Sto traslocando.
Questo è l’ultimo post che scrivo su questo blog, o, per lo meno, su questo blog con questo titolo e questo indirizzo.
Avevo deciso addirittura di cancellarlo senza nemmeno una spiegazione, ma poi ho ritenuto opportuno un ultimo “post”.
Farò sapere ai pochi commentatori abituali mediante messaggio personale dove avrò traslocato.
No, nessun problema con Splinder che mi sembra ancora la piattaforma migliore.
I motivi sono di tipo personale.
Se non ho nessun problema ad esporre le mie opinioni all’”universo mondo”, non mi va che i “vicini” leggano ciò che scrivo. Una buona dose di narcisismo mi ha portato a pubblicizzare il blog tra familiari, amici e conoscenti, ma poi mi sono accorta che ciò limitava la mia libertà, a prescindere dal fatto che mi infastidiscono le critiche, soprattutto se riguardano l’opportunità o meno di dire o non dire certe cose.
Ho scoperto poi che persone insospettabili, nel senso che non pensavo conoscessero l’esistenza dei blog, sanno che ce l’ho e si sono anche permesse di dire che farei meglio ad occupare il mio tempo in altre più proficue attività.
Poi cominciavo anche a sentirmi obbligata a coprire ogni avvenimento di un certo rilievo, neanche fosse un lavoro, e mica mi paga nessuno per questo.
Ora per me scrivere è una valvola di sfogo, un piacere, un passatempo, chiamatelo come volete, ma proprio per questo voglio farlo nella più assoluta libertà.
Un altro motivo per traslocare è che voglio cogliere il pretesto per realizzare un unico blog in cui postare di tutto, dall’attualità al “nonsense”, mentre qui ne ho tre, di argomento diverso, cosa oltremodo dispersiva sia per me che per i pochi lettori. Forse manterrò ancora gli altri due per un po’ di tempo, ma non ci scriverò più.
Così ho deciso di fuggire altrove, perché certo senza blog non resto, anche se il blog non è per me la vita come ha detto qualcuno. Forse non lo avrei se svolgessi un c.d. lavoro creativo, ma non è detto, perché vedo che ce l’hanno giornalisti, scrittori, ecc., ma certo lo scriverei lo stesso anche se non fossi “single”. Forse potrei abbandonarlo per due o tre mesi se vivessi una di quelle passioni sconvolgenti alle quali credo meno che agli UFO, agli ectoplasmi o a qualsiasi fenomeno extrasensoriale. Ma, a prescindere da avvenimenti imponderabili e improbabili, credo che continuerò ad avere un blog.