mercoledì 12 settembre 2018

L'ONU, I MIGRANTI E LA FALSA RETORICA DELL'ACCOGLIENZA

L'ONU manda gli ispettori in Italia per sospetto razzismo nei confronti dei migranti. 

Ora detta Organizzazione farebbe meglio a occuparsi di paesi come l'Arabia Saudita che è agli ultimi posti nel mondo per rispetto dei diritti umani, però siede addirittura in una Commissione ONU per la parità di genere (e non è una bufala), delle tante guerre che si combattono in Africa e di cui poco si parla, spesso connesse allo sfruttamento delle ricchezze di quel continente da parte di paesi Europei, degli USA e della Cina e dalle varie multimazionali presenti in loco che spesso fanno e disfanno i governi locali. 

Premesso ciò, credo che dietro questa preoccupazione per presunte violazioni dei diritti dei migranti da parte del nostro paese si nasconda ben altro. 

Infatti addirittura già nel 2000 un rapporto dell'ONU sosteneva che il calo demografico in Europa, Giappone, e un po' meno negli USA, avrebbe portato nel 2050 a un eccessivo invecchiamento della popolazione e che pertanto sarebbe stato necessario importare migranti. Tra i paesi che ne avrebbero avuto più bisogno si indicava l'Italia la cui età media nel 2050 sarebbe stata di 53 anni mentre il rapporto tra la popolazione in età lavorativa (16-64 anni) e quella anziana sarebbe sceso da 4-5 a 2. 

Ma qui c'è qualcosa che non torna. Io ricordo che quando ero giovane si temeva la minaccia della sovrappopolazione, la c.d. bomba demografica. Ora non se ne parla più e il problema sarebbe il declino demografico dell'Occidente. E si pensa di risolvere il problema sostituendo la popolazione europea con quella africana? E poi è davvero un problema? 

Come si poteva prevedere nel 2000 ,ma anche oggi,cosa succederà da qui al 2050? Come si evolverà il lavoro, quali scoperte scientifiche e conseguenti applicazioni tecnologiche modelleranno il mondo del futuro? Le previsioni a lunga scadenza generalmente sbagliano e di gran lunga. Negli anni '60 del secolo scorso si ipotizzavano le colonie sulla Luna e su Marte e magari anche oltre, ma non lo sviluppo delle telecomunicazioni. Chi avrebbe immaginato computer e smartphone, comunicazioni in temporeale, e via elencando? Negli anni '60 i quarantenni erano già quasi vecchi, oggi sono considerati giovani, e chi può dire se i cinquantenni del 2050 non saranno come i trentenni di oggi? E se il lavoro non sarà in larga parte delegato alle macchine e quindi si lavorerà meno,ma avremo bisogno di specialisti e non di bassa manovalanza? 

E dunque perché preoccuparsi del declino demografico dell'Occidente,mentre sarebbe più opportuno pensare a educare le popolazioni africane alla contraccezione, perché nonostante il nostro declino si prevede che nel 2050 la popolazione mondiale salirà a 9,5miliardi? 

Non sarà che invece, come sostiene Diego Fusaro in questo articolo del 2017, che cita il rapporto dell'ONU di cui sopra, "l'imperialismo globalista" sta cercando di sostituire "il vecchio popolo europeo, composto da individui ancora troppo avvezzi ai diritti sociali, alla dignità del lavoro, alla coscienza di classe, alle conquiste salariali" con una massa di schiavi "senza coscienza di classe, umiliati, strutturalmente instabili, servili e sfruttabili senza impedimenti e a ogni condizione"? E questa la chiamano "accoglienza " e "integrazione",quando poi non c'è nessun vero interesse a integrare, anzi, e comunque probabilmente è allo stato attuale impossibile per una diversità culturale che non si colma certo in pochi anni, ma che invece sarà foriera di gravi problemi sociali.

sabato 25 agosto 2018

I "SEQUESTRATI" DELLA DICIOTTI. PERPLESSITA'.


