Ma cosa è successo a femministe e progressisti? Sembra che la paura di apparire islamofobi o razzisti abbia determinato in loro una metamorfosi.
Leggo post deliranti su Facebook e persino articoli altrettanto deliranti di persone che penserei dovessero avere avere una visione della situazione mondiale un po' più profonda della maggior parte di coloro che scrivono sui socialnetwork.
Femministe e larga parte del mondo c.d. progressista, così attenti alla difesa dei diritti civili, ma ultimamente più pronti a scagliarsi contro la mercificazione del corpo delle donne in Occidente, cosa che talvolta assume anche contorni ridicoli, che a combattere per problemi più seri, ora si dimostrano tolleranti nei confronti della sottomissione della donna islamica, sottomissione che certamente non si esplica solo in un modo di vestire, ma di cui anche il modo di vestire è espressione, e che paragonano le palandrane, comunque esse si chiamino, nelle quali deve rinvolgersi al tacco 12, come se da noi ci fosse una legge o una richiesta pressante in tal senso di genitori e mariti, e poi chi lo porta se non donne dello spettacolo e della politica (che talvolta è la stessa cosa!), o magari alla taglia 42 come mi disse una filoislamica italiana oltre 10 anni fa quando Facebook ancora non esisteva e blateravamo sui blog.
Nel frattempo filosofi marxisti affermano che "la religione della trascendenza (peraltro come se esistessero religioni che non si occupano della trascendenza) – sia islamica, sia cristiana – è una feconda risorsa di senso e di resistenza rispetto al monoteismo idolatrico del mercato, all’integralismo fanatico dell’economia e al nichilismo assoluto della forma merce." (vedere l'articolo di Diego Fusaro su "Il fatto quotidiano" del 17 agosto scorso).
E se è ormai riconosciuto da molti che questa che vogliono far apparire come guerra di religione e guerra di civiltà, è stata in larga parte creata con finanziamenti occidentali oltre che dell'Arabia Saudita e alleati, e ancora non è chiaro se la cosa sia sfuggita di mano o se invece si stia proseguendo con un disegno ben preciso che potrebbe avere diversi scopi, tuttavia non posso non rilevare che l'articolo di Fusaro è allucinante. Dunque ci sarebbero alcuni orfani del comunismo disponibili a buttarsi nelle braccia di una religione, cristiana o islamica che sia, perché "le religioni della trascendenza restano un ostacolo per l'economia di mercato: già solo per il fatto che sono monoteismi alternativi a quello di mercato"?
Ma non ci si rende conto che poi le religioni vogliono vendere tutto il pacchetto, compresa la perdita delle libertà individuali? E' quello che è accaduto a partire dalla c.d. rivoluzione islamica iraniana di Khomeini, almeno inizialmente accolta bene a sinistra, perché si era cacciato lo Scià, fantoccio degli Stati Uniti, e oggi ci sono anche dubbi che in fondo gli americani lasciarono fare perché Khomeini rappresentava almeno la garanzia che le forze di ispirazione marxista non si sarebbero mai affermate in Iran.
E se è vero altresì che il capitalismo, può dimostrarsi "liberal" per quanto riguarda le libertà individuali e i diritti civili, ma dietro questa immagine progressista nasconde ingiustizie sociali, inquinamento ambientale, e via elencando, non mi sembra nemmeno che nelle teocrazie islamiche ci sia giustizia sociale e comunque il mondo cui si deve aspirare è quello in cui siano garantiti al contempo la giustizia sociale, la salute, l'ambiente e ovviamente le libertà individuali.