tipo di nemici, cui è stato inculcato fin dall'infanzia l'aberrante concetto del martirio, mi sembra che l'ipotesi dell'auto bomba avrebbe dovuto almeno essere presa in considerazione come rischio probabile nei cui confronti predisporre misure di sicurezza adeguate.

2 commenti:

  1. mariapaola, in base a vecchi doc umenti URSS, la capacità di resistenza del nostro esercito ad una eventuale invasione, era valutata pari a zero. Significa che l'URSS considerava il nostro esercito come non esistente, ma perchè??? Semplicemente perchè era, ed è anche adesso, male armato e peggio addestrato. La strage di Nassirya è frutto di questo: non abbiamo addestramento tattico e strategico adeguato e il risultato sono clamorosi errori tattici e strategici tipo quello che ha portato al massacro.
    gaspare

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  2. Qui credo che sarebbe bastato predisporre uno spazio più ampio e meglio protetto intorno alla sede del nostro contingente. Altro che tattica e strategia, qui è mancato il rispetto di minime norme di sicurezza.

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domenica 16 novembre 2003

Ancora su Nassirya

Mi domando perché di fronte alla strage di Nassirya siano stati quasi omessi da parte di tutti, maggioranza (e si capisce) e opposizione (e si capisce meno), commenti sugli errori di valutazione della situazione da parte del comando italiano. Ho visto nelle immagini riprese dai telegiornali che lo spazio frapposto tra gli sbarramenti e la palazzina sede della nostra missione era assai esiguo. Mi sembra evidente pertanto che ci sia stata della colpevole negligenza, come se non si sapesse che il nostro contingente si sarebbe trovato a fronteggiare, non un esercito, seppur di guerriglia, ma dei fanatici disposti a farsi saltare in aria insieme alla loro vittime. 
Se il Ministro della Difesa e il Comandante dei Carabinieri non hanno avuto il coraggio morale di ammettere gli errori commessi e di dimettersi, almeno ci si sarebbe aspettati che queste dimissioni fossero chieste dall'opposizione che invece pensa solo a ribadire la propria contrarietà all'intervento (e il governo ringrazia). 
Anch'io penso che non dovevamo fornire alcun appoggio alla guerra di Bush, tuttavia, come dicevo ieri,ormai non è più possibile tirarsi indietro, sia per una questione di dignità nazionale, sia perché comunque la nostra presenza in Iraq sembra aver avuto un effetto positivo sulla popolazione irachena che oggi ci ha manifestato solidarietà . Del resto è evidente che l'attentato non è stato fatto dagli iracheni, poco inclini al martirio, ma da forze esterne di altri paesi arabi,controllate da "Al Quaeda" e infiltratesi in Iraq da frontiere colabrodo. E dovendo combattere contro questo tipo di nemici, cui è stato inculcato fin dall'infanzia l'aberrante concetto del martirio, mi sembra che l'ipotesi dell'auto bomba avrebbe dovuto almeno essere presa in considerazione come rischio probabile nei cui confronti predisporre misure di sicurezza adeguate.

2 commenti:

  1. mariapaola, in base a vecchi doc umenti URSS, la capacità di resistenza del nostro esercito ad una eventuale invasione, era valutata pari a zero. Significa che l'URSS considerava il nostro esercito come non esistente, ma perchè??? Semplicemente perchè era, ed è anche adesso, male armato e peggio addestrato. La strage di Nassirya è frutto di questo: non abbiamo addestramento tattico e strategico adeguato e il risultato sono clamorosi errori tattici e strategici tipo quello che ha portato al massacro.
    gaspare

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  2. Qui credo che sarebbe bastato predisporre uno spazio più ampio e meglio protetto intorno alla sede del nostro contingente. Altro che tattica e strategia, qui è mancato il rispetto di minime norme di sicurezza.

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