Passerelle di esponenti di PD, LEU e Radicali sulla Diciotti. Certo non al ponte Morandi o nelle zone terremotate, dove vengono giustamente fischiati. Parlano di sequestrati, di ostaggi. Ma in quale paese persone senza documenti possono entrare liberamente? Dicono che le persone non sono mezzi, ma fini e quindi non si possono usare per ottenere che si affronti il problema nell'UE. Intanto quest'ultima se ne sbatte, perché è un problema italiano,a dimostrazione che la tanto
decantata Europa è solo un'unione economica e monetaria, in cui ciascun paese fa il proprio interesse. Del resto ci siamo scannati fino a 70 anni fa e non ci amiamo molto neanche oggi. Forse tra qualche decennio le cose saranno diverse, ma è evidente che oggi l'unione politica è prematura. E allora? Mi domando cosa sarebbe successo se di fronte alla Libia ci fosse stata la Francia, l'Inghilterra o la Germania. 

Ma l'intellighenzia sostiene che stiamo vivendo una situazione simile a quella che precedette l'avvento del fascismo. Addirittura l’alto consenso popolare intorno all’attuale governo e in particolare a Salvini viene paragonato a quello per Mussolini. Secondo me si tratta di paragoni assurdi, anche perché i contesti sono diversi e, se è vero che la storia è maestra di vita, difficilmente si ripete nelle stesse forme. Io provengo dalla sinistra e credo di essere rimasta legata a certi principi che però non riconosco più nel centro sinistra di oggi, che da una parte si è alleato con i mercati, con il liberismo più sfrenato, fino a dare in gestione ai privati infrastrutture e aziende strategiche disinteressandosi anche del controllo sulla loro azione, e dall'altra ha gestito in maniera pessima il problema dei migranti, che chiama risorse facendo finta di non vedere che sono risorse solo per chi li sfrutta.

Purtroppo ora paghiamo anni di pessima gestione dei flussi, di lassismo, dal quale hanno tratto grossi guadagni personaggi e organizzazioni spesso criminali, dagli scafisti alle pseudo organizzazioni umanitarie fino alle mafie. Ma se si avanzano anche solo delle perplessità su situazioni quantomeno opache ci si deve sentire tacciare di fascisti e razzisti. E' stato detto non troppo velatamente anche a me quando mi è capitato in alcune discussioni di prendere le parti dell'attuale governo. Diciamo che sono un po' contrariata.

Il paese sta cadendo a pezzi e non solo in senso metaforico. 

Ilponte Morandi con i suoi 42 morti ne è il simbolo, ma la gran parte delle nostre infrastrutture hanno bisogno di manutenzione, tutta la gestione delle concessioni va rivista, abbiamo un territorio fragile dal punto di vista idrogeologico, reso ancora più fragile da un clima che sta diventando tropicale, ci sarebbe molto da fare in materia di ambiente, di energie alternative, dovremmo mettere in sicurezza almeno le scuole e gli edifici pubblici che spesso non sono a norma da diversi punti di vista (e se da noi terremoti del 5° o 6° grado della scala Richter procurano più danni che altrove è perché gli edifici sono stati costruiti senza tener conto delle norme antisistimiche, per non dire che spesso è stato costruito dove non si doveva proprio costruire), e via elencando. Però siamo bloccati sulla questione migranti. 

E se il governo cerca di fare qualcosa per porre un freno a una situazione che sta diventando insostenibile, e che è deleteria per i migranti stessi che dovrebbero essere dissuasi dall'intraprendere costosi (e dunque non sono neanche i più poveri che partono) e rischiosi viaggi che nel migliore dei casi li condurranno a lavorare in un campo di pomodori e a dormire in baracche o a chiedere l'elemosina davanti a un supermercato, ecco insorgere i paladini dell'accoglienza che, dopo essere stati la causa di un problema che si è incancrenito, ora lo usano per vedere se riconquistano consensi usando lo spauracchio del fascismo.

mercoledì 12 settembre 2018

L'ONU, I MIGRANTI E LA FALSA RETORICA DELL'ACCOGLIENZA

L'ONU manda gli ispettori in Italia per sospetto razzismo nei confronti dei migranti. 

Ora detta Organizzazione farebbe meglio a occuparsi di paesi come l'Arabia Saudita che è agli ultimi posti nel mondo per rispetto dei diritti umani, però siede addirittura in una Commissione ONU per la parità di genere (e non è una bufala), delle tante guerre che si combattono in Africa e di cui poco si parla, spesso connesse allo sfruttamento delle ricchezze di quel continente da parte di paesi Europei, degli USA e della Cina e dalle varie multimazionali presenti in loco che spesso fanno e disfanno i governi locali. 

Premesso ciò, credo che dietro questa preoccupazione per presunte violazioni dei diritti dei migranti da parte del nostro paese si nasconda ben altro. 

Infatti addirittura già nel 2000 un rapporto dell'ONU sosteneva che il calo demografico in Europa, Giappone, e un po' meno negli USA, avrebbe portato nel 2050 a un eccessivo invecchiamento della popolazione e che pertanto sarebbe stato necessario importare migranti. Tra i paesi che ne avrebbero avuto più bisogno si indicava l'Italia la cui età media nel 2050 sarebbe stata di 53 anni mentre il rapporto tra la popolazione in età lavorativa (16-64 anni) e quella anziana sarebbe sceso da 4-5 a 2. 

Ma qui c'è qualcosa che non torna. Io ricordo che quando ero giovane si temeva la minaccia della sovrappopolazione, la c.d. bomba demografica. Ora non se ne parla più e il problema sarebbe il declino demografico dell'Occidente. E si pensa di risolvere il problema sostituendo la popolazione europea con quella africana? E poi è davvero un problema? 

Come si poteva prevedere nel 2000 ,ma anche oggi,cosa succederà da qui al 2050? Come si evolverà il lavoro, quali scoperte scientifiche e conseguenti applicazioni tecnologiche modelleranno il mondo del futuro? Le previsioni a lunga scadenza generalmente sbagliano e di gran lunga. Negli anni '60 del secolo scorso si ipotizzavano le colonie sulla Luna e su Marte e magari anche oltre, ma non lo sviluppo delle telecomunicazioni. Chi avrebbe immaginato computer e smartphone, comunicazioni in temporeale, e via elencando? Negli anni '60 i quarantenni erano già quasi vecchi, oggi sono considerati giovani, e chi può dire se i cinquantenni del 2050 non saranno come i trentenni di oggi? E se il lavoro non sarà in larga parte delegato alle macchine e quindi si lavorerà meno,ma avremo bisogno di specialisti e non di bassa manovalanza? 

E dunque perché preoccuparsi del declino demografico dell'Occidente,mentre sarebbe più opportuno pensare a educare le popolazioni africane alla contraccezione, perché nonostante il nostro declino si prevede che nel 2050 la popolazione mondiale salirà a 9,5miliardi? 

Non sarà che invece, come sostiene Diego Fusaro in questo articolo del 2017, che cita il rapporto dell'ONU di cui sopra, "l'imperialismo globalista" sta cercando di sostituire "il vecchio popolo europeo, composto da individui ancora troppo avvezzi ai diritti sociali, alla dignità del lavoro, alla coscienza di classe, alle conquiste salariali" con una massa di schiavi "senza coscienza di classe, umiliati, strutturalmente instabili, servili e sfruttabili senza impedimenti e a ogni condizione"? E questa la chiamano "accoglienza " e "integrazione",quando poi non c'è nessun vero interesse a integrare, anzi, e comunque probabilmente è allo stato attuale impossibile per una diversità culturale che non si colma certo in pochi anni, ma che invece sarà foriera di gravi problemi sociali.

sabato 25 agosto 2018

I "SEQUESTRATI" DELLA DICIOTTI. PERPLESSITA'.


Passerelle di esponenti di PD, LEU e Radicali sulla Diciotti. Certo non al ponte Morandi o nelle zone terremotate, dove vengono giustamente fischiati. Parlano di sequestrati, di ostaggi. Ma in quale paese persone senza documenti possono entrare liberamente? Dicono che le persone non sono mezzi, ma fini e quindi non si possono usare per ottenere che si affronti il problema nell'UE. Intanto quest'ultima se ne sbatte, perché è un problema italiano,a dimostrazione che la tanto
decantata Europa è solo un'unione economica e monetaria, in cui ciascun paese fa il proprio interesse. Del resto ci siamo scannati fino a 70 anni fa e non ci amiamo molto neanche oggi. Forse tra qualche decennio le cose saranno diverse, ma è evidente che oggi l'unione politica è prematura. E allora? Mi domando cosa sarebbe successo se di fronte alla Libia ci fosse stata la Francia, l'Inghilterra o la Germania. 

Ma l'intellighenzia sostiene che stiamo vivendo una situazione simile a quella che precedette l'avvento del fascismo. Addirittura l’alto consenso popolare intorno all’attuale governo e in particolare a Salvini viene paragonato a quello per Mussolini. Secondo me si tratta di paragoni assurdi, anche perché i contesti sono diversi e, se è vero che la storia è maestra di vita, difficilmente si ripete nelle stesse forme. Io provengo dalla sinistra e credo di essere rimasta legata a certi principi che però non riconosco più nel centro sinistra di oggi, che da una parte si è alleato con i mercati, con il liberismo più sfrenato, fino a dare in gestione ai privati infrastrutture e aziende strategiche disinteressandosi anche del controllo sulla loro azione, e dall'altra ha gestito in maniera pessima il problema dei migranti, che chiama risorse facendo finta di non vedere che sono risorse solo per chi li sfrutta.

Purtroppo ora paghiamo anni di pessima gestione dei flussi, di lassismo, dal quale hanno tratto grossi guadagni personaggi e organizzazioni spesso criminali, dagli scafisti alle pseudo organizzazioni umanitarie fino alle mafie. Ma se si avanzano anche solo delle perplessità su situazioni quantomeno opache ci si deve sentire tacciare di fascisti e razzisti. E' stato detto non troppo velatamente anche a me quando mi è capitato in alcune discussioni di prendere le parti dell'attuale governo. Diciamo che sono un po' contrariata.

Il paese sta cadendo a pezzi e non solo in senso metaforico. 

Ilponte Morandi con i suoi 42 morti ne è il simbolo, ma la gran parte delle nostre infrastrutture hanno bisogno di manutenzione, tutta la gestione delle concessioni va rivista, abbiamo un territorio fragile dal punto di vista idrogeologico, reso ancora più fragile da un clima che sta diventando tropicale, ci sarebbe molto da fare in materia di ambiente, di energie alternative, dovremmo mettere in sicurezza almeno le scuole e gli edifici pubblici che spesso non sono a norma da diversi punti di vista (e se da noi terremoti del 5° o 6° grado della scala Richter procurano più danni che altrove è perché gli edifici sono stati costruiti senza tener conto delle norme antisistimiche, per non dire che spesso è stato costruito dove non si doveva proprio costruire), e via elencando. Però siamo bloccati sulla questione migranti. 

E se il governo cerca di fare qualcosa per porre un freno a una situazione che sta diventando insostenibile, e che è deleteria per i migranti stessi che dovrebbero essere dissuasi dall'intraprendere costosi (e dunque non sono neanche i più poveri che partono) e rischiosi viaggi che nel migliore dei casi li condurranno a lavorare in un campo di pomodori e a dormire in baracche o a chiedere l'elemosina davanti a un supermercato, ecco insorgere i paladini dell'accoglienza che, dopo essere stati la causa di un problema che si è incancrenito, ora lo usano per vedere se riconquistano consensi usando lo spauracchio del fascismo.